-10- In modo indissolubile

1.1K 142 210
                                    

Quando pubblicò il libro, non mancò dal ringraziare il suo amato ragazzo. Gli dedicò una pagina intera, per esprimere tutti i suoi sentimenti nei confronti del ragazzo che l'aveva ispirato a scrivere quel romanzo. Bokuto aveva reagito a quel pensiero con ampi sorrisi e lacrime di coccodrillo. Aveva addirittura comprato quattro copie di quel libro, una da far firmare al suo ragazzo, una da tenere intonsa, chiusa senza mai aprirla, una da portarsi sempre dietro con sé e una da regalare lui stesso a Keiji, ma non prima di aver scritto una sua dedica sotto a quella stampata del corvino.

Nonostante fosse passato il compleanno del corvino e anche Natale, Bokuto decise di sorprenderlo con quel regalo singolare. Effettivamente, non era cosa di tutti i giorni ricevere in regalo un libro scritto da se stesso.

Bokuto passò la notte a pensare alla dedica e, una volta riportata con attenzione, cercando di mantenere una calligrafia delicata ed elegante, sulla carta ruvida, impacchettò quel libro e lo infilò nella borsa a tracolla, proprio accanto alla copia che si portava sempre dietro. Ogni tanto, nei giorni precedenti, si era addirittura trovato a fermare la gente per strada per mostrar loro la dedica stampata sul libro e a informarli che la persona a cui era riferita era proprio lui.

Entrò nel bar, dove trovò Keiji seduto al solito tavolo di legno. Per una volta, però, non aveva la testa china sul computer. Aveva deciso di prendersi una pausa di qualche settimana prima di riprendere a scrivere un nuovo romanzo.

Bokuto si avvicinò silenziosamente al suo ragazzo, si chinò e gli baciò il retro del collo facendolo sussultare sul posto.

"buongiorno, fior di ciliegio" disse andandosi a sedere di fronte al corvino, che stava sfregando la mano lì dove l'aveva baciato.

"buongiorno, fiocco di neve" rispose Keiji con un sorriso misto tra il dolce e il malizioso. Aveva cominciato a chiamarlo in quel modo dopo il loro primo bacio. Non era un soprannome casuale, era ben scelto e Bokuto lo amava.

Il maggiore abbassò lo sguardo sul tavolo e notò, come ogni mattina, che davanti alla sua postazione già era poggiata una grande tazza di cioccolato fuso. Gli si illuminarono gli occhi e ci si avventò in un decimo di secondo. Si portò il bordo di ceramica a contatto con le labbra e si rivestì l'interno della bocca di quel sapore intenso e dolce. Nonostante non fosse più inverno, lui non aveva smesso di ordinare la cioccolata calda, tant'è che a Keiji era venuto il dubbio che addirittura d'estate quel ragazzo sarebbe stato capace di berla.

"mi hai chiesto di vederci perché avevi una sorpresa per me" il corvino poggiò i gomiti sul tavolo e il mento sulle mani congiunte. Osservava il suo ragazzo mentre mandava giù piano grandi sorsi di cioccolato, intervallando quel sorseggiare con delle delicate passate della lingua sul bordo delle labbra per ripulirle dagli sbaffi dolci.

"mmh?" un sopracciglio grigio fumo si sollevò, disegnando un arco perfetto sul viso del maggiore, che però non abbassò la tazza, ancora mezza piena.

"mi hai mandato un messaggio alle cinque di mattina"

Keiji prese il cellulare e mostrò la chat a Bokuto, il quale, in un primo momento, si strozzò con il cioccolato. Lì, in mezzo allo schermo, c'era un suo messaggio, probabilmente scritto nel delirio della notte.

[domani bar, tu caffè io cioccolato. Sorpresa, grande sorpresa per il mio ciliegino]

Akaashi rimise via il cellulare e guardò in modo serio l'altro, che piano stava riprendendo possesso delle proprie azioni. Non aveva risposto a quel delirante messaggio, ma si era presentato al bar e aveva ordinato il caffè e il cioccolato, no che gli servisse un messaggio per farlo, ormai quella era una routine di tutti i giorni. La loro colazione personale.

"perdonami" disse il bicolore abbassando lo sguardo e nascondendo la propria vergogna al corvino. Che però sorrise e allungò un braccio sopra il tavolo. Con le dita accarezzò il dorso della mano del maggiore e lo tranquillizzò. Erano gesti delicati e dolci quelli che si scambiavano i due ragazzi ormai da un po' di tempo, ma nonostante fossero diventati una consuetudine nelle loro giornate, quei gesti non passavano mai inosservati.

"fammi vedere questa sorpresa, fiocchetto" sottolineò l'ultima parola, come per prendere in giro il termine ciliegino che Bokuto aveva usato nel messaggio.

Il bicolore si chinò sotto il tavolo, scomparendo per un attimo dalla visuale del corvino, e poi tornò su con stretto tra le mani un pacchetto. La carta regalo era piegata male, il fiocco era storto, ma forse proprio per questi piccoli particolari Keiji si commosse, il pacchetto era stato fatto sicuramente dalle mani inesperte di Bokuto.

Lo prese e lo aprì, piano, facendo attenzione a non rovinare troppo quella carta che, dopo un'attenta osservazione, aveva notato aver causato piccoli tagli sui polpastrelli di Bokuto. Ciò che si ritrovò tra le mani fu il suo libro, una copia probabilmente non ancora sfogliata, tranne forse le prime pagine. La studiò curioso e poi guardò perplesso il bicolore davanti a lui.

"aprilo" lo invitò Bokuto con un gesto della mano in direzione del romanzo.

Keiji lo aprì, girò le prime pagine e lì, dove era stampata la dedica scritta da lui, vi erano delle righe trascritte a mano. Le lesse subito dopo aver riletto la propria dedica e si portò una mano a coprire la bocca tremolante. Una lacrima scese, disegnò il suo profilo e cadde su quella pagina di libro.

Questo libro lo dedico alla mia follia,
non in senso metaforico, io la follia ce l'ho in carne ed ossa,
ha un nome e un viso, un sorriso bellissimo e degli occhi mozzafiato.
Questa follia, che spero mi possa condurre lungo la mia strada per il resto dei miei giorni,
è ciò che di più bello ho e non la lascerò andare mai più.
-Akaashi Keiji

Ti dedico ogni mio sorriso, perché ti possa illuminare la strada,
ti dedico ogni mio sguardo perché ti possa ricordare che per me sei l'unico importante,
ti dedico le mie carezze perché possano consolarti,
ti dedico i miei abbracci perché possano scaldarti,
ti dedico i miei baci perché possano emozionarti.
Ti dedico la mia vita perché mi sono accorto che, prima di incontrarti, non avevo vissuto affatto.
-Bokuto Kotaro

Keiji posò il libro sul tavolo, lasciandolo aperto con quella pagina in bella mostra. Si morse il labbro, si alzò e circumnavigò il tavolo fino a raggiungere Bokuto dall'altro lato. Si lasciò cadere sulle gambe forti del maggiore, gli prese il viso con le mani tremanti e lo baciò con passione davanti a tutti. Non gli importava degli sguardi curiosi o perplessi delle persone che gli stavano intorno, quello era stato il regalo più bello di tutta la sua vita e a farglielo era stato il ragazzo più importante di qualsiasi altra cosa.

Quando, malvolentieri, si staccò dalle labbra, ancora leggermente sporche di cioccolato, di Bokuto, si specchiò in quegli occhi color granturco e sorrise, deviando il percorso di una lacrima di gioia che stava scendendo indisturbata.

"siamo come neve, unici nel nostro genere, ma mischiati in modo indissolubile" disse in un sussurro muovendo le labbra in modo che sfiorassero quelle schiuse del maggiore.

Quella sera, quando si addormentò, stretto tra le braccia di Bokuto, si sentì completo. Percepiva la completezza in ogni sfaccettatura della sua vita ed era solo grazie a quel ragazzo solare ed energico.

Strofinò il naso contro il petto del maggiore, ne respirò il profumo e sorrise incurvando le labbra che sfioravano il tessuto della maglietta fina di Bokuto. 

Come neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora