Luce e i preparatori

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-Si va- dice Violet premendo il pulsante numero 1 dell'ascensore. A noi del Distretto 1 è stato assegnato il primo piano, con una magnifica vista sulla Piazza della Vittoria, luogo in cui sta sera si terrà la parata dei tributi. Lo spazioso ascensore con le vetrate trasparenti in cui entriamo ci porta direttamente nell'appartamento che ci ospiterà per una settimana. Non appena entriamo la forte luce che proviene dalle ampie finestre ci abbaglia; l'enorme salone, che comunica con la sala da pranzo e con un corridoio, il quale porta alle nostre stanze, ha un enorme schermo appeso alla parete con due divani posti davanti, al centro c'è un tavolo trasparente con sei sedie e sulla sinistra una c'è una parete completamente affrescata.

Seguiamo Violet fino alla fine del corridoio dove troviamo due senza-voce: lei non molto alta con i capelli molto chiari e gli occhi azzurri, lui con i capelli neri e gli occhi verdi.

-Lei si chiama Elizabeth- mi dice Violet rivolgendosi alla senza-voce - sarà la tua...-si ferma un attimo a riflettere per trovare il termine adatto- aiutante -sorride per mascherare quel momento di debolezza -Lui invece si chiama Daniel e sarà sempre qui se avrai bisogno di qualcosa- sorride guardando Dylan.

-Ora vi mostreranno le vostre stanze, il pranzo sarà alle 13.00, siate puntuali mi raccomando - ci sorride un'ultima volta e si allontana sui suoi tacchi.

Mi volto a guardare Elizabeth e le sorrido, lei inizia ad incamminarsi verso la mia stanza senza guardarmi negli occhi. Arriviamo davanti ad una porta, lei la apre ed entra dopo di me. La camera è stupenda: sulla parete sinistra c'è un'ampia vetrata che guarda verso il centro di Capitol City, da lì si possono vedere tutti gli enormi palazzi che sembra tocchino il cielo; ai piedi del palazzo è radunata una piccola folla che guarda verso l'alto nella speranza di vedere uno di noi. Faccio un passo indietro e mi allontano dalla finestra un po' intimorita. Continuo a guardarmi attorno osservando ogni minimo particolare della camera: dal lampadario di cristallo al morbido copriletto blu che ricopriva il letto a baldacchino posto al centro della stanza. Sulla destra, accanto alla porta del bagno, c'è un enorme libreria ricoperta di libri che purtroppo non potrò leggere tutti.

Mi giro verso la porta per ringraziare Elizabeth quando mi accorgo che se ne era già andata. Sospiro e mi stendo sul letto. Dopo pranzo incontrerò la mia stilista ed i miei preparatori; spero solo non sia come quella dell'anno scorso... dico tra me e me ricordando l'orribile abito che aveva dovuto indossare il tributo femmina dell'anno scorso.

Guardo l'orologio: ho ancora un'ora prima di dover andare pranzo. Quella libreria mi attrae parecchio e così mi avvicino e prendo un libro. Magari mi aiuterà a distrarmi un po'. Sospiro. Magari riuscirò a pensare ad altro oltre alla mia morte imminente.

Dopo tre quarti d'ora ho già superato la prima metà del libro così lo chiudo soddisfatta del traguardo raggiunto. Prima di uscire da camera mia mi sistemo i capelli davanti allo specchio e noto delle occhiaie. La paura mi sta distruggendo.

Mentre cammino per il corridoio cerco di calmarmi facendo respiri profondi e poco prima di entrare nel salone mi passo una mano tra i capelli. Appena mi vede Violet mi viene incontro e insieme a lei una ragazza dai capelli biondi e la carnagione scura; alle loro spalle vedo Dylan e David chiacchierare con un ragazzo sulla trentina, probabilmente il suo stilista, con la pelle chiarissima e dei capelli lunghi di un nero intenso raccolti dietro la testa. Era un po' inquietante, non so se sarei mai riuscita a lavorare con uno come lui...

-Lei è Luce- dice Violet interrompendo i miei pensieri con la sua voce squillante per presentarmi la ragazza che era con lei -sarà la tua stilista!

Luce mi porge una mano sorridendo e io la stringo -Sono Alison Hyde- dico con un po' di timidezza

David ci interrompe invitandoci a sedere per mangiare e noi tutti accorriamo al tavolo. Dopo il lungo pranzo io e Luce salutiamo gli altri e la seguo fino all'ascensore che ci porta al piano meno uno, dove entriamo nella prima porta a destra del lungo corridoio.

La stanza è illuminata da due grandi lampade poste negli angoli, al centro c'è un lettino e ai lati un sacco di trucchi, smalti e altri oggetti che non ho mai visto. Accanto al lettino vedo due persone che mi sorridono entusiaste, mi ricordano molto Violet, sia per la loro espressione sia per lo strano modo in cui erano vestiti.

-Loro sono Lucas e Jasmine, i tuoi preparatori- mi dice Luce per presentarmerli, Jasmine mi fa un cenno con la mano mentre Lucas inizia a fare facce strane proprio come si fa con i bambini piccoli. Io fingo un sorriso per salutarli.

Jasmine è completamente vestita di rosa ed indossa un abito che la fa sembrare una bomboniera mentre Lucas ha una giacca ricoperta di glitter argento. Come sono strane le mode a Capitol City. Mi viene subito da pensare e soffoco una risata per evitare di sembrare maleducata.

Poco dopo iniziano "a farmi bella", come dicono loro, ma a me sembra solo una grande sofferenza. Jasmine nota la mia faccia preoccupata mentre la guardo farmi la ceretta, ma subito mi rassicura -Lo so che fa male, ma lo faccio per farti sembrare più bella sta sera durante la sfilata dei carri, più sponsor otterrai più possibilità avrai di vincere.

Mentre Lucas mi mette lo smalto mi accorgo di indossare ancora l'anello di famiglia che mi avevano dato i miei genitori e sorrido nel vederlo: è l'unica cosa che qui mi ricorda minimamente casa mia e mi fa sentire meglio.

Finita l'opera di ripristino sul mio corpo mi posso finalmente alzare dal lettino e Jasmine e Lucas mi portano da Luce, la quale si trova in una camera accanto a quella in cui ero stata fino ad ora.

Appena entro la vedo impegnata a togliere gli ultimi spilli dal vestito indosso al manichino posto al centro della stanza . Non mi rendo conto fino a che Luce non si è alzata della bellezza del vestito: è lungo fino a terra ed uno spacco si apre da sopra il ginocchio, le spalle sono coperte da un leggero tulle nero che le lascia intravedere. È ricoperto da paillettes oro e scende dritto lungo i fianchi. Aveva una profona scollatura, ma non era per niente volgare.

-È... è bellissimo- rimango senza parole, ma mi sforzo di dire qualcosa per ringraziarla.

Inizialmente lei mi sorride senza dire nulla e mi si avvicina ma poco dopo inizia -Ci ho lavorato molto e sono contenta che ti piaccia dato che il mio lavoro ti potrà aiutare molto con gli sponsor... vorrei che ogni mio abito venisse così...- lascia la frase un po' in sospeso- ma ora provalo, non ci è rimasto molto tempo, dopo chiamerò Lucas per truccarti, ma prima mi piacerebbe vedertelo addosso.

Io annuisco senza dire nulla, ancora emozionata nel vedere quel meraviglioso abito. Entro nello spazioso camerino cercando di trattare il vestito con la maggior cura possibile. Non mi era capitato di indossare qualcosa di così lussuoso e mi sento quasi onorata. Mente lo metto sento entrare qualcuno. È Violet.

-Dov'è la mia ragazza?- dice con la solita voce squillante e mentre indosso i sandali con il tacco sento i suoi ticchettare nervosamente.

Prima di uscire dal camerino faccio un respiro profondo e poco dopo tiro la tenda rossa.

Appena le due mi vedono rimangono senza fiato e Violet si porta le mani davanti alla bocca. Luce mi fa fare una giravolta per controllare che il vestito sia perfetto, ed è proprio così.

-Alison sei... bellissima, quell'abito ti sta alla perfezione- dice Violet sorridendo e inizia a battere le mani emozionata.

Mentre parlo con Violet entrano nella stanza anche Lucas e Jasmine: lei spalanca la bocca e lui fa un urletto per l'emozione. Luce ride nel vedere la loro reazione e io sorrido divertita

-Oh. Mio. Dio.- dice Lucas scandendo bene ogni parola. Mi inizia a girare attorno studiando ogni minimo particolare del vestito. -Alison sei perfetta, non ci sono dubbi, li conquisterai durante la parata dei carri!- Jasmine annuisce guardandomi ancora con aria sognante.

Improvvisamente, dopo essere stata truccata da Lucas, vedo Violet guardarsi l'orologio -È tardissimo! Dobbiamo andare da Dylan- si gira verso Luce e i preparatori- ci vediamo dopo, siete stati bravissimi!

Uscite dalla stanza la seguo fino alla fine del corridoio dove vedo aprirsi un enorme salone con un'uscita che dava sulla Piazza dalla Vittoria, lì sarà dove tra poco sfilerò sul carro.

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