Negli ultimi cinque giorni avevo fatto molta amicizia con Lydia ad Allison. Non erano male come credevo,e Lydia,non era così tanto perfettina. Quasi.
Ero tornata a casa mia,non che mi dispiaceva stare da mio zio,mi aveva praticamente cresciuta. E non saprei cosa fare senza di lui. Ancora non capivo bene il perché tanta rabbia per me da parte dei miei genitori,certo,non ero la figlia perfetta,ne ero consapevole. Ma cosa ho fatto di male? Cosa ho fatto di male per farmi cacciare di casa a soli sei anni? Dicevano che ero un mostro. E non capivo ancora perché. E da allora,sono andata a vivere con Deaton,mi ha cresciuto fino ai 15 anni,a Beacon Hills,la città dove sono nata. Poi sono tornata a Los Angeles. Per poi ritornare di nuovo da mio zio,ormai tre anni dopo.
Molte volte mi fermavo a pensare,a pensare se forse da piccola avevo fatto qualcosa di talmente sbagliato da non ricordarmene. Mi fermavo a pensare,con la musica,uscivo dal mondo intero. Ed entravo nel mio,il mio era così buio. Così cupo e triste,ma forse ormai ci ero abituata. Non che il mondo esterno fosse migliore,ma nel mondo esterno sono un'altra persona,una persona che sta bene. Una persona che ascoltava le stronzate degli altri,che dicevano:"Caspita mi dispiace,passerà." Cazzate. Nel mio mondo,non passava. Non passava nulla,lasciavo scorrere tutto. Dolore dopo dolore. Sia fisico,che mentale. Dove lasciavo accadere tutto,senza cercare di fermare nulla. Quello era il mio mondo. E mi andava bene così. Ormai non c'era nulla da fermare.
Ormai,ero stanca di fermare tutto,perché forse,mi meritavo tutto. Mi meritavo le notte nel letto a piangere per la solitudine. Mi meritavo il fiato che mi mancava quando le lacrime scendevano troppo velocemente e a raffica. Mi meritavo le fitte al petto,quando non c'era più nulla da dire,ed era il mio corpo a parlare.
E continuo a pensare che mi merito tutto quello che ho passato,perché ho fatto qualcosa di male forse,e ancora non riesco a capire cosa. Ma forse ho semplicemente sbagliato a volergli bene,a voler bene a persone che non mi consideravano nemmeno figlia loro.Mi misi seduta sulla finestra,con la sigaretta tra le mani,mentre continuavo a fissare fuori.
"Che hai?" Sentì dirmi all'improvviso,così mi dirai di scatto,sapendo ormai chi era.
"Che vuoi dire?" Dissi distogliendo lo sguardo da lui.
"Beh,si vede che non stai bene. Hai gli occhi lucidi e stai fumando."
Feci una risata amara.
"Non è che se fumo è perché non sto bene."
"Beh,allora gli occhi lucidi?"
"Stiles." Dissi girandomi verso di lui.
"Si?"
"Sto bene."
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I love your chaos.|Stiles Stilinski.
FanfictionAshley parte da Los Angeles dopo una vita da sola,per tornare nella sua città natale. Beacon Hills. Ashley ormai ha i suoi 18 anni,è una ragazza abbastanza sfacciata,e non si preoccupa di dire quello che pensa. Purtroppo la sua vita occupa tanti vuo...