PROLOGO

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 Sono passate ormai ore da quando siamo in viaggio per Sydney, giustamente perché mio padre ha preferito viaggiare in auto piuttosto che in aereo o in treno. “Risparmieremo molto viaggiando in auto” questa è la frase detta da lui mentre caricavamo gli ultimi bagagli nel cofano prima di lasciare la nostra adorata Melbourne. Già, mi mancherà molto questa città, qui ci sono cresciuta e ho conosciuto persone fantastiche ma anche persone odiose, ovvio, quelle non mancano mai. Mi mancheranno tutti i miei amici e in particolare Jessica, la mia migliore amica. Dio, se ci penso mi viene da piangere. Dopotutto il trasferimento a Sydney mi eccita da morire e l’idea di conoscere persone nuove mi mette..allegria, in un certo senso. Oh, mi presento, sono Michelle Black e ho 18 anni e mezzo. Ho dei lunghi capelli castano chiaro che amo più della mia stessa vita, guai a chi li tocca, ho dei grandi occhi verdi con delle sfumature castane, sono abbastanza alta e non sono una di quelle ragazze “oddio sono grassa” anzi, ammetto di avere un corpo..decente, perlomeno. Per quanto riguarda il carattere, beh, dipende dalle persone con cui ho a che fare anche se la maggior parte delle volte sono stronza e acida, ma il secondo dopo posso diventare più dolce di un panda coccoloso in cerca di abbracci. Beh, sono lunatica sì. Mentre sono immersa nei miei pensieri mia madre avvisa me e mia sorella di essere arrivate, finalmente. Affacciandomi dal finestrino intravedo la nostra nuova casa, e dio, che casa. Dopo che mio padre ha parcheggiato l’auto nel garage prendiamo i bagagli, o almeno loro prendono i bagagli, io sono troppo occupata a guardarmi attorno per pensare a loro. “Michelle, potresti almeno prendere le tue cose? Sai, non hai ancora una schiava personale” mi urla mia sorella mentre si avvia verso l’ingresso carica di borse. Dio, la odio quando fa cosi, nemmeno se fosse mia madre.. Le sbuffo in faccia e vado a prendere le mie cose mentre la vedo alzare gli occhi al cielo. Dire che la casa è favolosa è poco, nonostante sia ancora un po’ vuota è molto semplice ma elegante, tipico di mia madre. Ha un’ossessione sull’abbinare i colori, a volte penso sia una vera e propria malattia la sua. Finito di esplorare il piano terra mi dirigo di sopra e mi fiondo con tutta la mia eleganza di elefante, sul materasso di camera mia. Dalla mia finestra si vede tipo metà Sydney. Sono così emozionata che potrebbe venirmi una paralisi facciale con il sorriso da ebete che ho in questo momento. Bene, che la mia nuova vita abbia inizio.

Twice-Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora