CAPITOLO 5

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Jennie pov 

"Driiiiiiiin driiiiiiiiin" 
Odio il suono della sveglia. 
Cercai con un movimento impacciato di spegnerla, cosa che non riuscii a fare e che la fece pure cadere dal comodino, così fui costretta ad alzarmi. 
Guardai l'ora, erano le sette meno un quarto, preferisco svegliarmi presto la mattina così ho più tempo per prepararmi, essendo il primo giorno nella nuova scuola non volevo di certo sembrare uno zombie. 
Mi vestii in modo curato e non troppo appariscente poichè non mi era ancora arrivata la divisa scolastica e non volevo di certo attirare tutta l'attenzione su di me. 
Mi truccai leggermente, feci colazione e uscii. 
La scuola non era tanto distante da casa ma la mia pigrizia mi spinse a prendere l'autobus. 
Avevo mille pensieri e timori, come sarebbero stati i compagni? Mi reputeranno una semplice campagnola? Saranno tutti snob? Gli insegnanti saranno troppo severi? 
Non feci in tempo a rispondere nemmeno a una di queste domande che arrivai davanti all'ingresso della scuola:
Un'enorme scalinata ci guidava a un portone aperto altrettanto grande, sulle gradinate si trovavano gruppetti di ragazzi, alcuni intenti a fumare, altri a fare il ripasso dell'ultimo minuto e altri semplicemente a parlare. 
C'era però un gruppo diverso dagli altri, più in alto di tutti, come per imporre la loro superiorità. 
A prima vista sembravano semplici ragazzi popolari ma avevano uno sguardo con un non so che di saccenza che mi fece capire che fosse anche il gruppo dei bulli. 
Senza guardarli neanche in faccia rigai dritto verso l'entrata, l'ultima cosa che volevo erano i problemi. 

Mi diressi in segreteria dove avrebbero dovuto assegnarmi la mia sezione, l'armadietto il codice e altre cose noiose sulle normative scolastiche. 
La segretaria era una signora sulla cinquantina molto gentile che mi spiegò meticolosamente tutto.
Così, dopo aver ascoltato, mi diressi verso la mia nuova classe.
Percorsi i corridoi secondo le indicazioni che mi aveva dato e, fortunatamente senza troppi problemi, trovai la mia classe e bussai.
Sentii un sonoro "avanti" e aprii la porta molto imbarazzata. 
Penso che la professoressa fosse già a conoscenza del mio arrivo infatti mi presentó frettolosamente alla classe per tornare subito alla spiegazione. 
Mi disse di sedermi in prima fila dove avrebbe potuto tenermi d'occhio, visto che ancora non mi conosceva e voleva controllare il mio comportamento.
L'unico posto libero era quello vicino a una ragazza dai capelli biondi in parte nascosti dal cappuccio della felpa, mi sedetti quindi vicino a lei. 

"piacere Jennie" dissi io sorridendo. 
"so come ti chiami, la professoressa ti ha appena presentata" rispose acida la ragazza. 
Decisi di non continuare la conversazione, la bionda era stata chiara, non voleva parlare. 
Ad un certo punto la professoressa rimproverò la mia vicina di banco:"Lalisa Manoban, si tolga il cappuccio quando è in classe, per cortesia non è buona educazione!" 
La bionda si tolse il cappuccio sbuffando e facendo un finto sorriso alla prof. 
Rimasi folgorata dalla bellezza della ragazza, aveva i capelli biondi e mossi, una frangetta che le incorniciava perfettamente il viso tondo, ornato da occhi dal taglio occidentale delineati da una riga di eye-liner e delle rosee labbra carnose tinte da un rossetto nude, godeva di un viso angelico e tentatore allo stesso tempo. 
Pensandoci bene riconobbi quel viso….Sì…. l'avevo già vista, ma dove? 
Non me lo ricordavo. 
"Ma ci siamo già viste?" chiesi cercando di riprendere una conversazione.
Non ricevetti nessuna risposta dall'altra ragazza, che era intenta ad incidere le sue iniziali sul banco. 
Lalisa aveva un viso ingenuo ma sotto si nascondeva tutt'altro.

La campanella suonò per il cambio d'ora e raggiunsi il mio armadietto per prendere i libri necessari alle ore successive. 
Nel frattempo seguii attentamente  lisa con lo sguardo, devo ammettere che quella ragazza mi incuriosiva non poco, infatti notai che si diresse sicura verso un gruppo di ragazzi e solo allora capì… Ecco dove l'avevo vista, sulle scalinate, quella mattina, lisa faceva parte del gruppo dei popolari. 
Sentì dei lievi colpetti sulla spalla che mi fecero sobbalzare e riportare immediatamente alla realtà. 
"hei scusa non volevo spaventarti, sono jisoo la tua vicina!"  disse la ragazza dalle mesh viola. 
"ciao jisoo! Scusa ero persa nei miei pensieri" Dissi io guardando il gruppo di Lisa dietro di me. 
"Tranquilla se non li importuni non ti daranno fastidio" disse jisoo capendo di chi stavo parlando. 
Annuii leggermente. 
"Comunque non sapevo venissi a scuola qui, se vuoi potremmo venire insieme domani mattina..." 
"Molto volentieri, grazie" ridposi io con un sorriso sincero. 
"se hai bisogno di qualsiasi cosa io ci sono" disse infine scrivendomi il suo numero di telefono su un fogliettino. 
La campanella suonò e jisoo mi disse di affrettarmi a tornare in classe, poichè bisognava essere tutti dentro le classi prima del suono della campanella, altrimenti ci avrebbero messo in punizione. 

Devo ammettere che jisoo è molto simpatica e disponibile, mi piacerebbe diventare amiche. 

 lmmersa nei miei pensieri, non mi accorsi di dove stavo andando e andai a scontrarmi contro qualcuno facendo cadere sia i miei che i suoi fogli e quaderni. 

"Oddio perdonami! Mi dispiace tanto!" dissi io seriamente dispiaciuta

"hei ma vuoi stare un po' attenta?!" 

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~SPAZIO AUTRICE~

wow capitolo lunghissimo, amatemi. 
Finalmente ho messo anche lisa, adesso inizia il bello! 
Ditemi cosa ne pensate della storia che sono curiosa hihi
By:) 
-𝕃

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