32. Appuntamento

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Midoriya/pov/

Era passata una settimana da quel evento, ed ormai erano cambiate un bel po' di cose.
Io e Todoroki ci potevamo vedere solo fuori scuola, coprifuoco più duri e, l'unica cosa buona, ritornai normale.

Questa sera Eri e Uraraka sarebbero andate a Kyoto, e per l'occasione decisi di fare un grande passo che di sicuro mi avrebbe fatto rischiare molto: avrei invitato Todoroki. A cena. A CASA MIA.

Lo so, è una brutta idea, ma mi sento uno stronzo e sono anche sospettoso così; gli dirò che Uraraka oggi non c'è e avremmo un bel po' di tempo libero.

Finita la solita e stancante giornata di lavoro decisi che avrei chiamato Todoroki,

Pronto?

Ciao amore, sono Izuku

Ciao Izuku, per cosa mi hai chiamato?

Dato che oggi è sabato e voi non avete coprifuoco avevo l'intenzione di darti venire a casa mia per cenare, che ne dici?

Non mi hai mai portato...

E questa sarà la volta buona!
Quindi, che ne dici?

Perfetto! Ci vediamo dopo, ciao~

Ciao~

Finita la chiamata decisi di andare era Bakugou, così da farlo mangiare e dare anche qualche fetta di pane a Momo.

Uraraka aveva detto così 'pane ed acqua', e dato che lei quasi sempre se ne dimenticava decisi di prendermene cura io, aiutandola anche a lavarsi e qualche volta medicandola.

Non ti starai rammollendo per caso, eh dEku?

Ma smettila di dire stronzate.

Come sempre feci la solita stradina, e appena aprii vidi i due rintanarsi, spaventati da quel rumore assordante.

<<Sono io, No-Gravity non c'è>> dissi avvicinandomi a Kacchan e dandogli un panino,

<<E per te, ecco qui. Farò una piccola eccezione questa volta, ma cerca di non farti scoprire da lei, passeremo tutti e due un casino di guai se no>> le dissi mettendole davanti un panino al salame, e, senza fidarsi tanto, lo prese delicatamente e lo guardò.

Appena annusato la vidi guardarlo come se fosse il sacro Graäl, per poi fiondarcisi sopra, divorandolo in pochi minuti.

Rimasi a terra a guardarli mangiare, continuando a pensare cosa gli passasse per la testa a quei due, così non curanti di avere un serial killer affianco.

Finito il panino mi avvicinai a Momo, non mi alzai, preferii gattonare fino ad arrivare ad un palmo dal suo naso, per poi accarezzarle la testa, ora assente a tratti di capelli.

La ragazza si spaventò da quel gesto affettuoso, e allora mi alzai, togliendole le catene e facendola dirigere in bagno,

<<Ti sistemo quei capelli, almeno sarai totalmente calva che a tratti, non credi? Poi se starai brava ti medicherò quelle nuove ferite, ok?>> Le chiesi facendola sedere sullo sgabello che c'era in bagno, dove ero solito stare quando lavavo Bakugou.

Ipocrisia ~tododeku~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora