CAPITOLO 7 -IL MOMENTO DELLA VERITÀ-

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Come ogni bugia, prima o poi anche questa doveva venire a galla, anche se mai mi sarei aspettata che ne venisse fuori una simile.
Sono amica di una donna che mi ha mentito riguardo i suoi "sentimenti" per me e stavo cercando di recuperare il rapporto con un'altra che sapeva tutto di questa situazione e non ha mai pensato di informarmi al riguardo.

Dopo la scenata sul set mi sono rifugiata in casa senza sentire ne vedere nessuno.
Il mio pessimo umore mi farebbe sfogare su di tutti e non sono proprio la tipa a cui piace scaricare le proprie frustrazioni sopra alle altre persone, per cui stare da sola ora è la cosa migliore.
Decido di farmi una camomilla per tranquillizzarmi e mettermi comoda sul mio divano a vedere uno degli ultimi film prodotti da un mio amico regista, ma la mia pace apparente viene disturbata dal suono delle notifiche del mio Iphone.
Istintivamente afferro il cellulare e noto delle chiamate perse da Alba e qualche sms che mi affretto ad aprire.

"Possiamo parlare?"

"Merito di essere ascoltata"

"Dammi l'opportunità di spiegarti tutto con calma"

Prendo il telefono e lo lancio sul divano, poi vado in cucina dove ho messo a raffreddare la mia camomilla.
Se da un lato sono arrabbiata per il fatto che Alba mi abbia mentito, dall'altro penso che merito di avere una spiegazione su quanto ho saputo oggi per caso.
Inoltre siamo donne adulte e non ha poi così tanto senso sparire senza darle modo di spiegarmi la situazione e soprattutto rinunciando a me stessa di sapere tutta la verità che dopo tutto ho il diritto di conoscere più di qualsiasi altra persona.
Anche più di Najwa che lo sapeva prima di me ma ha preferito starsene zitta.
Inoltre cosa potevo mai aspettarmi da lei?
Se non prova nemmeno più un briciolo di affetto nei miei confronti, come potevo sperare che mi mettesse in guardia per non arrivare al punto in cui siamo oggi?

Bevo la camomilla, poi mi decido a scrivere un messaggio ad Alba in cui le dico di venire per le 21:00 al nostro solito bar.
Lo visualizza in poco tempo e mi dice che spera di arrivare in tempo per quell'ora, visto che sono le 19:00 ed é ancora sul set.

Alle 21:00 in punto mi ritrovo seduta al tavolino di questo piccolo bar al centro di Madrid, non troppo distante da casa mia.
Mi guardo intorno e spero di non essere riconosciuta da nessuno.
Stasera non ho proprio voglia di scattarmi selfie e firmare autografi, anche perché non mi sono truccata e addosso ho un semplice paio di jeans e una t-shirt bianca.
Le novità di oggi mi hanno letteralmente sconvolta e tolto le forze.
Dopo dieci minuti ecco che vedo Alba camminare velocemente verso di me.
Ci ha messo pochissimo a trovarmi, nonostante sia abbastanza affollato, come se nella sua testa sapesse perfettamente che mi sarei seduta lì.
Forse mi conosce bene, più di quanto io conosca lei.

<<Maggie>> farfuglia, sedendosi di fronte a me visibilmente scossa.
Riesco solo a farle un cenno del capo, ripenso di colpo alle parole di oggi e non posso che sentirmi imbarazzata di fronte a lei.

<<Mi dispiace che tu abbia scoperto la verità in quel modo>> inizia lei.
Alzo lentamente lo sguardo verso di lei e i suoi occhi dispiaciuti un po' mi fanno compassione.

<<Perché non me l'hai detto, Alba?>> le chiedo all'improvviso.
Lei mi guarda ancora più nervosa.

<<Non volevo rovinare la nostra amicizia, Maggie.
So che a te non piacciono le donne, quindi mi sembrava anche stupido dirtelo>> mi spiega.
In effetti il fatto che abbia saputo la verità non fa una virgola.
Sono etero e non potrei mai pensare ad Alba in quel modo, la sola idea mi fa rabbrividire.
In un attimo la rabbia che provavo poco fa' sparisce e lascia spazio ad una specie di compassione nei suoi confronti.
Inoltre non dev'essere facile provare dei sentimenti per qualcuno che sai non potrà mai e poi mai ricambiare.
Solo ora riesco a capire la sua difficoltà.

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