Sorridi

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Era accaduto in passato che io avessi smarrito il portafoglio. Un gran dramma penserete voi ma tutto sommato il danno fu rapidamente arginabile, mio padre, essendo lo sceriffo, aveva ricevuto la denuncia di smarrimento a carico di un ragazzo, il quale sosteneva che il suo portafoglio fosse estremamente prezioso non per il contenuto quando per l’oggetto di per sé.

Avevo accumulato ben cinque paghette per potermi permettere un portamonete originale della ‘DC’, perciò…che importa della carta d’identità e svariati documenti, avrei potuto rifarli in qualsiasi momento ma quel dannatissimo portafoglio doveva assolutamente ritornare tra le mie mani.

Forse questo secondo punto della denuncia di smarrimento aiutò mio padre a comprendere che lo smemorato fosse proprio suo figlio, questo ed il fatto che il documento di scomparsa era stato firmato da un ragazzino di quindi anni.

Se in quel momento avessi smarrito il mio cellulare, molto probabilmente perfino il più vale intenzionato dei ladruncoli me lo avrebbe riportato scambiandolo per una camuffata bomba ad orologeria: come salva schermo avevo impostato il conto alla rovescia verso la fatidica notte di luna piena…questa notte per essere corretti.

E’ proprio vero quel detto che sostiene che la vita sia quella cosa che accade mentre tu sei occupato nel creare dei piani, poiché mai nella storia del mondo, quattro giorni corsero con tale velocità.

L’indomani della nottata trascorsa in riva al mare, fu occupato dall’arrivo di Argent e dei suoi tesori: armi di ogni genere e forma, tanto che mi chiesi come fosse stato possibile per lui un imbarco privo di fermi e di controlli.

“Stiles, sono un Argent” fu la spiegazione che Chris mi diede, lasciandomi intuire che avesse conoscenze e metodi che sarebbero stati seppelliti nella sua tomba piuttosto che essere condivisi perfino con un buon amico come il sottoscritto.

Non era nemmeno venuto a conoscenza della metà delle disgrazie che erano accadute in sua assenza che un odio viscerale si fece largo nei confronti di Taranee: a maggior ragione dei restanti componenti del branco, il cacciatore aveva pieno diritto di odiare quella ragazza, cresciuta dalla mente malata della madre e di quello sventurato di Geralt.

Chris si rammaricò di non aver fermato il padre quando ancora aveva il controllo delle sue azioni, di aver offerto lui un antidoto al malore infertogli dal suo ego e dalla sua volontà di acquisire un potere illimitato. Ancora una volta dovette scusarsi per la mentalità retrograda, che fortunatamente non ereditò.

“La bramosia di Geralt ha causato la distruzione della mia famiglia. Per colpa del suo insulso codice e del mio essere inizialmente restio e deviarlo, ho perso mia moglie. Per colpa dei suoi consigli ho perso mia figlia e mia sorella. Nonostante sia stato cresciuto con l’obbligo di manipolare il mio dolore, non credo che sopporterei anche la tua morte” mi aveva confessato, chiedendomi un momento per poterci confrontare senza la baraonda dei ragazzi come sottofondo.

In questi anni era terribilmente invecchiato: gli anni appesantivano le sue spalle come se fossero trascorsi doppiamente rispetto al loro naturale corso, scavando i suoi occhi cristallini tra le rughe e le occhiaie dovute al suo mestiere. Lui e Deaton dovevano aver seguito la stessa corrente di moda, poiché anche il cacciatore lasciò crescere disordinatamente la barba, ora più bianca e rada.

“Alla morte di Allison ho giurato che mi sarei preso cura di voi, perché scommetto che sarebbe stata questa la sua volontà e se dovessi fallire in questo compito, farei un torto ad entrambi. Senza considerare che se qualcosa dovesse accaderti, Derek mi farebbe letteralmente a brandelli” già, Derek, immagino quanto dovesse patire per colpa mia.

Ancora una volta l’amore aveva la chiara intenzione di fargliela pagare, come se per lui le cose dovessero essere necessariamente più ardue da conquistare rispetto agli altri.

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