21 gennaio 2015

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× Nieves ×

"Come al solito," esordì la professoressa di lettere, "avete tre tracce. Scelta libera. Cercate di rimanere pertinenti alla traccia e non scegliete le prime due se non avete studiato. Buon lavoro, ragazzi."

Nieves gettò uno sguardo alla lavagna, leggendo velocemente le righe bianche in contrasto con la pietra nera.
1. Immagina di essere Dante e fare un giro nell'Inferno, Purgatorio e Paradiso. Come li immagineresti? Chi troveresti?
2. Immagina di dover tenere un discorso sulla tecnologia. Argomenta ciò che diresti con tesi e antitesi, rimanendo pertinente alle forme studiate e al discorso.
3. Succede che, per un motivo o per l'altro, le persone se ne vadano. Ti è mai capitato? Come ti sei sentita? È stato difficile superare questa perdita? Argomenta.

Il suo pensiero corse immediatamente ad Ashton e si chiese inevitabilmente cosa stesse facendo. Erano due mesi senza di lui, senza la sua voce, senza sentire la sua risata e senza i suoi ricci spettinati che cercava sempre di sistemare ma senza riuscirci.

Impugnò la penna nera, sistemando il foglio protocollo sul banco e iniziando a pensare, senza nemmeno accorgersi delle lettere che avevano macchiato il suo foglio.
Un antico proverbio cinese recita "un giorno, tre autunni". Spiega che, quando non sei con la persona che ami, ti manca così tanto che ogni giorno equivale a tre autunni. In questo momento sono circa centottanta autunni senza di lui. Sembra tantissimo tempo, e forse lo è - anzi, lo è e basta. Non so esattamente come sia iniziata questa fine, so solo che non volevo accadesse e adesso mi sento male al pensiero di lui tra le braccia di un'altra, ma è troppo tardi, ormai. È andato via e mica posso farci qualcosa, ormai. Credo sia finito tutto davvero, questa volta, e mi fa schifo pensare che ci possa essere qualcosa che sistemi tutto perché è come aspettare un treno alla stazione degli autobus. Dio solo sa quante lacrime ho speso da due mesi a questa parte, quanti pasti ho saltato e quanti amici ho perso. Il cellulare nemmeno funzionava più, perché tutti i messaggi e le chiamate lo avevano fatto entrare in tilt.
Non sto affrontando per niente bene tutto ciò, e mai lo farò perché era una ragione, lui. Era la lucidità in mezzo alla follia ordinaria, era un barlume di felicità in mezzo a mille visi tristi e grazie a lui le persone felici diventavano due, perché anche io ero felice grazie a lui.
No, forse è meglio "io ero felice grazie a lui".
È una specie di ruota, più vai avanti e più torni al punto di partenza. Non importa quanto tu voglia liberarti da ciò perché non riesci ad immaginare altra meta al di fuori di lui e delle sue braccia ed io vorrei davvero essere lì, perché non trovo nessun altra serenità se non con lui, con il suo sorriso e le sue fossette o con i suoi capelli che non ne volevano sapere di rimanere ordinati.
E mi manca tutto di lui, ma forse tutto è un po' riduttivo. Mi mancano i suoi baci, i suoi abbracci, i suoi occhi che non erano di un colore ben definito ma che erano comunque bellissimi, mi manca lui e le sue braccia, i suoi esercizi cardiovascolari (ho imparato questa parola solo per lui!), la sua musica ad alto volume e la batteria che faceva un casino assurdo - così tanto da assicurarmi un paio di multe per disturbo della quiete pubblica. Ma non mi dispiacevano neanche quelle, perché significava che lui era lì, ma adesso il quartiere è troppo vuoto per me sola in quella casa che sembra essere troppo fredda senza di lui. Erano una prova della sua presenza, tutti quei rumori, ed ora c'è così tanto silenzio che è diventato pesante ed angosciante e mi spinge sempre più giù.
Lui mi diceva: "Dimmi che guerre stai combattendo, perché le nascondi dietro un sorriso ma io non ci casco." Ora non posso dormire accanto ad un estraneo.
Pezzo per pezzo stiamo crollando, ad ogni battito il mio cuore rallenta. Sapevo di non poter lottare contro di lui, dopotutto, era già con un piede fuori dalla porta. Ho fatto di questa cella il mio rifugio. Sto solo cercando il miglior modo per uscirne.

Buongiorno!

Era la notte del 21 gennaio 2015, nel mezzo della febbre, quando mi nacque quest'idea. E mi sembrava carino svilupparla.

Allora, questo è un mio normale tema versione smallerererer, e spero almeno voi lo capiate che la mia prof ci mette sempre un bel po'.

Ditemi quello che ne pensate, votate, commentate e tutto ciò che volete, okay?

Uh mi è venuta in mente una cosa, uhm, partecipo ad un concorso di narrativa perché la mia prof mi ritiene in grado di vincerlo. Solo che non ho molte idee. Quindi se vi viene in mente qualcosa che si possa sviluppare scrivetemi~

Bacini ❀
colorlessunrise (mi piace troppissimo aw)

knives × a.iDove le storie prendono vita. Scoprilo ora