L'ultimo addio

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Sophie mi guarda triste e come lei tutte le altre ragazze intorno a me. Due guardie mi si avvicinano per scortarmi fino al palco dove Violet mi accoglie con un grande sorriso.

Da lì riesco a vedere i miei genitori e mio fratello: mia madre sta piangendo ed Edward la sta consolando.  Vederla così mi rende triste e una lacrima mi riga il volto, ma capisco che non posso mostrarmi debole e mi sforzo di sorridere.

-Ecco a voi Alison Hyde- dice entusiasta Violet mettendomi una mano sulla spalla -il tributo femmina del Distretto 1.

Dopo la mia presentazione, Violet si avvicina alla seconda boccia di vetro, quella con scritto "Ragazzi" ed estrae una busta.

-Thomas Johnson- dice allegramente Violet e subito inizia a scrutare il gruppo dei ragazzi in cerca di quel Thomas.

Mentre un ragazzino di 12 anni sale sul palco sentiamo urlare improvvisamente dal mezzo del gruppo dei maschi -Mi offro come tributo. Mi offro come tributo volontario- e vedo Dylan avvicinarsi al palco mentre un gruppo di ragazzi della sua età inizia ad applaudire.

Violet non nasconde la sua emozione e inizia a complimentarsi con Dylan ancora prima della presentazione.

-Ed ecco il tributo maschio del Distretto 1, un volontario, finalmente -  dice Violet sorridendo e porgendogli il microfono - e... tu ti chiami?

-Sono Dylan Howe- dice sorridendo fiero di sé.

-Bene Dylan- dice Violet riprendendo il microfono e lasciandomi un po' di spazio di fianco a lui -ora stringetevi la mano.

Noi ubbidiamo sorridendo per le telecamere, le quali erano situate ovunque, poi dei pacificatori ci scortano fino all'ingresso del Palazzo di Giustizia. Non ero mai entrata in quel palazzo, dentro sembrava ancora più maestoso che fuori, aveva le pareti ricoperte da affreschi e qua e la c'erano tappeti Persiani.

I pacificatori mi conducono in una grande stanza per farmi incontrare i miei parenti per l'ultima volta. Lì,  sicura di non essere osservata, riesco finalmente a piangere e a sfogarmi, ma non per molto, infatti dopo pochi minuti entra in camera mio fratello Edward. Appena lo vedo gli corro incontro e lo abbraccio, lui mi stringe e mi asciuga le lacrime.

-Ce la farai Ali- dice per rassicurarmi -ti sei sempre allenata no? Se ti alleerai con i favoriti tornerai a casa sicuramente.

-Io non voglio allearmi con loro... -dico piano con la voce spezzata dal pianto -non con quello stupido di Dylan poi... non mi importa,  preferisco morire.

-Ali non dire cavolate -mi abbraccia di nuovo -ce la farai, ne sono sicuro.

Edward mi sorride quando entrano i miei genitori nella stanza. Anche loro cercano di confortarmi sicuri che io vinca i giochi, ma sanno che è praticamente impossibile. Alla fine del loro discorso mi porgono un piccolo pacchetto blu. Lo apro e all'interno vedo un anello d'oro,  quello che appartiene alla mia famiglia da anni. Questo gesto mi commuove e una lacrima mi riga il viso mentre lo indosso.

-È bellissimo...-sorrido- ma non posso prenderlo... quando morirò l'anello sparirà e...

Mio padre mi interrompere- prendilo Ali -sorride rassicurante- sarà il tuo portafortuna nell'arena - esita prima di pronunciare l'ultima parola.

I pacificatori ci interrompono entrando nella stanza per portare via i miei genitori e mio fratello, li guardo andare via senza nemmeno aver il coraggio di salutarli. Mi asciugo una lacrima e cerco di fare respiri profondi per calmarmi. Vengo spinta fuori dalla stanza e arrivo nello spazioso corridoio dove vedo Dylan che cerca di opporre un po' di resistenza alle maniere forti dei pacificatori ai quali dava la colpa per avergli concesso poco tempo per salutare i genitori.

Un'auto arrivata da Capitol City ci accompagna alla stazione dove vediamo ad aspettarci un enorme treno d'argento con ai lati una folla venuta lì solo per noi. Appena scendiamo dalla lussuosa macchina iniziano tutti ad applaudire e io sorrido, fingendomi felice, e saluto le persone con la mano. Violet mi aiuta a salire e seguita da Dylan entro nel treno, il quale dentro appare ancora più bello. Dietro le nostre spalle la porta si chiude improvvisamente e il treno si mette in moto, entro un giorno arriveremo a Capitol City.

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