Non avrei mai pensato di dovermi sentir chiamare dal mio manager perché ero in ritardo per lo spettacolo.
Non pensavo potesse essere possibile per un essere insignificante come me.
Sono passati circa dieci anni dall'ultima volta in cui misi piede nella Hospitable World House.
Ricordo come se fosse ieri, il momento in cui, dopo lo spettacolo di fine anno venni fermata da un dipendente di un'agenzia di spettacoli.
Erano alla ricerca di nuovi talenti e sembra che la mia composizione sia piaciuta particolarmente.Quest'opportunità, però, sperò di averla Mei, che, nel frattempo, si mise le mani tra i capelli dopo aver origliato alla mia conversazione con quel dipendente.
Mi dispiace per lei, ma non avrei mai potuto farmi scappare un'opportunità del genere.
Sognavo da anni di andarmene da quel posto e finalmente era arrivato quel momento.Dopotutto, iniziai anche ad apprezzare di più suonare.
Ogni volta che salivo sul palco, mi tornò in mente quel duetto con Jaemin.
Dio quanto vorrei poterlo rivedere.
E quanto vorrei suonare di nuovo con lui."Ommioddio Grey!" esclamò Jaehyun vedendomi accucciata, nel tentativo di tirar fuori il flauto dalla custodia.
"Jaehyun!" dissi sorpresa e contenta di vederlo.
Non vedevo quel visino da quando Jaemin si fece vedere per l'ultima volta.Era strano e impensabile pensare di dire addio ad un fantasma appena conosciuto.
Avrei voluto davvero sapere di più su di lui, ma a quanto pare non era questo quello che voleva il destino.Eppure guardandolo sparire nel vuoto, faceva male.
Sapere di poter essere d'aiuto per una persona che ormai non c'è più, ti fa solo sentire più in colpa di quello che non ti senti già."Grey..."
Mi voltai verso Jaehyun ascoltando cosa avesse da dire.
"Ti ringrazio per tutto e mi dispiace doverti lasciare così, ma devo andare anche io.
Mi sono licenziato dopo la morte di Jaemin, sono andato avanti con quel poco che avevo, ma ora dovrei seriamente riprendere in mano la mia vita."E ti dispiaci?
La vita è tua."Mi rispose con un semplice sorriso che mise in risalto le sue adorabili fossette.
Da quel giorno, partì per la Corea e non vidi più neanche lui.
O dovrei dire, non lo vidi più dal vivo.Non potevo essere più felice di quando lo vidi per la prima volta in TV.
La carriera da attore gli si addiceva fin troppo."Come stai?" chiese Jaehyun.
"Non potrei stare meglio di così." risposi sorridendogli, con gli occhi che mi brillavano.
"Grey è arrivato il tuo turno muoviti!" urlò il mio manager.
"Perdonami Jaehyun!" ridacchiai prima di correre sul palco.
"Mi raccomando spacca di brutto che oggi verrà a vederti anche il capo dell'agenzia." disse Thomas dandomi il cinque dietro le quinte.
"Cosa?! Il capo? Perché non lo avete detto prima?!"
"Perché adesso l'abbiamo saputo.
Su forza, fai vedere chi sei." disse per poi spingendomi sul palco.Il problema principale era che nessuno di noi aveva mai visto fino ad ora il capo.
Mostrarmi così per la prima volta non mi sembrava un buon inizio.
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Flute || na jaemin
Short StoryWhite Grey. Buffo eh? Sì è il mio nome Non l'ho deciso io. Come la mia vita d'altronde. Ho diciannove anni, vengo dal Canada, ma ho origini coreane, o almeno così mi è stato riferito. Non ho ricordi precisi dei miei genitori, so solo che a cinq...