Capitolo 10

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Avevo voglia di piangere.

Sentivo un nodo alla gola e facevo fatica anche a respirare. Mi allontanai velocemente da Carter. 《Devo andare, scusami.》dissi e corsi via, lasciandolo lì.

Non dovevo piangere, non c'era motivo. Ma quello sguardo era così freddo, rivolevo il rapporto di qualche giorno fa, Xander mi mancava.

Mi presi qualche minuto per prendere un po' d'aria fresca e dopo essermi calmata andai verso l'aula.

Entrai e mi scusai con la professoressa per il ritardo, lei non disse nulla e andai verso il mio banco, con la coda dell'occhio lo vidi era seduto al suo posto, proprio quello dietro il mio, mi stava fissando, ma aveva uno sguardo duro che faceva quasi paura, abbassai lo sguardo e mi sedetti al mio posto.

Continuai a sentire quello sguardo pesante sulla mia schiena per tutto il giorno, ma non mi girai nemmeno una volta.

Quando la campanella segnò l'inizio della pausa pranzo mi alzai velocemente e uscì dalla classe dirigendomi verso il bagno.

Non volevo vedere nessuno, e con nessuno intendevo Carter. Per questo motivo mi chiusi in bagno e non uscì finché le lezioni non furono ricominciate.

Durante l'ultima ora continuavo a sentire lo sguardo di Xander fisso su di me, dovevo parlare con lui. Dovevo chiarire.

L'ultima campanella suonò, misi le mie cose nella borsa e cercai di raggiungere Xander che stava uscendo in quel momento.

Ero ad un passo da lui e stavo per alzare una mano per chiamarlo, ma mi sentì tirare per un braccio e mi ritrovai Carter davanti a me.

《Ehi, tutto bene?》mi chiese.

Continuavo a tenere d'occhio Xander che si allontanava sempre di più. 《Sìsì tutto bene, scusami, devo andare.》

Prima che potesse fermarmi iniziai a correre, ma era troppo tardi, Xander era sparito.

Cazzo.

《Jewels.》mi girai verso Carter.

《Scusami Cart, devo proprio scappare.》

Iniziai a camminare ma mi fermò. 《Che succede?》

Stavo per piangere, me lo sentivo. 《Niente, non preoccuparti, ci sentiamo.》finsi un sorriso e andai via.

                                       ****

Quella mattina mi svegliai con il mal di testa, avevo pianto tutta la notte, che stupida ero.

Mi alzai e andai in bagno, immersi la faccia nell'acqua ghiacciata, ma quando mi guardai nello specchio vedevo solo due occhi orribilmente gonfi.

Non avevo voglia di andare a scuola quella mattina, ma speravo di parlare con Xander, dovevo farlo.

Mi vestì e cercai di nascondere la mia faccia sotto il trucco, ma niente da fare, quella mattina la mia faccia faceva schifo.

Arrivai a scuola e cercai Xander nel cortile, ma non c'era.

Mi avvicai all'entrata, ma quando vidi Carter mi venne voglia di tornare indietro di corsa, non sapevo come avrei dovuto affrontarlo.

Cercai di fare tutto in modo silenzioso affinchè non mi vedesse, ma quando sentì quel《Piccola, buongiorno》e lo vidi avvicinarsi a me capì di non esserci riuscita molto bene.

《Cart, 'giorno.》lo salutai con un sorriso.

《Come stai?》disse avvicinandosi, troppo, a me.

Feci un passo indietro. 《Bene, tu?》

《Bene, ma mi manchi》finì la frase avvicinandosi a me e quando cercò di baciarmi mi allontanai all'istante.

《Cavolo, mi manchi anche tu, ma Amber ha bisogno di me e devo andare, ci vediamo dopo.》gli diedi un bacio sulla guancia e scappai dentro.

Vagai per i corridoi alla ricerca di Xander, fui tentata di entrare nel bagno dei ragazzi ma alla fine decisi che non era il caso.

Così restai fuori dalla classe, ovviamente dopo aver controllato che non fosse dentro, e aspettai lì.

Dopo 11 minuti e 47 secondi, circa, lo vidi svoltare l'angolo e avvicinarsi alla porta.

Mi precipitai da lui e mi piazzai davanti in modo che non potesse passare. Mi fissò senza dire niente.

Che ansia, lo presi per mano e lo trascinai con me, lui non obbiettò e lo portai dietro la scuola, dove c'era un vecchio e piccolo magazzino.

《Dobbiamo parlare.》dissi.

《Non è che ora salterà fuori il tuo fidanzato a dirmi di starti lontano?》disse freddamente.

《Carter non è il mio fidanzato.》chiarì.

Lui non parlo così decisi di farlo io. 《Mi dispiace, ok? Sono stata una vera cretina. Non avrei dovuto restare con lui, non era vera neanche una parola di quello che ha detto, scusami e ti prego non odiarmi.》

Sospirò. 《Io non ti odio.》

Abbassai lo sguardo per evitare che vedesse le mie lacrime. 《Mi manchi.》sussurrai con voce rotta.

Sentì le sue braccia avvolgermi e le sue labbra poggiarsi sulla mia testa.

《Non piangere gioiellino, è tutto ok.》

Alzai lo sguardo verso di lui e sorrisi, gli misi le braccia intorno al collo e lo abbracciai stingendolo forte a me.

《Mi manchi anche tu.》sussurrò al mio orecchio ancora stretto a me.

Ed il mio cuore ricominciò a battere velocissimo.


Scusatemi per il ritardo.
Spero che il capitolo vi piaccia. Votate e commentate.

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