Cap. 6: Realizzare

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Najwa pov
Sentire quelle parole mi ha fatto male, molto male, sono appena rientrata in sala, devo ritornare lucida, stavo per crollare, stavo per piangere, lei non mi vedrà mai così, non in questo momento, no se la causa di queste lacrime è lei. Preferisco ritornare a casa, quindi saluto sia Alba e Ivan e con la scusa del mal di testa vado a casa. Scappo, vado via, lontano da lei e da quella casa. Appena entro in macchina, piango come non ho mai fatto prima d'ora, non mi è mai successo di piangere così tanto, neanche quando ci siamo allontanate, odio essere così vulnerabile, odio essere così tanto sensibile, cerco di tranquillizarmi, prendo un bel respiro e penso che mi devo calmare, che non sono più una bambina e che devo affrontare la realtà:Maggie non tiene a me così tanto  come pensavo io. Devo accettarlo, devo capirlo e farmene una ragione, ma allora perché fa così male? Perché sento un male atroce e tremendo all'altezza del cuore? Forse perché è ora di ammettere che ho capito, da un bel po, che non è solo un'amica ma qualcosa di più, non sento solo affetto, non sento sono del bene amichevole nei suoi confronti, sento qualcosa che va oltre, va oltre all'amicizia, credo sia troppo presto per parlare di amore, ma i miei sentimenti sono indirizzati verso quella strada... E tutto ciò mi fa male, sentire quelle parole sono state una lama che ha diviso il mio cuore in mille pezzi. Potrei sembrare una donna apatica, che non prova emozioni, che è indifferente a tutto quel mondo di amore, dolcezza e altro ma in realtà sono molto sensibile, sono affascinata dal mondo dell'amore ma quel comportamento che mostro alla maggior parte delle persone è solo un muro, è solo protezione, è solo paura di essere ferita nuovamente, ecco come è successo stasera, ho sbagliato ad aprirmi con Maggie, tempo fa, ho sbagliato ad affezionarmi, ora non sarei stata male, ora me ne sarei fregata di quelle maledette parole e invece no eccomi qui che al sol pensiero di lei che pronuncia quelle parole scoppio a piangere. I miei pensieri vengono interrotti, con l'arrivo a casa, mio figlio fortunatamente è dai suoi amici a dormire, così non potrà vedermi in queste orribili condizioni. Odio essere così maledettamente fragile.
Dopo essere entrata a casa, mi sono cambiata, messo il mio amato pigiama e mi sono diretta sul mio letto. I miei pensieri non smettono di assilarmi.
All'improvviso sento il campanello suonare, guardo l'orologio, 01:15, chi potrà essere a quest'ora, scendo velocemente le scale e apro la porta, sono sorpresa di vedere chi è la persona ferma sull'uscio, ci guardiamo per qualche istante e mi accingo a chiudere la porta ma Maggie mi blocca e apre di forza la porta e:"Najwa ti devo parlare" mi parla con sicurezza e io non posso far altro che spostarmi e farla entrare in casa, anche se scettica e sentire cosa ha da dirmi.

Oltre l'Amicizia: Najwa&Maggie storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora