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il cuore lacerato le batteva forte nella gabbia toracica, quasi come se volesse scappare via. Non aveva paura, Clarke non aveva nient'altro da perdere.
Non aveva mai provato una simile apatia nella sua vita. Paura, rabbia, dolore, amore, tristezza, persino odio: li aveva provati tutti. Eppure ora, incamminandosi verso quella luce sconosciuta non provava nulla se non consapevolezza, quella era la fine.
Era difficile credere che tutta la sofferenza era, ormai, finita.
Non avrebbe provato più nulla, e con questa realizzazione inspirò profondamente addentrandosi sempre di più verso l'ignoto a passi lenti.
Perdere Madi, dover uccidere Bellamy l'avevano annientata completamente. Per quanto le riguardava si considerava morta già da un po', ma mai si era sbagliata così tanto.
Se gli ultimi giorni della sua vita erano stati segnati da sofferenza, dolore, da un senso di colpa opprimente tanto da stringerle il cuore e farla sentire come se stessa soffocando, ora, invece, si sentiva leggere. Era come se avesse davvero finalmente trovato la pace.
Ovviamente, era una sensazione talmente strana e a lei sconosciuta da portarla a chiedersi se fosse ancora se stessa: Clarke Griffin, la ragazza che vide suo padre essere espulso nello spazio, la ragazza mandata sulla terra ad affrontare la morte, la ragazza costretta a prendere decisioni che l'avrebbero segnata per sempre, la ragazza rimasta sulla terra quando tutte le persone che amavano erano andate via, la stessa ragazza che aveva perso la maggior parte di tutte quelle persone.
Clarke non si sentiva quella ragazza.
Davanti a lei si estendevano file interminabili di alberi dalle foglie verdissime che frusciavano, come ballando sulle note della dolce melodia cantata dal vento. Alla sua destra migliaia di luci risplendevano su uno specchio d'acqua, riconobbe i riflessi del sole e non poté evitare di sorridere.
All'improvviso i suoi sensi ripresero vita tutti insieme. I colori erano più splendenti, gli odori della natura circostante le invasero le narici. Fiori di ogni tipo, frutti, erba si mescolarono nel suo olfatto regalandole la fragranza migliore che avesse mai sentito, persino migliore dei costosi profumi che la mamma comprava nello spaccio dell'Arca. Dio, era passato così tanto tempo.
E la vista, oh la vista captava ogni singolo dettaglio della meraviglia che le si prostrava davanti.
Il tatto, che dolce sensazione toccare le corteccie degli alberi intorno a lei e sfiorare lo specchio d'acqua così cristallino da sembrarle la cosa più pura che avesse mai visto.
Il suo paradiso era la terra.
Pensava non avrebbe potuto provare sensazione più bella di quella, la gioia che attraversava ogni vaso sanguigno esistente nel suo corpo.
Si sbagliava.
Il suo udito percepì il suono più bello che avesse mai udito, dall'altra riva del lago qualcuno stava giocando con l'acqua, schizzando piccole goccioline ovunque. Risate di gioie e spensieratezza riempirono la mente di Clarke e la spinsero ad incamminarsi velocemente verso quel suono. Non si era resa conto di aver iniziato a correre fino a quando non si fermò improvvisamente a corto di fiato, non era sicura se per il piccolo sforzo o per l'immagine che si trovò davanti. Madi, la sua piccola, dolce e forte Madi era in acqua, sulle spalle di qualcuno. Questo la schizzava, agitando le mani in acqua mentre lei si stringeva forte al collo di lui.
"Madi" sussurrò appena Clarke, gli occhi pieni di lacrime.
Forse lo spazio era diverso li, la fisica aveva regole tutte sue, perché Madi si girò di scatto, gli occhi spalancati dalla gioia.
E poi lo vide, l'uomo che teneva la sua bambina salda sulle sue spalle: Bellamy. Le sorrideva, come se non ricordasse cosa fosse successo, come se non gliene importasse.
Centinaia di farfalle esplosero in un volo spericolato nello stomaco della ragazza a quella vista, riuscì a malapena ad accorgersi di Bellamy che prendeva Madi tra le sue braccia posandola sulla riva.
Clarke iniziò a correre nello stesso momento in cui lo fece sua figlia e quando questa si fiondò tra le braccia della donna era come se l'universo si forse fermato per qualche istante, per poi ripartire facendo esplodere centinaia di fuochi d'artificio colorati nel cielo azzurro che li sovrastava.
Poche volte Clarke pianse di gioia, ma questa era sicuramente una di quelle.
"Sei arrivata finalmente, ti stavamo aspettando... mamma". Madi pronunciò quelle parole con il sorriso più bello che la giovane donna, madre, avesse mai visto.
"Credevo di averti persa per sempre".singhiozzò in tutta risposta stringendo la figlia ancora più forte, come se non avesse alcuna intenzione di lasciarla andare.
Dopo qualche minuto Clarke ricordò la presenza di qualcun altro accanto a loro e, anche se con riluttanza, si staccò dalla figlia per alzare lo sguardo verso di lui.
Il suo migliore amico, una delle persone che aveva amato di più al mondo era proprio di fronte a lei, le lentiggini più visibili del solito sul viso abbronzato e luminoso come non lo era mai stato. Il suo sorriso si espandeva sul tutto il viso, creando delle tenere righette ai lati dei suoi grandi occhi lucidi. Era stupendo.
"Bellamy..."
fece un passo verso di lui inutilmente, in quanto questo si era già spinto in avanti premendo le sue labbra sulle sue.
Era un bacio dolce, inaspettato ma dannatamente bello.
Bellamy si staccò, ma sono per stringerla forte tra le sue braccia e sussurrarle piano all'orecchio "Abbiamo tutto il tempo dell'universo per parlare, ma ho aspettato letteralmente tutta la vita per fare questo, non petevo più sprecare nemmeno un secondo".
Lei poggiò un tenero bacio sul suo collo, le lacrime scendevano ancora copiose sul suo viso, mescolandosi con le goccioline d'acqua sparse sulle sue spalle nude.
Bellamy si staccò da lei, mantenendo comunque un braccio saldo sulla sua vita. Madi, che aveva assistito a tutta la scena con un ghigno soddisfatto, si avvicinò ai due, accoccolandosi sotto il braccio della madre.
"Ed ora? Che si fa?" Chiese Clarke scrutando la natura di fronte a loro.
Gli uccelli cinguettavano allegri, pieni di vita. Le cicale cantavano tra l'erba, mentre il sole iniziava a calare dietro l'azzurro dell'acqua, colorandola di diverse sfumature di giallo e arancione.
Bellamy premette un bacio sulla guancia di Clarke.
"Tutto quello che vogliamo."

I need you | bellarke one shots Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora