Capitolo 40

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POV HERMIONE

Siamo stati attaccati.

A Londra.

Davanti agli occhi di tutti.

Dei babbani.

Stento ancora a crederci.

Se chiudo gli occhi posso sentire le urla della gente.

Che tranquilla passeggiava nelle vie del centro.

Severus che mi spinge dentro ad un portone.

Facendo da scudo.

Le fatture volano.

Non riesco a respirare.

Non riesco a reagire.

Il mio uomo è solo.

Contro quattro nemici.

Ed io tremo.

Ho paura.

"Hermione!" grida Severus.

La sua voce sovrasta tutti i rumori.

Ha bisogno di me.

Mi risveglio.

Torno a ragionare.

Faccio cadere a terra la giacca che poco prima mi aveva passato.

Con galanteria.

E ritrovo il mio spirito combattente.

Perché adesso sono stanca.

Voglio chiudere i conti.

"Expecto Patronum!".

Evoco il mio animale.

Rimango scioccata.

Non è più una lontra.

Ma una cerva.

Come quello di Severus.

Non ho tempo di rifletterci su.

"Vai da Harry Potter e digli che siamo sotto attacco, a Londra, vicino al Big Ben".

Poi corro al fianco del mio uomo.

Del mio eroe.

E inizia così la lotta.

Lancio incantesimi a destra e manca.

Cerco di proteggerci.

Severus viene colpito alla spalla.

La stessa spalla infortunata qualche tempo prima.

Vedo l'espressione sofferente sul suo viso.

Anche se stoico continua a combattere.

Loro sono quattro.

Noi soltanto due.

Ci serviva un piano.

"Che facciamo?" urlai per farmi sentire.

"La chiudiamo!".

"Ma siamo in svantaggio".

"Ho un'idea ma potrebbe rivelarsi pericolosa".

"Cos'hai in mente?".

"Lanciamo insieme Ardemonio e Confrigo".

"Ma raderemo al suo interi quartieri...".

"Allora, mia piccola sapientona, trova un incantesimo di protezione efficace!".

Severus tornò a rafforzare la barriera che aveva evocato intorno a noi.

Dagli occhi non scende più nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora