Vidi scendere dalle scale che portavano al piano di sopra una ragazza che aveva 20 anni, aveva dei lunghi capelli biondi, leggermente mossi, e gli occhi color cielo. Si avvicinò a me con disprezzo, mi guardò intensamente negli occhi e mi disse: «Quindi tu saresti mia SORELLA?» Marcò in modo evidente l'ultima parola e capii che non piaceva neanche a lei l'idea di essere sorelle. Allungai la mano per presentarmi, ma lei mi guardò schifata così capii che non voleva affatto presentarsi.
Sua madre cercò di mettermi a mio agio, chiese a sua figlia di mostrarmi la mia camera al piano di sopra. Dopo varie sbuffate la ragazza mi accompagnò al piano di sopra e mi mostrò la mia camera. Era molto grande, avevo il bagno in camera e un grande terrazzo che dava sulla piscina. La mia adorata sorellina mi guardò con disprezzo e mi disse: «La stanza migliore alla principessa, ovviamente!». Se ne andò sbattendo la porta.
Davvero non capivo cosa avesse quella ragazza nei miei confronti, ma decisi di far passare il problema in secondo piano. Iniziai a sistemare i miei vestiti nel grande armadio che era vicino ad una piccola scrivania. Quando ebbi finito di sistemare tutti i miei vestiti decisi di farmi una doccia, o meglio un bagno, visto che in tutti i bagni di quella casa c'erano solo ed esclusivamente vasche. Finito il mio meraviglioso bagno, mi vestii con dei jeans chiari e una canottiera gli abbinai le stan smith e una collana. Scesi le scale e vidi Tessa litigare con sua madre per la camera, quella ragazza non aveva 20 anni ma 2. Cercai di fare finta di niente ma non appena Tessa mi notò mi puntò il dito contro dicendo che era tutta colpa mia, salì le scale in lacrime e si chiuse in camera sua sbattendo di nuovo quella dannata porta, prima o poi questa ragazza romperà tutte le porte.
Quando Tessa finì la sua sceneggiata ci sedemmo tutti a tavola per la cena, Eleonor la compagna di mio padre, aveva preparato il pollo con le patate, era davvero delizioso. Mentre stavo cenando sentii il mio cellulare vibrare, era Nicole, la ragazza dell'aereo, che mi chiedeva se mi volevo aggiungere a lei il giorno dopo per andare a fare un po' di shopping e visitare un po' Miami. Risposi che l'avrei aspettatata davanti a quella che sarebbe stata la nostra scuola il pomeriggio seguente.
---
Erano le 15.30 quando mi accorsi che forse era il caso che mi iniziassi a prepare per raggiungere Nicole, non avevo tempo per scegliere dei vestiti da indossare quindi presi al volo quelli della sera precedente e li infilai di corsa. Mi misi giusto un po' di mascare per essere più guardabile e poi cercai mio padre per chiedergli un passaggio, ma si sa mio padre era pieno di sorprese. Mi guardò e mi disse: «Tesoro davvero pensavi che tuo padre ti avrebbe lasciato senza macchina? Vai in garage c'è un regalo per te!». Non feci neanche finire mio padre che ero in garage, c'erano tantissime macchine dalle ferrari alle bmw, poi ce ne era una coperta con un telo, capii che quella era la mia dall'enorme fiocco rosa sopra al tettino. Tolsi il telo, sotto trovai una bellissima Audi bianca. Ringraziai velocemente mio padre e saltai in macchina.
Vidi Nicole che mi aspettava su un muretto davanti alla nostra scuola, lei era arrivata a piedi perchè abitava vicino, decidemmo di andare con la mia macchina in un centro commerciale. Quando arrivammo notai subito che tutti i ragazzi erano vestiti uguali, bermuda, canottiere e vans. Nicole fu subito rapita da un ragazzo tutto muscoli, alto e castano. Si avvicinò a lui con una banale scusa e cominciarono a parlare, dopo 10 minuti capii che Nicole voleva essere lasciata da sola.
Mi diressi in una libreria, perchè adoro leggere libri. Non appena entrai mi imbattei per caso, anzi, per sbaglio, un maledetto sbaglio, in un ragazzo. Era altissimo, aveva gli occhi marroni e i capelli castano scuro. Non ebbi il tempo di chiedergli scusa che subito inizio a urlarmi contro: «Ma non ci vedi? Stai attenta a dove metti i tuoi dannatissimi piedi!» Anche lui aveva il vizio di sbattere la porta proprio come quella malata di mia sorella. Pochi secondi dopo l'incontro con quel ragazzo che sembrava essere fatto apposta per mia sorella, vidi Nicole venire verso di me, urlicchiava: «Heeey sai chi mi ha chiesto il numero? Sai con chi uscirò domani?» Per non deluderla anche se sapevo chi fosse il fortunato gli chiesi: «No, dimmi chi è questo fortunatissimo ragazzo». Lei rispose sempre urlando: «Quello laa, quello con cui ho avuto l'onore di parlare, ti rendi conto? ti rendi conto?!» Tesoro mi rendo conto che non sei messa bene.
Quando finalmente Nicole si riprese decidemmo di tornare ognuna alla rispettiva casa, poichè il giorno dopo ci sarebbe stato il primo giorno di scuola, e io mi resi conto di non essere affatto pronta per cominciare di nuovo a studiare.
----
Fa molto molto molto schifo, lo so, ma non odiatemi, lasciate qualche commento, se non vi piace lo elimino e cerco di farlo più bello (sarà comunque impossibile)
Laura
STAI LEGGENDO
New friend or love?
Teen FictionLei non sapeva cosa significava perdere un amore e trovare un amico ma lo scoprirà presto...