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Non ne potevo più, finalmente!
Una città.

Alzo gli occhi al cielo, le mura sono alte e scure, inquietanti.

Mi intrufolo nella città.

È tutto molto cupo, mette quasi paura.
Spero solo di non essere di nuovo capitata in una dittatura.

Sono fuggita da un'altra città, il governatore era un un'orribile dittatore. Stavo per esser giustiziata per le verità che diffondevo negli abitanti.

Sono riuscita a fuggire, devo solo chiedere a qualcuno di ospitarmi.

Cammino per la strada, le luci provenienti dalle case sono calde e soffuse.

Non so dove sto andando, spero solo di incontrare qualcuno che sia clemente con me.

Sbatto contro qualcuno.

Alzo gli occhi e incontro degli occhi scuri e impassibili guardarmi, più che impassibili, sembrano tristi.

È un ragazzo, ha i capelli neri e la pelle chiara.

Mi solleva il cappuccio del mantellino, mi prende per il polso e mi porta con sé.

Raggiungiamo un enorme palazzo di vetro e entriamo.

percorriamo un corridoio e ci imbocchiamo in una strana stanza, la porta si chiude e si solleva dal pavimento.

Non mi fido di questo posto, cosa sta succedendo! Dove sono finita!

Sarebbe stato meglio farsi uccidere.

X: puoi toglierti il cappuccio qui, sei al sicuro.
che voce grave-

la scatola si ferma e si apre un'altra porta e finalmente luce, luci soffuse, ma luci.

Il ragazzo si avvicina ad una porta clicca dei tasti e apre la porta; mi fa cenno di entrare e lo assecondo.

Il ragazzo si sbottona la giacca, la toglie e la posa su un'attaccapanni, si toglie il cappello e posa anche quello.

X: puoi mettere la tua mantellina la sopra.
dice indicando lo stesso attaccapanni.

annuisco.

X: ti accompagno nella tua stanza.
cammina verso un lungo corridoio curvo pieno di porte, ne apre una e mi ci fa entrare.
X: se hai bisogno di viveri clicca quel pulsante e ti si presenterà un menù, scegli quello che vuoi. Ti porto degli asciugamani per lavarti e dei vestiti di ricambio, il bagno è la porta a destra di questa.

annuisco

Time skip~

sento qualcosa battere sempre con più frequenza.
Apro gli occhi.
Mi guardo intorno, sono ancora nella stanza di ieri. Qualcuno bussa alla porta.

Vado ad aprire.

X: stai bene? non ti sei spostata dalla stanza e non hai nemmeno mangiato

mi strofino un occhio

Y: ero stanca e volevo solo dormire.
X: esci un po, spero tu non abbia paura di me

annuisco, non mi sembra cattivo, è molto buono.

Y: posso sapere chi sei?
X: piacere Im Changkyun, tu invece?
Y: Lily
C: Lily...?
Y: solo Lily

dico sorridendo, mi piace questo qui.

C: cosa vorresti a pranzo Lily?
L: pranzo? non è un po presto?
C: è quasi mezzogiorno
L: forse ho dormito troppo.
C: forse, quindi?
L: del riso può andare bene.

raggiungo il grande salone circolare in cui regnano i colori scuri, tra il nero e il grigio.

Passano dei minuti e una campanella strana inizia a suonare.

Mi alzo e prendo il coltello che ho appeso al collo.

L: cos'è questo rumore?
Changkyun si gira a guardarmi.
C: la cameriera con il pranzo, posa quel coltello.

ma che cazzo?!

Changkyun apre la porta, prende un vassoio e richiude la porta.

Posa il vassoio sul tavolo della cucina.

C: buon appetito.

Inizio a mangiare senza ringraziare, ho troppa fame per poter parlare ancora.

C: da dove sei scappata? non vedo alcun simbolo sulla tua fronte

mi blocco.
sospiro.

L: vengo dalla città di sabbia. nemmeno tu hai un simbolo sulla tua fronte.
C: solo i discendenti dei governatori non hanno il segno, sei anche tu la discendente di un governatore?
L: no che io sappia, non ho nemmeno un cognome.
C: devi esserlo per forza, non può esistere un abitante senza simbolo. Uscirò a fare delle ricerche, assicurati di non uscire, se proprio devi, copriti il volto.

annuisco.

L: grazie

time skip~

i giorni passano e più resto qui, più lego con Changkyun. Sono felice, è la famiglia che non ho mai avuto.

È gentile e buono con me.

Anche se ultimamente è molto stressato e ancora non so perché, lui sa molto di me, ma io di lui, so solo il nome.

Oggi non è uscito dalla sua stanza, ogni tanto sento qualche rumore e urlo, sono preoccupata.

È sera tardi e non accenna a voler uscire a mangiare.
Mi avvicino alla sua stanza, busso.

L: Chankyun?
C: dimmi-

risponde riluttante.
un po stupita dal tono della risposta:

L: posso entrare?
C: va bene

Apro la porta e lo trovo sdraiato sul letto che osserva il soffitto.
Mi siedo accanto a lui.

L: posso sapere che hai?
C: nulla
L: non ci credo, è da un paio di giorni che sei irascibile

sospira, si alza e si avvicina alla parete di vetro.

C: io sono il governatore di questa città
L: e?
C: i governatori di questa città ...
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ma salve, ci si rivede, come va guys?
io bene, più o meno.
and ho iniziato Jojo and i love it.
ora ciao ciao❤
~GG

𝕿𝖍𝖊 𝕭𝖔𝖔𝖐 𝖔𝖋 𝕾𝖍𝖔𝖙𝖘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora