19.Omicidio a Musutafu

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Todoroki /pov/

Ormai erano gli inizi di Dicembre, e la scuola voleva che facessimo uno stage per finire in 'bellezza' il primo trimestre.

Volli andare, o per lo meno, fui costretto, dall'agenzia di mio padre, a Musutafu.

I primi giorni andarono piuttosto bene, piccoli crimini e ore ed ore di ronda.

Mio padre cercò pure di comportarsi in maniera affettuosa con me, e un po' lo apprezzo, ma non penso che il nostro rapporto cambierà più di tanto, tempo insieme e non.

Finalmente era giovedì, e fra qualche giorno me ne sarei finalmente andato dal quell'inferno: ovviamente doveva andare di merda.

Le prime ore del giorno erano state tranquille, ma verso le 20.00, iniziò il putiferio; crimini su crimini, scompiglio per strada.
Una cosa era certa: stava accadendo qualcosa di molto più grosso.

Cominciai a controllare le strade secondarie, cercando più o meno di calmare la situazione, quando sentii un urlo.

Cominciai a correre, cercando il vicolo da dove venisse il suono.

Feci ancora un po' di strada, arrivando finalmente al vicolo, ora silenzioso.

Mi si ghiacciò il sangue;
C'era un ragazzo affianco al corpo dell'eroe; aveva un felpa di un verde tendente al blu, con cucite nel cappuccio due orecchie da coniglio.

Non si è accorto, vattene e avvertì la polizia

Non posso farlo, forse è ancora vivo.

Forse...

<<Hey>> disse tranquillo il ragazzo, alzandosi dal corpo dell'eroe;

<<Ti conviene andartene, non ti voglio uccidere>> disse tranquillo, prendendo qualcosa dalla tasca, che si rivelò un caramella.

<<Hai ucciso un uomo...>> Sussurrai, ancora scioccato,

<<Ma veramente? Pensavo fosse un cane!>> Ironizzò, e d'io cominciai a prepararmi al combattimento.

<<Non ti conviene: vattene, non voglio ucciderti>> mi avvisò, ancora occupato a lasciare delle cose sulla scena del crimine.

Aspetta...una bomboletta, una caramella, una lettera....DEKU!

OH CAZZO

Nonostante riconosciuta l'identità attaccai, venendo preso prontamente dal ragazzino, più basso di me.

Era molto magrolino, e continuava a tenere il cappuccio in testa, non permettendomi di vedere il suo volto.

Bastardo....

Mi bloccò a terra, affianco al cadavere, comincinando a prendere una cosa dalla tasca,

Forse un coltello...reagisci

Allora lo cappottai io, mettendolo sotto di me e, tramite un pezzo di ghiaccio appena creato con il mio quirk, lo tenni fermo, ma, appena cercai di togliergli quella maschera da coniglio, sentii qualcosa pungermi la coscia, un ago...

Poco dopo, finii steso sul ragazzo che mi scostò, finendo il lavoro.
Finì di dipingere con la bomboletta l'ormai conosciuto simbolo della lega del coniglio, mi  fece  l'inchino e se ne andò.

<<È stato bello combattere con te, dovremmo farlo più spesso>> disse andandosene

Stiamo morendo, vero?

Forse... Starò un po' sdraiato qui....

Narratore/pov/

E lì, ancora sul cemento della strada, era addormentato Shoto, il figlio del #2 Hero, affianco al corpo dell'altro eroe.

Ipocrisia ~tododeku~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora