CAPITOLO 10

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Sentivo tutti i rumori della casa; tutti dormivano, tutto taceva. E io ero sul mio letto, avevo due lacrime sospese sul bordo degli occhi, erano lì da più di due ore, sembrava che anche loro non avessero voglia di uscire, forse per non rovinare la calma che regnava sovrana nella casa. Mi addormentai così, con due lacrime sospese e con le parole di Andrew ancora in testa.

Mi svegliai la mattina seguente pensando ancora a quelle parole, mi dieidi forza da sola, incoraggiandomi a non piangere, dovevo ricordarmi sempre la promessa che mi ero fatta. Mi preparai velocemente e scesi giù dove trovai mio padre che sembrava essere davvero infuriato. Mi si avvicinò con passo svelto: «Perchè Cassy ha dormito con sua sorella e non con te come avevo deciso?» Urlò. Mi incamminai verso la cucina senza dargli retta, lo sentii sospirare ma non aggiunse nulla, ecco perchè amo quell'uomo.

Arrivai a scuola in perfetto orario. Trovai Nicole come al solito su quello che ormai era il nostro muretto, mi prese per un polso e mi trascinò a lei urlando:«Venerdì è il mio compleanno e tu verrai a casa mia a festeggiare, ci sarà tanto alcool.». Accettai senza pensarci due volte, avevo bisogno di bere un po' e quella era l'occasione giusta.

La giornata scolastica passò velocemente e mi sembrò strano che non fosse successo nulla. Arrivai a casa e trovai sul divano Cassy e Andrew che si baciavano infischiandose altamente di chiunque gli passasse accanto. Vidi che Andrew alzò gli occhi e mi guardò ma non si staccò da lei. Quando iniziai a sentire il naso pizzicare e gli occhi riempirsi di lacrime, corsi verso le scale e andai in camera mia chiudendomi a chiave.

Poco dopo, probabilmente quando la piovra mollò la sua preda, mi arrivò un messaggio di Andrew: "Scusami, non sapevo che anche tu abitassi qui!". Non gli risposi, non trovavo nessuna risposta a quel messaggio. Mentre cercavo di calmarmi sentivo quei due ridere di gusto, a giudicare dagli schiamazzi che provenivano dal piano inferiore non sembrava così tanto dispiaciuto. Sentii la voce di Cassy urlare: «Oh amore ma sabato è il tuo compleanno! Io e Megan ti organizzeremo una bellissima festa qui!». Ok cara, tutto ma la sua festa di compleanno qui mi sembra esagerato non credi?

**

Dopo cinque giorni di inferno tra Andrew praticamente ogni giorno a casa mia e Cassy con la sua migliore amica Megan che organizzavano il compleanno di Andrew, finalmente arrivò il venerdì. Non vedevo l'ora di andare alla festa di Nicole, volevo ubriacarmi o quanto meno pensare il meno possibile a Andrew, anche se da tre giorni avevo programmato la sveglia a mezzanotte per essere la prima a fargli gli auguri. Volevo essere la prima in assoluto, volevo farglieli anche prima di Cassy.

Finalmente arrivò la sera, decisi di prepararmi più o meno un'ora prima di uscire, sapevo che non avrei mai fatto in tempo a uscire in orario. Decisi di indossare una gonna a vita alta nera e un bustino a fiori. Con il poco tempo che avevo mi arricciai i capelli e mi truccai quel poco che bastava per sembrare leggermente più decente.

Quando finalmente ero pronta, scesi le scale, barcollando un po' sul mio tacco dodici, trovai Andrew da solo su una poltrona, mi si avvicinò e sussurrò flebilmente: «Sei bellissima, divertiti!». Sentii le mie guance diventare un fuoco, restai per un po' immobile poi decisi a prendere le chiavi e ad uscire di casa.

Arrivai da Nicole ovviamente in ritardo, ma anche lei sapeva che non si poteva affidare alla mia puntualità. Mi accolse in un caldo abbraccio, proprio quello di cui avevo bisogno. Senza un motivo ci mettemmo entrambe a piangere, volevo così bene a quella ragazza conosciuta da così poco tempo, eravamo unitissime, ci capivamo anche solo guardandoci negli occhi. Era un'amicizia che tutti avrebbero voluto avere.

Quando il resto degli invitati arrivò, iniziai a bere, mandavo giù tutto quello che trovavo nei bicchieri abbandonati nei tavoli, avevo in mente quello che mia madre mi diceva da piccola "non bere dai bicchieri degli altri, potresti ammalarti". Quella sera me ne infischiai, non ascoltavo nessuno, facevo tutto quello che mi diceva il mio cervello, anche quando mi fece vomitare addosso ad una coppietta davvero carina che si baciava. Mi scusai in mille modi e poi corsi in bagno. Iniziai a piangere senza un motivo valido, piansi a lungo, poi Nicole entrò in bagno, mi trovò sommersa in mille fazzoletti.

Mi chiese di raccontargli tutto quello che era successo con Andrew, gli raccontai tutta la storia per filo e per segno, mi abbracciò, mi prese il viso tra le mani in modo che la guardassi in faccia poi disse: «Non si merita neanche una lacrima, ora alzati da qui, sistemati il trucco e usciamo a divertirci». Ascoltai il suo consiglio, mi tirai su da quel pavimento freddo, cercai di sistemare al meglio quel che ne rimaneva del mio trucco e poi la seguii all'esterno.

Puntualmente a mezzanotte suonò la sveglia che avevo messo come promemoria per fare gli auguri a Andrew. Non appena la sentii squillare tirai velocemente il cellulare fuori dalla mini borsa che avevo a tracolla. Scrissi ad Andrew gli auguri e poi tornai alla festa. Da quel momento in poi controllavo ogni due secondi il cellulare per vedere se mi avesse risposto, ogni volta che lo guardavo non c'era nessun messaggio, così mi ricordai che era in compagnia di Cassy, lasciai perdere, non controllai più il cellulare.

Alla fine della festa Nicole mi vietò assolutamente di tornare a casa, non ero ancora pienamente in me stessa. Quindi decisi di trascorrere la notte a casa sua, avrei preferito passarci l'interna giornata seguente, visto che cosa mi avrebbe aspettato a casa mia.

Mi svegliai tardissimo e non appena aprii gli occhi controllai i messaggi, questa volta trovai la risposta di Andrew. Aveva risposto con un semplice "grazie". Speravo in qualcosa di più, ma non potevo pretendere molto altro.

NON SAPEVO COME FINIRLO e.e QUINDI SO CHE LA FINE FA SCHIFO, UN PO' COME TUTTO IL RESTO MA OKAAAY FACCIAMO FINTA DI NIENTE EHE

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