Amore tra la morte

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Alice e Claudio avevano appena finito l'esame autoptico ad una ragazza.

Nulla di complicato dal punto di vista medico – scientifico, una semplice morte per overdose di droghe, ma dal punto di vista emotivo sì, soprattutto per Alice. Agata, così si chiamava la ragazza, era molto giovane, aveva appena diciassette anni ed era vergine.

Alice si lasciò coinvolgere dal caso; stava imparando ad essere più fredda come le insegnava il suo CC, ma alcuni lati del proprio carattere non si possono cambiare nell'attimo di una stella cadente.

 Pensò al fatto che la ragazza non avrebbe mai avuto la sua prima volta più incantevole. Pensò a tutti i sogni che avrebbe potuto avere ma che non verranno mai realizzati. Magari proprio la sera in cui era stato trovato il suo corpo senza vita fuori una discoteca avrebbe voluto fare l'amore con il suo ragazzo.

Presa da un attacco di ormoni impazziti corse dal suo CC, che nel frattempo aveva terminato di compilare anche le ultime scartoffie e si stava dirigendo da Alice per cambiarsi e tornare a casa. 

Lo spinse addosso alla parete gelida del corridoio e iniziò a baciarlo sempre con più foga.

Provò a staccarsi da lei e tra i sospiri affannati le disse

«Sacrofano sei conscia del luogo in cui siamo?»

Possibile che sia riuscito a parlarle con il tono di voce più roco che potesse conoscere? Così se avesse avuto anche un solo neurone con il controllo della situazione in mano, avrebbe perso anche quello.

«Sì ne sono conscia e non mi interessa. Ora zitto e baciami» fu la risposta.

Aveva iniziato a strusciarsi sulla curva di Claudio che aumentava a dismisura.

«Alice...»

le diceva tra un gemito e l'altro

«se continui così dovrai uscire da qui da sola e andare a recuperarmi dei pantaloni con la cerniera aggiustata, sappilo»

«E allora levali e usa quel tuo affare per fare qualcosa di utile» era stata la risposta di alice. 

Sapeva benissimo che quando gli parlava con quella voce sensuale sapeva resisterle tanto quanto era in grado di farlo lei nel momento in cui lui le parlava con voce roca.

«Alice Allevi, sei tu?» pensò Claudio.

Da quando la sua fidanzata era così sensuale, ma soprattutto non era mai successo che avesse tutta questa sete di amore.

Non capiva.

«Forse con la sua empatia è partita per la tangente» si disse.

Ma come lasciarsi scappare un'occasione del genere?

Sì forse il posto non era dei migliori, non era proprio molto rispettoso amarsi davanti al cadavere di una ragazzina vergine a cui hai appena fatto l'autopsia, ma a casa non ci sarebbero arrivati senza aver prima passato un po' di mesi in carcere causa atti osceni in luogo pubblico.

In un luogo in cui ogni mattone parla di morte avrebbe potuto nascere una nuova vita.

In un attimo rebaltò le posizioni e fu Alice ad essere addossata al muro.

Claudio la afferrò per le natiche e lei gli circondò il bacino con le gambe a mo' koala

 La gonna fu sollevata e le mutandine erano volate.

La cinta di Claudio era stata slacciata precedentemente da Alice senza che lui se ne accorgesse e non fu difficile abbassargli i pantaloni.

Con una dolce carezza delle dita iniziò a solleticarle l'interno coscia, lei rideva.

Era inevitabile che ridesse.

Rideva perché era felice di fare l'amore con l'uomo della sua vita.

L'uomo con cui aveva scelto di vivere.

L'uomo che le aveva regalato il meraviglioso brillocco, come piaceva chiamarlo a lui, che portava all'anulare sinistro.

E rideva perché era felice di amare quel medico legale così stronzo e cinico con tutti che regalava la parte dolce di sé esclusivamente a lei.

Cercava sempre più tessuto epiteliale sul quale poter lasciare scie umide di baci, abbassando la manica della camicetta ma preferiva slacciarne i primi bottoncini per avere accesso laddove solo lui poteva toccarla e poteva sapere cosa nascondesse.

Gemiti soffocati da baci che si dissolvevano nell'aria.

Teste nascoste tra i seni o negli incavi tra il collo e le spalle altrui.

Lingue che danzano insieme, che giocano.

Mani che si rincorrono tra i capelli o che giocano sul corpo del compagno.

Era un gesto iniziato da un impulso di foga, sì, ma il loro amarsi anche nei luoghi meno consoni rimaneva tale.

Il loro amore rimaneva così, sempre.

Tenero, appassionato e dolce.

Eh sì, ve lo avevo promesso un capitolo più tranquillo e caldo, ed eccolo qua. Commenti a caldo? No ok, il doppio senso non era voluto.

Anime belle, siamo tutti vivi dopo aver visto le due nuove puntate? Perché io no, per niente

AA&CC - Connessi indissolubilmente OneShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora