Capitolo 1

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Sento la sveglia emettere un rumore stridulo mentre sono intenta a sognare solo Dio sa cosa. Mi lamento aprendo appena gli occhi e butto la mano, con tutta la finezza che ho in corpo, nella direzione della sveglia per cercare di far cessare il suono di quest’odioso aggeggio. Dopo vari tentativi finalmente il silenzio ed emetto un sospiro. Con la voglia pari a -10 mi alzo dal mio adorato letto e mi dirigo verso l’armadio per scegliere i vestiti da indossare. E’ un vero e proprio dilemma, vorrei vestirmi per bene ma con cose semplici e non è facile. Alla fine scelgo un jeans nero attillato, la mia amatissima maglietta dei Nirvana, amo troppo quella band, una felpa nera da lasciare aperta e poi le mie vans nere. Okay, qualcuno potrebbe pensare che io sia a lutto, come dice mia madre, ma a me piace il nero, è sexy ed elegante. E poi è figo. Una volta aver finito di vestirmi vado in bagno per lavarmi e truccarmi. Sono praticamente tentata dall’abusare di matita nera, ma poi potrebbero scambiarmi per ‘qualcosa’ che non sono, quindi faccio un trucco ‘leggero’ o almeno questo era il mio intento, dal momento che avendo sbagliato con la matita nera, per non struccarmi e combinare un casino sotto i miei occhi, ho deciso di aggiustare il tutto facendo la linea sopra gli occhi più spessa.

Dopo essermi preparata scendo giù a fare colazione. Sento odore di crepes. Amo mia madre quando cucina le crepes.
“Buongiorno popolo” dico entrando in modo ‘teatrale’ in cucina e ricevendo solo un cenno di saluto da parte di mio padre ed Emily, mia sorella, che sono troppo occupati a gustarsi la colazione. ‘Ma bene, continuate pure voi, mica mi offendo se non mi calcolate minimamente’ penso prima che il “buongiorno tesoro” di mia mamma mi faccia sorridere.

Finita la colazione perfetta di mia mamma io e mia sorella usciamo di casa salutando i nostri genitori con un “ciao” e ricevendo un “buona fortuna per il primo giorno di scuola” da nostra madre.
Non dovrebbe essere molto lontana la scuola, se non mi perdo, dalla settimana in cui sono qui ho imparato solo la strada per la scuola, per il fastfood più vicino e per il centro commerciale.
“Hey Michy sei emozionata per il primo giorno in questa nuova scuola?” domanda Emily facendo cadere l’attenzione su di lei. “Mh, non lo so, più che emozionata direi curiosa di sapere com’è e come sono i ragazzi” le rispondo. “Spero solo che ci siano ragazzi carini e non come nella mia vecchia scuola quando il ragazzo più ‘carino’ aveva la forfora e i brufoli, bleh” fa una faccia disgustata al ricordo dei ragazzi ‘non fighi’ nella sua vecchia scuola e io ,da brava sorella la quale sono, le rido in faccia dicendole con voce saggia “beh ,non tutti i ragazzi possono essere fighi”, la vedo assumere una faccia pensierosa “ma quelli erano proprio..” dà vita ai suoi pensieri, “..orribili?” continuo la frase al suo posto e la vedo annuire e ridere e mi unisco anch’io alla sua risata. “Bene, siamo arrivate Emy..” dico in un sospiro per cercare di..calmarmi? Perché sono ansiosa? Beh forse per quel ragazzo figo che mi guarda, a proposito, cosa guarda?Idiota..
Distolgo lo sguardo e insieme a mia sorella vado in segreteria a prendere l’orario, o meglio, proviamo ad andare in segreteria.
“Michelle, ci siamo perse!” urla mia sorella dopo aver girato al primo corridoio, “ma no che non ci siamo perse, sciocchina” rispondo facendo una faccia buffa e avvicinarmi a lei per toccarle la punta del naso. La sento mormorare un “idiota” prima che la mia attenzione cade su una ragazza. Capelli corti e castani,occhi verde chiaro e un fisico da paura. Se fossi un ragazzo ci proverei spudoratamente. Mi dirigo verso di lei sorridendole trascinando mia sorella con me per un braccio “Hei scusa, per caso puoi dirci dove si trova la segreteria? Siamo nuove e..” non mi fa nemmeno finire la frase che prende lei parola “Ma certo, seguitemi” fa un sorriso splendido che fa sorridere anche me per poi continuare “Io sono Juliet comunque,piacere” “ Emh, io sono Michelle e lei è mia sorella Emily” dico cercando di fare un sorriso bello quanto il suo, ma mi esce solo un sorriso da ebete dato la faccia divertita con cui mi guarda “piacere nostro,Juliet” parla Emily questa volta facendo un sorriso più decente del mio. Ma perché sono così idiota?Mi insulto mentalmente non accorgendomi che siamo già arrivate a quella che dovrebbe essere la segreteria. Ringraziamo entrambe Juliet e dopo aver bussato entriamo.

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“Cos’hai la prima ora?” mi chiede Juliet mentre andiamo agli armadietti. “Mh, biologia” dico guardando il mio orario. “Oh allora ciao compagna di biologia” mi dice ridendo. Sorrido con lei per poi dirigerci verso la classe di biologia mentre parliamo del più e del meno.
Mi sento un po’ in colpa per aver lasciato Emily da sola al suo piano, ma non ne faccio un dramma dato che è in grado di socializzare molto più di me.
Entro con Juliet nell’aula e prendiamo posto all’ultimo banco, dopodiché fa il suo ingresso in classe un uomo sulla cinquantina. “Buongiorno ragazzi” dice una volta arrivato alla cattedra, “buongiorno” rispondiamo in coro. Dopo un po’ inizia a spiegare cose insensate per me, quindi decido di addormentarmi sul banco, almeno questi erano i miei piani prima che Juliet inizia a parlare “allora da quanto tempo sei qui a Sydney?” domanda lei, “una settimana penso” rispondo provando a sembrare meno irritata possibile, non essendo riuscita a dormire. “E come mai non ti ho mai vista da queste parti?” domanda ancora, “in realtà sono uscita solo per trovare un centro commerciale e un fastfood vicino casa mia. Non amo uscire da sola, anche perché è molto probabile che mi perda” rispondo alla sua domanda. “Allora che ne dici se dopo scuola andiamo a fare un giro?Ti faccio conoscere un paio di persone..” la interrompo iniziando a parlare “non lo so, ho un sonno terribile”, “conosco una pizzeria che fa una pizza da urlo, per non parlare del dessert..” inizia ma la interrompo “okay, ti dò il mio indirizzo, passi da me alle 18, va bene per te?” fa una risatina per poi dire “passo da te alle 18”.

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Sono le 17:15 e dovrei prepararmi per uscire con Juliet. Inizio andando in bagno a fare una doccia veloce, dopo esco e indosso una felpa grigia e un jeans nero con le vans nere di questa mattina. Finisco di truccarmi appena in tempo per sentire il campanello suonare.
“Vado io” urlo dalla mia camera sperando che mi sentano. Corro come una pazza fino a raggiungere la porta,che apro, ritrovandomi una Juliet sorridente in tutta la sua bellezza. “Ma non ti scocci di sorridere sempre?” le chiedo uscendo di casa, “beh, no mia cara, sorridere fa bene, non solo a se stessi ma anche agli altri” alzo gli occhi al cielo e poi noto due ragazzi avvicinarsi, uno più strano dell’altro.
Il primo ha i capelli rossi, un piercing al sopracciglio, gli occhi sono verdi, quasi color ghiaccio, ha le labbra rosee ed indossa una canottiera dei blink-182, okay mi sta già simpatico per la scelta della maglietta. Il secondo, leggermente più basso, ha i capelli castani, ricci, messi in ordine da una bandana rossa, ha gli occhi verdi e un sorriso..dolce, potrebbe essere okay se non fosse per la sua canottiera e gli skinny jeans eccessivamente strappati.
“Michelle, loro sono mio fratello Michael ed Ashton” mi annuncia Juliet indicando prima il ragazzo con i capelli rossi poi quello con la bandana.
“Ciao, io sono Michelle.” dico stringendo la mano di entrambi come presentazione.

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“Sei arrivata oggi nella nostra scuola ,giusto?” mi domanda Ashton mentre porta alla bocca il suo trancio di pizza. Siamo seduti tutti e quattro in una pizzeria carina mentre mangiamo e chiacchieriamo. Devo essere sincera, sono molto simpatici questi due, oltre ad essere carini e ad avere la mia stessa passione per la musica rock. “Si Ashton, oggi era il mio primo giorno, anche se sono qui a Sydney da una settimana” gli rispondo prima di ricevere un sorriso dolce da parte del riccio “chiamami pure Ash, Michy” ridacchio prima di rispondergli “beh e tu chiamami pure Michy, Ash” dico con fare teatrale prima che Michael mi chiami. “Hei domani perché non ti siedi a pranzo con noi?Sai, sei simpatica e penso che potrei amarti anche solo perché a differenza di qualcun altro ascolti la musica rock” dice Michael guardando la sorella “Michael non tutti hanno gli stessi gusti musicali, dio, quella roba mi fa schifo” dice Juliet alzando gli occhi al cielo. Li interrompo prima che possano prendersi a capelli. “okay,okay, nessuno vuole che ti faccia piacere il rock,Juliet, poi sì, mi farebbe piacere pranzare con voi” sorrido a Michael che ricambia.

Il resto della serata passa così, tra risate, discorsi insensati e cibo, finché si offrono di accompagnarmi a casa.

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Mi butto sul letto esausta dopo aver messo il pigiama con gli orsacchiotti e ripenso a come sono simpatici quei tre. Pensavo di peggio ,sinceramente,ma come primo giorno di scuola e di ‘vita sociale’ da quando sono a Sydney è andato più che bene.
Questo è il mio ultimo pensiero prima che mi addormento sorridendo pensando che questa volta andrà tutto per il meglio.

Twice-Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora