Diciottesima canzone.

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Quando Tadashi si svegliò, la stanza immersa nella più totale oscurità, Tsukki era ancora lì.

"Ok sto avendo delle allucinazioni" ma quando gli sfiorò la mano con un dito tutto ciò che sentì fu calore e consistenza. Tsukki stava dormendo. Aveva detto che sarebbe rimasto e lo aveva fatto.
Tadashi voleva quasi mettersi a piangere.

Lo sbigottimento però passò presto e la gola iniziò a rivendicare acqua fresca.
Si alzò su gambe tremanti ma la forza non fu sufficiente e ricadde sul letto come una pera cotta.
Sbuffando, stanco di essere debole e di avere freddo, si rimise sotto le coperte e si fece forza.

<<Tsukki>> lo disse piano, quasi un sussurro, terrorizzato di essere sgridato per aver usato quel nome, ma Kei lo sentì benissimo lo stesso.

In pochi secondi il biondo si stava stiracchiando e strofinando gli occhi con le dita, ci mise qualche secondo a capire dove fosse e poi si girò verso Yamaguchi con una faccia ancora assonnata:<<Ti senti male? Devi vomitare? Hai fame?>>

Beh, questo Tadashi non se lo aspettava. Allora non aveva avuto un sogno lucido prima, Tsukki stava seriamente cercando di essere gentile.

<<Sete>> disse solo, un po' per l'incredulità, un po' per il bruciore alla gola.

<<Acqua? Tè? Brodo?>>

<<Acqua>> avrebbe voluto rispondere con latte caldo ma aveva troppa paura di tirare la corda.
La gola stava per farlo impazzire.
Kei accese la luce e Yamaguchi strizzò gli occhi per cercare di bloccarla dal bruciargli le retine.
Perché, ovviamente, anche gli occhi gli stavano andando a fuoco.
Tsukishima se ne accorse e la spense subito di nuovo.

Camminando a tentoni fino al corridoio, dopo aver aperto si richiuse subito la porta dietro, al fine di disturbare il meno possibile la sensibilità di Yamaguchi. Andò al piano di sotto, prese una brocca d'acqua e la riempì con acqua fresca, poi prese un bicchiere e salì di nuovo in camera di Tadashi.

<<Tieni>> porgendogli il bicchiere d'acqua lo squadrò da capo a piedi: <<Ce la fai a berlo da solo?>>

Yamaguchi non gli diede neanche il tempo di finire di porgere la domanda che il contenitore fu svuotato.

<<Non bere così velocemente, potrebbe venirti una congestione>>

<<Scusa, Tsukki>>

Kei non rispose, lo guardò in faccia e dopo poco propose:<<Perché per compensare questa congestione non bevi un po' di latte caldo? >>

Tadashi si sentì andare a fuoco ancora di più, non sapeva come avesse fatto a capirlo ma diavolo, lo aveva fatto.

<<Mh hm>> fece per alzarsi ma Kei lo fermò e lo fece stendere di nuovo. Controllando l'orologio al polso chiese:

<<È quasi ora di cena e i tuoi non ci sono, ti preparo il latte e te lo porto qui?>>

Tadashi rimase a fissarlo con due occhi increduli che avrebbero farto vergognare la luna tanto erano luminosi nell'oscurità della camera. Piano piano annuì con la testa.

<<Va bene, allora aspetta qui intanto>> rimboccandogli le coperte Kei tornò al piano di sotto per la seconda volta quella sera.

Dopo aver scaldato del latte lo mise in due tazze con sopra disegnati dei fiori e in una delle due aggiunse miele e una spruzzatina di cannella. Poggiate su un vassoio insieme ad un pacco di biscotti Tsukishima tornò da Tadashi.

Quando Yamaguchi bevve il primo sorso gli salirono le lacrime agli occhi.

"Si è ricordato che mi piace con il miele..." era sicuro che sarebbe morto di questo passo.
Forse però, dopotutto, quasi quasi gli andava bene.

Mangiando latte e biscotti nell'oscurità della sua camera con vicino Tsukki si sentì felice per la prima volta dopo molto tempo.
Non quel tipo di felicità derivata dall'euforia e dall'adrenalina. Era più quel tipo che provavi mentre ti stavi addormentando sul divano e qualcuno - tua madre, tuo padre, tua sorella, tuo fratello- vedendoti, ti posava sopra una coperta e poi spariva. Come se quell'affetto silenzioso e quasi impercettibile fosse la cosa più naturale e scontata di questo mondo.

Quando ebbero finito di mangiare Tadashi stava praticamente morendo di sonno.
L'unica cosa che lo faceva rimanere sveglio era il terrore che se si fosse addormentato quel sogno sarebbe finito.
Tsukki sarebbe tornato a com'era prima - no, non quando erano piccoli- un morto che cammina in una valle di ricordi e neanche riesce a vedere che se sta zoppicando è perché Tadashi lo sta trasportando sulle sue spalle.

Yamaguchi combattè il sonno, lo fece più che poté, cercò anche di parlare con Kei per un po' fallendo miseramente a causa della gola e, proprio mentre sentiva i suoi aprire la porta d'ingresso iniziò a lasciarsi andare.

"Ora può andarsene"
Posando la testa sul cuscino lasciò che le lacrime uscissero libere e attribuì l'attacco di pianto agli occhi che bruciavano.

Tsukishima gli porse un fazzoletto e, dopo aver bagnato un panno con dell'acqua, glielo mise sugli occhi.

Quella frescura lo fece sentire subito meglio ma le lacrime non si fermarono.

Kei uscì dalla stanza.
Yamaguchi si sentì quasi svenire, il latte che gli risaliva fino alla bocca.
Delle voci.
Kei rientrò nella stanza.

Lo costrinse a bere e a prendere un farmaco per combattere la febbre e lo fece ristendere.

<<Sei peggiorato nell'arco di quindici minuti, con questa starai meglio>>

Neanche si era accorto fosse tornata la febbre.

<<Meno male che sono tornati i tuoi, non avevo la benché minima idea di dove si trovassero i medicinali>>

<<... Andare>>

<<Cosa? >>

<<Ora puoi andare>> lo disse rassegnato, proprio come aveva accettato la fidanzatina di Kei quando erano piccoli.

<<Vuoi che io me ne vada?>> gli chiese.

<<Tu te ne vuoi andare?>> gli rispose di rimando.

"Oddio dopo oggi mi odierà."
Stava tirando la corda, lo sapeva benissimo, eccome se stava tirando la corda, eppure non ce la faceva più.
Forse era la malattia a renderlo così ma non voleva più essere così poco. O così poco degno di attenzioni. Non lo sapeva più neanche lui. Stava uscendo di testa e la medicina non stava facendo effetto, o forse era al contrario?

Kei non rispose. Senza emettere un suono tornò a sedersi alla scrivania di Tadashi e rimase lì.

Non era ciò che voleva ma era meglio di ciò che si aspettava.
Ci sarebbero arrivati. A piccoli passi ci sarebbero arrivati.

Yamaguchi sorrise mentre scivolava in un sonno profondo e Kei sorrise mentre prendeva un foglio di carta e una penna e, sotto la luce tenue del cellulare, si metteva a scrivere.

*Spazio pazzoidi in libertà (vigilata)*
E niente, finalmente inizia a vedersi un po' di Tsukkiyama. Ne sono stupita pure io non crediate.
Ho deciso di postare perché la iwaoi ha quasi 100k visualizzazioni e niente, volevo "festeggiare"
Vi auguro buona notte e buona giornata per domani :D

Tsukkiyama~ Dεdιcαmι unα canzοnε.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora