Lost

2.6K 77 54
                                        


Conoscete quella sensazione di euforia che si prova ogni volta che si abbandona una sala cinematografica dopo aver visto il film più romantico della vostra vita?.

Quella sensazione di formicolio all’altezza dello stomaco che sembra sussurrarvi che il mondo è nelle vostre mani e che potrete realizzare qualsiasi cosa vuoi desideriate, se solo offrite un pizzico del vostro impegno alla causa?.

Spero con tutto il cuore che la vostra affermazione sia positiva poiché solamente in questo modo avrete la possibilità di comprendere lo sfarfallio che si generava nel mio corpo ogni volta che Derek dimostrava quel lato dolce e premuroso che un po’ tutto il branco, infondo, sospettava avesse.

I muri che ci separavano erano stati abbattuti ed ora non rimaneva che recuperare il tempo sprecato a coltivare inutili paranoie ed ansie.

Sebbene fossi ancora leggermente addormentato, questo non mi impedì di sospirare come la più classica delle ragazzine, osservando Derek alle prese con i fornelli. Aveva insistito così tanto per occuparsi del pranzo che non me l’ero davvero sentita di discutere, soprattutto la favolosa domenica trascorsa assieme.

Purtroppo, come accade anche per le favole più belle, quella giornata era giunta al termine ed il lunedì aveva fatto il suo ingresso nella settimana in modo strepitoso. Avrei iniziato ad odiare sempre meno questa giornata se avessi avuto l’occasione di essere costantemente viziato da quel mannaro del mio fidanzato.

Avevamo trascorso entrambi la notte senza chiudere occhio, un po’ per via della contentezza generale dell’esserci finalmente riconosciuti come coppia e in parte a causa del fatto che avremmo finalmente conosciuto di persona la nostra rivale.

La presunta ispezione presso la sua abitazione si sarebbe tenuta questo pomeriggio, in una fascia oraria durante la quale saremmo stati certi di trovarla a casa. Parrish aveva perfino messo a punto una sorta di copione da recitare per renderci più credibili: il costruttore degli immobili della zona lagunare avrebbe dichiarato di non aver utilizzato materiali idonei a quella tipologia di terreno, perciò un sopralluogo avrebbe certificato o meno la stabilità delle fondamenta.

“Ecco qui, spero sia buono. Sono parecchio arrugginito in cucina” Derek poggiò sul tavolo due porzioni di spaghetti, ancora fumanti.

“Sono certo che saranno sicuramente più commestibili del cibo che ci veniva servito in mensa all’F.B.I.. Assieme ad altri ragazzi di criminologia eravamo tentati di far partire un’indagine nei confronti della cuoca della mensa: non era umanamente possibile cucinare così male!” il lupo rise a causa dell’enfasi con cui stavo raccontando la vicenda, ammetto di avere leggermente amplificato il problema ma ne era valsa la pena se questo avrebbe procurato il buon umore di Derek.

“Ti ricordi la cuoca della mensa del liceo?” nonostante avessimo frequentato la Beacon Hills High Scholl con parecchi anni di differenza, certe cose non cambiavano mai. Il corpo docenti era pressoché lo stesso, come le condizioni igieniche precarie delle cucine e gli armadietti ormai arrugginiti.

“Intendi la signora Frye? Da giovane era simpatica. Finiti gli allenamenti di basket mi offriva sempre dei dolcetti avanzati dalla giornata” raccontò. Amavo quando Derek mi confidava aneddoti del suo passato in modo così spontaneo, senza una mia esplicita richiesta o costrizione.

“Vuol dire che la vecchiaia l’ha peggiorata e di parecchio. Scott una volta stava parecchio male e dato che i bidelli erano occupati con l’allestimento del palco della festa di fine anno, si era fatta avanti la signora Frye. Inutile dire che il povero Scottino vomitò anche il pasto di pasqua dell’anno precedente quando lei gli si avvicinò con quell’orribile porro che ha accanto alle labbra”.

L'ultimo distintivo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora