La terrazza

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Un'altra notte di insonnia. La mia testa non riesce a smettere di pensare a tutti gli orribili modi in cui potrei morire.
Mi ricordo che in una delle edizioni passate un tributo aveva impiegato più di un'ora a morire dissanguato. Una lunga agonia che lo ha portato alla morte. Si vedeva il sangue uscire a fiotti dalla sua gamba, mia madre stava per vomitare.
Per evitare questa situazione, qualche anno fa, sono stati molti i tributi che si sono suicidati con le corde che si trovano negli zaini, specialmente i ragazzini più deboli. Ho saputo che quelle morti hanno suscitato molto scalpore a Capitol City, tanto che, adesso, ci mettono a conoscenza del fatto che "rovineranno la nostra famiglia" se proviamo a suicidarci.

Questa è la mia ultima notte al sicuro, domani mattina un hovercraft mi porterà nell'arena. Non mi sento pronta, ma in realtà non si è mai pronti per morire.
Il sonno non arriva e decido che non vale più la pena di restare qui ad angosciarmi, così decido di andare sulla terrazza.

Qui in alto fa freddo, proprio come l'altra volta. La vista è stupenda, tutti i monumenti e i palazzi di Capitol City sono illuminati e sotto il Palazzo d'Addestramento, c'è una grande folla, che acclama tutti noi i tributi.
Mi appoggio con la schiena al bordo della terrazza; mi hanno detto che un campo elettromagnetico impedisce a noi tributi di suicidarci. Da lì vedo le poltrone sulle quali ci siamo baciati io e Jordan, un brivido mi percorre la schiena e ripenso all'idea di proporlo come alleato ai favoriti. Ian e Arya potrebbero anche accettare, ma Dylan rifiuterebbe sicuramente...
Mi volto e ammiro lo splendido panorama, qui è tutto bellissimo.
Mentre la mia testa è immersa nei miei pensieri sento qualcuno cingermi da dietro con le braccia e appoggiare la testa sulla mia spalla destra, Jordan.
Mi giro verso di lui e sorrido. Lui mi da un piccolo bacio all'angolo delle labbra e poi mi chiede -Tutto bene?
Io annuisco -Non riuscivo a dormire... tu invece perché sei qui?
-Nemmeno io avevo sonno... e poi speravo di trovarti qui- un sorriso spunta sul suo volto e i sui occhi blu si illuminano.
-Volevo passare con te la mia ultima sera- continua Jordan -non penso che ci rivedremo ancora dopo gli Hunger Games...- accenna una risata.
-Già, penso proprio di no- dico con un po' di tristezza. Senza nemmeno pensare gli chiedo -Perché non ti allei con noi? Noi favoriti intendo...
Lui mi guarda un po' stranito -Non penso che gli altri mi vogliano, voi siete molto più forti, vi siete allenati così tanto, mentre io non sono così.
-Ma se gli strateghi ti hanno dato 12! Sei forte tanto quanto Dylan, non potrà rifiutarti...
-Okay allora,- dice Jordan un po' riluttante -domani mattina resterò con voi alla cornucopia...
-... e ti alleerai con noi- dopo aver comtinuato la sua frase sorrido per rassicurarlo -Ti prometto che andrà tutto bene...
Lui annisce -Ora basta pensare a domani, okay?- mi dà un bacio sulla fronte - Perché non mi parli un po' di te? Non mi hai detto praticamente nulla- mi prende per mano e insieme ci sediamo sulle poltrone al centro della terrazza.

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Quando mi sdraio sul letto riesco finalmente a chiudere gli occhi, domani mattina dovrò svegliarmi alle 7.00, ho ancora sei ore per dormire.
È stato bello passare la serata con Jordan, mi ha raccontato la sua vita nel distretto 12, lì sono molto poveri. Nella sua famiglia sono in sei, ha quattro sorelle più piccole e di solito lui lavora con suo padre, mentre sua madre li aiuta facendo i lavori domestici per la famiglia del sindaco.
Devo ammettere che noi del distretto 1 siamo molto fortunati.
Mi ha detto che i pacificatori del suo distretto sono molto severi, appena infrangi la legge sono pronti a frustarti o ad un'esecuzione pubblica, solo a pensarci mi vengono i brividi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10, 2015 ⏰

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