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Lasciar andare.
Me lo ricordo bene il giorno in cui ti ho lasciata andare.
Volevi che parlassimo di qualcosa che ora non so. La verità è che non ricordo una parola di ciò che mi dicesti quel giorno, però non dimenticherò mai l'espressione indecifrabile che metterti su; nei miei sogni è così che sei dipinta adesso: una bambina dagli occhi dolci e avvelenati.
Volevi che parlassimo.
Eri appoggiata alla colonna di cemento, quella piena di frasi scritte col pennarello.
Mi guardavi, però eri assente. Io ti guardavo, tu distoglievi lo sguardo.
Ti ho persa così: mi hai negato l'accesso alla tua anima, quell'anima di cui conoscevo a memoria ogni angolo, quell'anima che tante volte avevo accarezzato.
Volevi che parlassimo, però credo che non parlammo davvero, perché me lo sarei ricordato, perché di te conservo tutto.
Mi ricordo una tua lacrima cadere sull'asfalto, hai pianto quel giorno? O era mia?
Volevo stringerti per l'ultima volta e non me l'hai permesso; mi hai spinta via con braccia troppo deboli, io ti ho lasciata andare perché era la cosa giusta. Mi auguro che mai tu abbia pensato che sia stato per mancanza d'amore, perché non è così; io ti ho amata troppo, e questo troppo ci ha distrutte.
Dunque ti ho lasciata andare. Era ottobre e c'era qualche nuvola, nulla di paragonabile alla tempesta che ci stava trascinando via.
Ti ho chiesto un ultimo bacio, volevo conservare qualcosa di te.

"Cass, possiamo almeno salutarci con..."
Avevi già capito, mi hai interrotta a metà della frase.
"Ma cosa credi Zoe, che siamo in un film?"

Non ho avuto la forza di rispondere, non stavo neanche respirando in quel momento.
Così ti ho guardata mentre andavi via, mentre a poco a poco scomparivi dalla mia vista, però continuavo a sentirti lì vicino.
Per un tempo che mi è sembrato lunghissimo sono rimasta ferma, con un braccio poggiato alla colonna per non crollare, o forse in un ultimo, disperato, tentativo: tenere tra le mani ancora un po' di te.
Non ti racconterò il dolore che ho provato,Cass, perché il dolore non è poi così importante; ti racconterò di quello che siamo state, di come la nostra storia sia stata capace di rendermi realmente me stessa. Ti racconterò, come una fiaba, quello che abbiamo condiviso, nella speranza che, un giorno, tu voglia raccontare a me la tua versione, perché non credo che i nostri ricordi siano gli stessi e, onestamente, muoio dalla voglia di conoscere i tuoi.

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