CAPITOLO 26 -CONSEGUENZE-

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<<E ora si affrontano le conseguenze>> afferma afferrando il suo cellulare e entrando dentro a passo svelto.

La seguo a testa bassa.
In questo momento non trovo le parole esatte per consolarla o per far apparire la situazione
meno pesante di quanto lo sia in realtà.
Ha il viso sconvolto e si butta sul letto a bruciapelo, fissando il soffitto senza dire una parola.
Io me ne sto ai piedi del letto a braccia conserte, partecipe del silenzio che regna in questa camera d'albergo.

<<Che ci fai lí impalata?>> mi chiede alzandosi sui gomiti e abozzando un mezzo sorriso che fa sorridere anche me.
Basta guardare i suoi occhi dolci per capire che non è arrabbiata, non è pentita di tutto ciò, mi vuole e nulla può cambiare questa cosa, nemmeno il pensiero che ormai la nostra bolla magica si é rotta e improvvisamente le nostre foto sono spopolate ovunque.
Salgo a cavalcioni sul letto e gattono fino a raggiungerla.
Mi stendo accanto a lei e poggio la testa sulla sua spalla, mentre con le braccia avvolgo il suo esile corpo.

<<Non m'importa di chi si metterà tra di noi Najwa. In questa cosa non sarai sola, ci sono io con te e l'affronteremo insieme>> le dico per cercare di rassicurarla, alzando lo sguardo verso di lei.

<<Non importa nemmeno a me, Maggie.
Nulla può cambiare questo..>> mormora unendo le sue labbra alle mie e baciandomi dolcemente tenendomi il viso tra le mani come se avesse paura di perdere il nostro contatto.

<<Però devo trovare il modo di affrontarlo con Teo>> mi dice staccandosi e accarezzandomi dolcemente gli zigomi.

<<Come pensi che potrebbe reagire?>> le chiedo sperando di non toccare qualche tasto dolente e non invadere la sua sfera strettamente personale.

<<Forse all'inizio non bene, ma col tempo capirà. Non lo dico solo perché é mio figlio, ma é davvero un ragazzino intelligente e aperto mentalmente>> mi spiega spostandomi i capelli dietro le orecchie, mentre i suoi occhi s'illuminano al solo pensiero di Teo.
Stiamo per ribaciarci quando il telefono di Najwa inizia a squillare.
Si stacca dalla mia presa e raggiunge la sedia accanto al letto a cavalcioni, poggiando i gomiti sulla sedia e mettendo il suo bel sederino in bella vista coperto solo dagli slip di pizzo nero.

<<Maledetti operatori telefonici!>> esclama smanettando sul suo telefono.
Decido di raggiungerla e approfittarne della situazione per goderci i nostri ultimi momenti di intimità.
Inizio a tracciare dei baci leggeri sul suo sedere, mentre con una mano cerco i bottoni della sua camicia.

<<Bionda, sai che non abbiamo tempo..>> mormora già col fiato spezzato, mentre mi aiuta a sbottonarsi la camicia nonostante la sua affermazione. Adoro i suoi controsensi legati ad una voglia matta e disperata di possederci ancora per un po', prima di ritornare alle nostre rispettive case.

<<Facciamo veloce..>> sussurro lasciando cadere la camicia bianca dal suo corpo.
Si gira verso di me e mi fa sedere a cavalcioni su di lei, guardandomi dritta negli occhi.

<<Quanto sei bella..>> sussurra lei afferrando la mia coda e lasciandomi cadere i capelli sulle spalle, cosa che la fa letteralmente impazzire.
Sorrido un po' imbarazzata, mentre per l'ennesima volta me la ritrovo nuda sotto di me.

<<Promettimi che questo..questo non è il sesso dell'addio>> mormoro fissandola intensamente negli occhi, mentre sento le sue unghie attraversare la pelle della mia schiena.

<<Di che hai paura? Che ti lasci ad affrontare tutto da sola? Non lo farò Maggie, non lo farò..>> sussurra mentre cerca di sfilarmi il reggiseno tra un bacio e un altro.

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