Desideravo scomparire, lo desideravo costantementemente,
da quando vidi l'unica persona che mi avesse mai fatto provare emozioni reali, attaccata ad una ragazza che non ero io.Ero ritornata al punto di partenza, se non in una situazione peggiore.
Ero più vuota di prima.
Dopo aver sofferto così tanto, il mio cuore era finalmente riuscito a battere per qualcuno, ed ora era spezzato in due.Mi mancava sentire la sua voce,
mi mancavano i suoi abbracci,
mi mancava il suo profumo,
mi mancava il suo sorriso,
mi mancava lei.Ero stesa sul mio letto, a pensare
a quanto mi mancasse l'essere felice in quel modo.Mi ero innamorata di lei,
ma lei mi aveva fatta innamorare di tante altre cose.Avevo da sempre odiato l'inverno, per via delle basse temperature.
Ma lei me lo fece amare.
Perché quando fuori c'era freddo mi riscaldavano i suoi abbracci.
Così come avevo sempre odiato l'andare a dormire, a causa delle difficoltà che avevo nel riuscire a prendere sonno.
Ma quando le sue braccia mi stringevano durante la notte, mi addormentavo serenamente.
Era passata una settimana da quell'avvenimento.
Sette lunghissimi giorni dove non avevo fatto altro che piangere.Sia Lisa che Rosé avevano provato a cercarmi, a cercare di chiarire, ma non avevo mai dato loro possibilità.
Mi sentivo ferita nel profondo, come se qualcuno avesse violato in me un qualcosa di inviolabile.
Nella mia testa girovagavano anche molte domande,
ma la principale era:"chissà se a tutto ciò c'era una spiegazione".
In fondo non le avevo dato modo di fornirmi alcun tipo di giustificazione.
Dentro di me avevo ancora un briciolo di fiducia, speravo che le cose un prima o poi sarebbero andate per il meglio.
Ma vivere di speranze è invano.
Guardavo il sole tramontare, ed avevo molta nostalgia di quei momenti che tanto mi avevano resa felice.
Una lacrima attraversò il mio viso mentre guardavo quel cielo incredibilmente tranquillo.
Il campanello però, mise in pausa i miei pensieri.
Imprecai sul momento, odiavo essere interrotta.
Andai svogliatamente verso la porta, cercando rapidamente di asciugare le lacrime che erano cadute sul mio viso poco prima.
Aprii la porta, e persi un battito.
Lisa era davanti a me,
seguita da Rosé e Jisoo.Tanta era la voglia di urlare in faccia, quanto quella di saltarle addosso e di dirle quanto mi fosse mancato guardare i suoi occhi.
"Ehm, Jennie, io, insomma, sono qua perché non riesco ad accettare di averti persa senza che tu sappia davvero come sono andate le cose."
Fu Lisa a proferire per prima parola.Rosé era incredibilmente a disagio, la conoscevo, sapevo come lei fosse.
"Allora va bene, ti ascolterò, ma non aspettarti che io ti perdoni."
Mi faceva male dire quelle cose,
ma doveva essere così,
non sapevo se l'avrei perdonata o meno.Così le feci entrare.
Di tensione in quel momento ne era presente molta,
ma in fondo dovevo solo ascoltare, finalmente
avrei avuto la risposta che tanto bramavo.Ma quale spiegazione mi avrebbe dato per giustificare tale gesto?
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