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Passai le mani sulla faccia, sentendo immediatamente il viso pizzicare. Quando aprii gli occhi, mi ritrovai con il bracciale che la sera prima Davis aveva lasciato in camera mia.
Inizialmente non avevo capito come avesse fatto ad entrare, ma ci ero arrivata subito quando avevo notato la finestra semiaperta.

Sbuffai, perché più cercavo di stargli lontano e più la situazione sembrava andare all'opposto dei miei pani.

Scesi dal letto, lanciando uno sguardo alla sveglia. Segnava le nove e mezzo del mattino. Chiaramente, l'Università era chiusa di sabato, quindi me la presi con comodo e scesi al piano di sotto. Quando arrivai in cucina, la sala era inaspettatamente vuota, fatta eccezione per un post-it appoggiato sul tavolo.

Siamo in spiaggia a goderci l'ultimo sabato di settembre! Non ti abbiamo svegliata perché abbiamo creduto fosse meglio lasciarti riposare.
Se ci ripensi, ci trovi qui. Un bacio.

Sbadigliai e buttai il post-it nel cestino, allungandomi con il braccio verso l'alto per recuperare la mia tazza verde acqua e il mio latte e orzo.
Non avevo per niente voglia di andare in spiaggia; anzi, i miei piani erano più che differenti. Volevo fare colazione, farmi una doccia e mettermi a letto a guardare netflix.

Versai il latte nella tazza e ci aggiunsi l'orzo, mescolando il tutto. Recuperai il cellulare dalla tasca del pigiama e notai alcuni messaggi da Jared e Grace.
Il primo mi chiedeva di vederci per fare colazione insieme e la seconda perché non rispondessi al primo. Mi scappò una risata al pensiero di quei due che cercavano di rintracciarmi, senza sapere che alle sette e mezzo io ero persa nel bel mezzo del mio sonno.
In ogni caso, risposi ad entrambi che stavo già facendo colazione e che quella mattina la voglia di uscire era pari alla mia bravura in matematica: cioè, zero.

Quando finii di bere il latte, posai tutto all'interno della lavastoviglie e mi diressi al piano di sopra per prendere i vestiti da indossare dopo la mia doccia.
Avevo bisogno di un bagno caldo, per rilassare i muscoli che, quella mattina, erano intorpiditi come non mai.

Sembrava avessi corso per chissà quanti chilometri ed invece il mio essere tesa era legato ad una sola cosa: il mio stato d'animo.
Dopo aver trovato il bracciale, il mio umore non era dei migliori.
Volevo solamente che Davis mi lasciasse in pace; che continuasse la sua vita senza intaccare continuamente la mia. Ci avevo messo tanto, forse anche troppo, a farmi una ragione di ciò che era successo. E lui aveva spazzato tutto via con semplici passi.

E questo, oltre che farmi stare male, mi innervosiva. Mi urtava realizzare quanto vulnerabile mi rendesse la sua presenza, eppure era così ed io non ci potevo fare niente.
Ovviamente, questi pensieri mi accompagnarono durante la doccia ed anche quando mi misi a letto, col computer davanti, non riuscivo a fare altro che pensare alla stessa cosa.

Così decisi che era inutile restarsene a letto, da sola, e chiamai Grace. Rispose dopo due squilli, così mi misi a gambe incrociate sul letto.

"Hey Alison! Come mai mi hai telefonata? Non dirmi che hai cambiato idea sul fare colazione, perché io ho già mangiato e non andrò di nuovo in un bar solamente perché tu sei un'eterna indecisa. Però, forse, se proprio ci tieni... Beh, potremmo mangiare qualcos'altro!" Sputò tutto d'un fiato, lasciandomi di stucco.

Una matta!

"Prima di tutto, ciao anche a te Grace. Come va? Io sto bene, grazie!" Dissi sarcastica. "In ogni caso, ti sei mai accorta di parlare troppo velocemente? Beh, in caso non te ne fossi accorta, te lo faccio notare io! Comunque no, ho già fatto colazione, ti ho chiamata per chiederti se ti andasse di fare un giro, devo anche raccontarti una cosa." Spiegai, con calma, a differenza sua.

La sentii sospirare. "Oh, okay. Pensavo volessi mangiare! Cavolo, non ti va mai di mangiare. Sei una persona ingiusta." Si lamentò, fingendo un singhiozzo.

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