Capitolo 28

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Azzurra povs

Bastardo che non è altro, che doppio gioco  sta facendo, ma quando è vero che mi chiamo Azzurra stasera farà una brutta fine. Lo sto studiando da tutta la sera e non è un attimo solo. Quando ad un certo punto lo vedo allontanarsi da solo verso la toilette, io chiamo subito Alice, che ha notato la stessa cosa, allora decidiamo di intervenire subito. Avviso Giovanni  riferendogli che io ed Alice andiamo in bagno. Ed ora a noi bastardo. Appena entriamo in bagno, lui si trova alla toilette, Alice mi aspetta fuori per farmi da palo ed intrattenere chiunque voglia entrare qui. Appena esce dalla toilette, io faccio finta di non vederlo e mi lavo le mani.

<<Scusi, Lei ha sbagliato toilette questo è quello degli uomini e non delle donne>> dice lui

<< Ah... Mi scusi non me ne sono accorda che sbadata>> aggiungo.

Come mi giro lui mi fissa, ma anche io mi giro e ricambio lo sguardo e dico: << A ma sei tu? Non dirmi che non ti ricordi di me>>

<< Mi scusi, ma non credo che noi ci conosciamo, mi starà scambiando per qualcun'altro>>dice

<<Non so, perchè tu assomigli molto ad un vecchio amico di una mia amica che si chiama Alessio>>

<< Mi dispiace, ma si sta sbagliando persona io non mi chiamo Alessio>> aggiunge

Vediamo fino a quando menti dico tra me e me

<< E posso sapere Lei come si chiama?>>

<< Mi dispiace ma io non sono tenuto a riferirle il mio nome e poi dovrebbe già saperlo, non per vantarmene,  ma è tutta la serata che si fa il mio nome>>

<< Ok come vuole, ma scommetto che lei si chiami Vittorio America, piacere Azzurra Parker>>

Appena gli rivelo il mio nome rimane sbalordito e mi fissa, ma fa finta di nulla

<< Piacere signora Parker, mi dispiace ma ora devo proprio andare>> 

Cerca di uscire dalla porta ma io come un fulmine mi paro davanti alla porta e gli dico

<< E no mi dispiace bello, ma io da qui non mi muovo, fino a quando non mi dici, dove si trova Grace White>>

Appena dico questo nome si irrigidisce 

<< Mi dispiace signorina ma io non conosco nessuna Grace White>>

Detto questo capisco che non mi dirà mai dove l'abbia nascosta e per evitare guai lo lascio andare. Appena esco mi viene incontro Alice.

<< Allora com'è andata ha confessato?>>

<< Purtroppo no, ha negato tutto, ma dalle sue reazioni ho capito, che è lui>>

<< E adesso cosa facciamo? Hai in mente qualcosa?>> dice Alice scoraggiata

<< No, non so ancora cosa fare, ma penso che la soluzione migliore è aspettare che faccia un passo falso, però non so come tenerlo sotto controllo>>

<< è una situazione assurda, per ora pensiamo a goderci la festa, poi ci penseremo>>

<<ok, però nel frattempo teniamolo sotto controllo, può essere che commetterà un passo falso, ora sa che noi sappiamo di lui>>

<<Vedremo>>

La serata continua e io continuo sempre a tenerlo d'occhio, però qualcosa del mio istinto mi dice che qui in questa sala c' è la soluzione a dove si trova in questo momento Grace, ma non so come smascherarlo. Però ad un certo punto mentre torno al tavolo, vedo sulla mia sedia un biglietto lo apro

SI È UCCISA.

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