Capitolo 7

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POV HERMIONE

Perché tutta questa avversione nei miei confronti?

Gli avevo salvato la vita, sì.

Forse non dovevo prendere la decisione al posto suo.

Andare o restare.

Ma poi non sarebbe stato lui quello con i rimorsi di coscienza.

Non mi pento di nulla.

Capisco il suo volermi stare lontano.

Lo rispetterò.

"Avete preso una decisione?".

Minerva non aveva smesso di guardarmi con tenerezza nemmeno per un secondo.

Era da molto tempo che non ci vedevamo.

Nonostante avessimo mantenuto un buon rapporto.

Lei era a conoscenza dei miei motivi di allontanamento.

Ma comunque avevo dato buca ai suoi inviti per un tea.

"Firmeremo i documenti e adotteremo Lucas" dissi risedendomi al mio posto.

"Ma prenderà il suo cognome e non il mio" aggiunse l'uomo in piedi dietro di me.

"Severus, ragazzo mio, perché questa decisione?" per la prima volta prese la parola il quadro di Silente.

"Non sono affari che ti riguardano Albus".

"L'importante è che sia una coppia di persone a firmare, poco importa quale dei due coniugi dia il cognome" commentò il ministro.

"Coniugi?" ripetè Piton.

"Non nel vostro caso, Severus".

"Esatto".

I documenti da firmare erano una montagna.

Ci mettemmo quasi dieci minuti abbondanti.

Piton sembrava infastidito.

Io volevo soltanto andarmene.

"Ecco fatto, Lucas è ufficialmente registrato" sorrise Minerva.

"Benvenuto nel mondo magico, Lucas Granger" disse Shacklebolt al bambino.

"Ora possiamo andare?" sbraitò il professore.

"Sì, abbiamo finito...è già ora di pranzo, non pensavo ci avessimo messo così tanto, Hermione volete fermarvi a pranzo qui con noi?" la donna fece il giro della scrivania e mi affiancò.

"No, grazie dell'invito, ma torniamo a casa" cercai di essere il più gentile possibile.

"Sei sicura? Magari a Lucas piacerebbe vedere un po' quella che sarà la sua scuola per i prossimi anni, no?".

"Magari...ti prego, Hermione" ci si metteva anche il piccoletto.

"...va bene, ma poi andiamo".

"Si!".

"Vorrei parlarti prima che ve ne andiate" ecco, lo sapevo.

Annuii.

Seguii il gruppo per i corridoi.

Tutto era stato ristrutturato.

Tutto era uguale a prima.

Ma non era così.

Non per me che sento ancora le urla di dolore.

E vedo i fantasmi delle vittime scappare.

Dagli occhi non scende più nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora