L'uomo senza Anima

Prologo

Si dice che l'anima sopravviva da qualche parte nel cosmo! Almeno era quello che pensava il dottor William Morton, mio caro amico nonché mentore. All'inizio le sue ricerche nell'ambito dell'occulto avevano meravigliato studiosi e ricercatori, finché a un certo punto il suo lavoro era diventato strano, quasi malato, le sue apparizioni si erano diradate al punto che sparì in un alone di mistero nei pressi di Newcastle. Almeno così riferirono i giornali. Negli ultimi tempi le sue lettere erano diventate insolite, una specie di delirante follia sembrava aver invaso la sua mente, parlava di presenze; corpi malevoli che si contorcevano energicamente nel buio, continuava a scrivere: «È tutto qui, non capisci?», finché le lettere finirono...

Forse fu la mia mente a suggestionarsi per le strane circostanze e per il fatto che non seppi più nulla, ma un agghiacciante e sinistro presentimento si levò in me spingendomi a continuare le ricerche del dottor Morton. Rileggendo le sue lettere mi accorsi di bizzare coincidenze, strani segni e cancellature si propagavano per tutta la corrispondenza, oltre a un piccolo pacco che mi aveva inviato in una delle nostre ricerche di laboratorio nel campo astro-paranormale.

«Mi chiamo Allan Morris, non ho mai osato raccontare questa storia, quanto ho appuntato in questo mio libro di memorie potrebbe avere serie ripercussioni sul mondo, spero che questi miei appunti non vengano mai resi pubblici. Forse è la visione di un folle o magari no, ma il mondo non è quello che tutti noi percepiamo...»