come mondi divisi

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Chapter Thirteen

it makes me crazy to be near you and also not to be near you makes me crazy
[mi fa impazzire starti vicino e anche non starti vicino mi fa impazzire]

~~Draco~~

C'è stato un periodo in cui mi arrabbiavo spesso, anzi sempre e per qualsiasi cosa.
Un periodo in cui pretendevo troppo e subito, uno in cui non me ne fregava di niente.
Poi la rabbia ha preso possesso di ogni parte di me, mi si accartocciava lo stomaco da tanta che era.
La verità è che col tempo ho capito che non ho mai ottenuto quello che volevo davvero, ottenevo solo ciò che desiderava mio padre e pendevo dalle sue labbra come fossero oro colato, ottenendo in cambio solo mancanze da parte sua.
Ciò nonostante e nonostante il dispiacere di mia madre ho continuato ad essere come voleva lui, ma quando ho incontrato Y/n ho cominciato a vedere il mondo con i miei occhi, ho capito che non si può far finta per sempre, che prima o poi la nostra vera essenza viene a galla e lei riusciva a tirare fuori il meglio di me, così la maschera lentamente iniziava a cadere e capivo che le mille parole con il quale mi riempivo la bocca non erano le mie. Non posso negare di provare ancora rancore, rabbia e dolore, non sarei la persona che sono se non fosse così, non sono il tipo che perdona facilmente, vorrei essere puro quanto lei pur di essere alla sua altezza, ma l'odio è sempre stato l'unico sentimento che ho provato, almeno prima di lei.
Qualche volta ancora me ne frego delle persone, ho un carattere difficile, troppo orgoglioso, se una persona si allontana, io mi allontano.
Non sopporto l'idea di sottomettermi o di dipendere da qualcuno, eppure dipendevo totalmente da lei, ma per la prima volta non per compiacere come facevo con mio padre, volevo davvero a tutti i costi piacergli per com'èro, più ci provavo e più mi sembrava di fallire, volevo essere degno del suo amore.
Ho perso tante persone per il mio carattere e ho guadagnato la fama di essere senza cuore, ma il cuore l'ho sentito di notte quando ero solo, ancora tutt'ora, ed è il suono più triste che abbia mai sentito.
Però lo nascondo questo mio vuoto, la mia parte migliore e la mia voglia di amare.
Poi arriva lei che stravolge tutto, più mi chiudo in me stesso più cerca di aprire il mio cuore e quasi tutte le volte ci riesce, e quelle volte in cui vince la maschera cade.
Y/n tira fuori quel lato di me che lotta con tutte le forze per essere buono, per essere la persona che lei si merita, e quando penso di aver toccato il fondo mi riporta a galla e ogni volta che mi riporta a galla, capisco sempre di più quello che in verità ho sempre saputo.
Capisco di volerla nella mia vita.
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«

"pensi che potremmo rimanere nascosti ancora per un po?

I suoi occhi grigi si soffermarono sul tuo viso speranzoso, per qualche secondo rimase in silenzio ad osservarti come a volersi godere quell'istante senza distrazioni.
Restò poggiato di spalla alla parete dello sgabuzzino in cui avete passato la maggior parte del sesto anno insieme.
Adorava osservare come le tue labbra si incurvavano in quel sorriso leggero e timido che gli riservavi sempre.
Restava distante a braccia conserte, come se avesse il terrore che se solo si fosse avvicinato saresti scomparsa nel nulla.
Forse era semplicemente l'idea della fragilità che aveva di te a fargli credere che solo toccandoti avrebbe potuto distruggerti in mille pezzi, o
forse erano solamente le sue paura inconsce, quelle di farti soffrire o di deluderti ancora una volta a fargli provare questa sensazione, eppure il tuo viso così luminoso in una stanza così buia gli facevano dubitare di averti realmente li davanti e che quel che stava vivendo non fosse nemmeno reale.

«"si perfavore"»
Sussurò rivolgendoti lo stesso sorriso flebile ma sincero.
Deglutendo avanzò di qualche passo verso di te decidendo di azzardare a sfiorarti le mani, quasi come per testare che non fosse tutto frutto della sua immaginazione.

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