Parte 28

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Come sospettavano, Hermione non prese per niente bene la scelta di escluderla dal piano di recupero. La ragazza aveva pianto, urlato, sbraitato, minacciato e poi pianto di nuovo, ma il volto impassibile di Piton non si smosse di un millimetro, e così la sua decisione.

Il professore aveva scelto personalmente di andare a comunicare la notizia alla sua ex allieva, conscio delle probabili reazioni aggressive e violente.

-Lei è un folle! Io non ci penso minimamente a restarne fuori, se lo scordi.-

-Signorina Granger non mi faccia ripetere due volte le stesse cose, la credevo intelligente.- incalzò Severus Piton portandosi una ciocca di capelli scura dietro l'orecchio. - ha già fatto abbastanza, l'unica cosa da fare ora per lei è partorire. Si rilassi.-

-Abbastanza! L'unica cosa che ho fatto abbastanza è stare in panchina! - gli rispose la ragazza, lontana dal voler mollare. O dal voler abbassare la voce.

-Visto che con il suo patetico orgoglio e protagonismo Grifondoro non si può parlare..- iniziò l'uomo. - mi sa che farò leva su una caratteristica Serpeverde che potrebbe interessarle.- concluse.

Hermione lo guardò torva, stringendo a se ancora di più le braccia incrociate. Era cresciuta e cambiata da quando difendeva gli ideali della sua casata a spada tratta, e più volte si era trovata a venir meno ad uno dei principi che invece avrebbe dovuto professare. Si vergognava ad ammetterlo ma quell'ex grifona era profondamente interessata al punto in cui il suo interlocutore voleva andare a parare. -Mi proporrà un compromesso professore.-

-Esattamente sigorina Granger. Lei andrà a fare tutti i controlli babbani che le servono per terminare finalmente questo calvario e terrà le sue caviglie gonfie ed i suoi bruciori intestinali lontani da qualsiasi cosa possa accadere a Malfoy Manor. Io, in cambio, riporterò lei dai suoi genitori prima del termine previsto.-

Piton vide in quegli occhi ambra un leggero luccichio. L'offerta le interessava, e anche parecchio. - Non mi faccia perdere tempo, potrei stordirla e usare il metodo Weasley per tenerla fuori dai giochi lo stesso.-

-Ci avete lasciato credere di esser da soli ad affrontare questa battaglia.. invece lei e la signora Malfoy siete sempre rimasti informati ed aggiornati con piani di riserva e soluzioni in caso di fallimento.- commentò la ragazza, incrinando il tono. Arrivare a quella conclusione le costò un brutto colpo nell'orgoglio già devastato.

-Non deve vederla come una cosa negativa.- rispose una voce femminile. Narcissa Malfoy era sbucata dal nulla, tra le sue mani una scatola nera sottile ed una lettera imbustata dello stesso colore. -Presto, prestissimo anzi capirà che una madre deve cercare di esserci per un figlio, senza mai sostituirsi a lui. Non deve vederlo neanche come un fallimento signorina Granger, era una cosa così grande ed ingestibile che non ci saremmo neanche aspettati tutta questa consapevolezza e prontezza da parte vostra, noi siamo rimasti dietro le quinte ad amministrare solo ciò a cui magari non avete pensato. Monitorare i suoi genitori è stata una di queste cose, e posso assicurarla che l'aspettano a braccia aperte a casa sua. Porti i miei saluti alla Signora Granger ed al suo consorte, li avvisi che spero di tornare presto a trovarli e li rassicuri che andrà tutto bene.-

Le porse sia la confezione che la busta, sorridendole. Che fosse davvero quello il momento di ritirarsi dalle scene? Era sempre stata sfacciatamente in prima linea, con sguardo fiero e orgoglioso, per battaglie che le appartenessero o meno, e sempre con la stessa tenacia e grinta aveva combattuto fino all'osso.

Ma Draco, oltre tutto, era una battaglia che le apparteneva?

Ritirarsi, ai suoi occhi, sarebbe significato che non le importasse abbastanza o avrebbe compreso che il suo gesto era in beneficio del loro bambino? Malfoy era ancora arrabbiato con lei?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 10, 2020 ⏰

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