Capitolo 2

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"Essere spaventato è un bene.
Un buon soldato è sempre spaventato.
È il modo in cui reagisci che ti plasma o ti spezza."
(Maze Runner)

Louis la mattina successiva venne svegliato da Harry in un modo particolarmente violento. Lo prese per le spalle, iniziando a scuoterlo velocemente mettendo qualche urla in mezzo come "Svegliati moccioso" oppure "In piedi nano".
Molto delicati, pensò Louis.

Louis si diresse verso i tavoli dove si trovavano Liam e Niall, intenti a mangiare delle uova strapazzate accompagnate da un succo con una strana consistenza. A Louis venne da vomitare.

"Non mangi niente Louis?" chiese l'amico Niall.

"Molto sinceramente non ho fame, Niall, ma grazie. Mangerò all'ora di pranzo."

Niall annuì, continuando la conversazione con Liam e gustando la propria colazione.

Louis giocherellava con le dita, non sapeva ancora il lavoro che doveva svolgere quel giorno e lo rendeva particolarmente nervoso. Soprattutto il sole che sorgeva dietro le mura del labirinto.

Le mura che il giorno prima Louis trovò aperte, ora erano –ancora- chiuse, e diversi ragazzi si trovavano di fronte, con uno zaino in spalla, delle carte e uno sguardo preoccupato.
Tra di loro Louis riuscì a riconoscere Zayn e Harry.
Il modo in cui Zayn osservava il riccio era possessivo e gli stava sussurrando qualcosa all'orecchio con una mano posizionata appena sopra i suoi glutei. Scorreva velocemente la mano sul suo busto e il riccio lo lasciava fare.

Louis ne era schifato.
Nel senso, non era omofobo, ma era sempre stato del parere –così pensava- che certe dimostrazioni erano private. Come il palpeggiare il culo nel proprio compagno davanti a tutti i compagni.

"Cosa guardi amico?" chiese Liam schioccando pollice e medio davanti agli occhi azzurri di Louis.

"Niente." Scuote leggermente la testa. "Harry è un runner?"

"A quanto pare." Sogghignò Niall. "È quello che fissavi? O meglio lui, Harry?"

"Non fissavo Harry. Voglio essere anche io come loro, intendo, un Runner. Voglio correre dentro al labirinto. Voi no?" chiese perplesso.

In quel momento le mura si aprirono. Zayn, Harry e il terzo ragazzo che Louis ancora non conosceva, entrarono velocemente scomparendo verso sinistra. Louis sospirò.

"Noi... beh ecco, noi siamo Runner."

"Che cosa?" chiese. "E come lo siete diventati?"

"Non lo si diventa Louis, noi appena siamo arrivati ci hanno distribuito in quella parte, probabilmente per le nostre gambe lunghe, hanno pensato che siamo agili e veloci, mentre tu..."

"Oh sta zitto." Louis si muoveva velocemente sul posto, batteva le mani sul tavolo e le gambe non smettevano di muoversi come se avesse un tic nervoso.

Era agitato, non capiva niente, più cercava di collegare i pezzi più la testa gli scoppiava, non ricordava da dove veniva, non ricordava la sua famiglia, perché era stato mandato lì. Non ricordava niente.

"Ehi Louis datti una calmata!" disse Niall

"No! No, non mi do una calmata cazzo! Sieti chiusi qui dentro da quanto tempo? Due anni porca puttana, due fottuti anni!" disse prendendosi la testa tra le mani. "E ancora non avete trovato una via d'uscita? Che cazzo vi dice il cervello?"

Il biondo tinto non rispose, guardò intorno la sagoma del castano ma mai dritto nei suoi occhi.

La vena nel collo di Louis pulsava e stava iniziando a sudare freddo. "Invece di stare qui tutti a guardavi nelle palle degli occhi o a grattarvi il cazzo per tutto il giorno non avete pensato di formare due gruppi, dividermi e andare dentro quel cazzo di labirinto? Non lo volete capire, ci hanno messo dentro questo posto!"

Welcome To The New Age |Larry Stylinson|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora