Brooker's Origins Capitolo 7-8

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Capitolo 7

Nell'appartamento di Gabriel vi era il caos più totale, il salotto era pieno zeppo di bottiglie di Alcool vuote, mobili spostati e capovolti, ragazze dall'evidente mestiere di prostitute appollaiate a destra e manca, Walter si trovava pure lì, seppellito sotto due ragazze dal viso angelico, lui dormiva beato, come se non fosse successo nulla.

<< Hey.. >> sussurrò la ragazza, adagiata sopra il petto di Gabriel.. Lui schiuse gli occhi, ancora frastornato dalla sera precedente, dopo aver confiscato quelle armi, girò il suo viso, osservando la ragazza sveglia e pimpante, sopra di lui, avvicinando una mano sui suoi capelli, accarezzandoli.. << Che ore sono..? >> mormorò assonnacchiato, << Le 11 di mattina, certo che ieri ci sei andato giù pesante, abbiamo scopato 4 volte di seguito.. >> si leccò le labbra la giovane fanciulla, dopo l'ultima frase, attirando di proposito l'attenzione di Satto, lui rimase in silenzio, allungando il braccio sinistro intorpidito verso il comodino, dove vi era il telefono, dalle notifiche lampanti.

<< Ah.. Perfetto.. Quanto abbiamo pagato io e Walter per il tuo gruppetto? >> domandò, passandosi l'altra mano sul viso, massaggiandosi la fronte, << 200 dollari l'una.. Se vuoi però posso accettarne altri.. >> rispose di tutto tono lei, innescando uno sguardo serio sull'uomo su cui era distesa, << Ed allora non capisco come mai tu sia ancora qui.. Non ho intenzione di pagarti ancora per altre scopate.. >> rispose, controllando i messaggi, notandone uno in particolare da Kudo, la ragazza si alzò dal suo petto, iniziando a rivestirsi parecchio incazzata, ed una volta finita, si alzò dal letto, afferrando la sua borsa ed uscendo, non prima di mormorare << Stronzo.. >> sul ciglio della porta.

Walter saltò in aria, appena la ragazza uscì di casa, sbattendo la porta di ingresso, << Madonna pu.. >> esclamò, scrollandosi di dosso una tizia che si era addormentata proprio sul suo cazzo, mettendosi le mani in faccia, i suoi occhi erano rossi, con le fossette, sinonimo di stress e stanchezza dopo la festa di ieri, cercò di allungare la mano sul tavolino, aiutandosi con l'altra, alla ricerca di un pacchetto di sigarette.

<< Minchia.. Ed io che ieri me ne stavo facendo una sola.. >> commentò Satto, con indosso una vestaglia da notte azzurra, la quale gli veniva leggermente stretta dai bicipiti, sinonimo che la palestra stava facendo effetto.. << Io non ricordo un cazzo.. >> rispose Walt, accendendosi una sigaretta e tirando un sospiro di fretta, stanco come non mai, << Nemmeno io.. Ti do il benvenuto nella mia vita, dove il giorno prima fai un colpo, e l'indomani ti risvegli ad abudabi.. >> rispose Satto, poggiando la mano sul divano, tenendo lo sguardo fisso sulle sue donne, ancora addormentate, << Minchia.. Ti tratti proprio bene.. >> sospirò Walt, quasi a metà sigaretta, << Kudo ha concluso l'affare, siamo soci del Nightclub.. >> si limitò a dire Gabriel, allontanandosi dal divano, dirigendosi verso la cucina incorporata nel salotto, aprì il cassetto delle posate, ed al posto di coltelli o cucchiai vi si potevano trovare alcune canne già preparate, ne afferrò una, accendendosela, sospirando quel suo dolce nettare, << Non avevo dubbi che Kudo avrebbe concluso la trattativa.. Ma sono preoccupato per Levi, ieri sera era con lui, conoscendo Kudo sarà successo qualcosa.. >> commentò Walter, alzandosi alla ricerca dei suoi vestiti, Satto accese i fornelli, afferrando due uova dal frigorifero, rompendole sopra la padella, << Le uova? Alle 11 del mattino? Non pensavo fossi così Americano.. >> disse Walter, dopo essersi vestito, indossando la sua giacca di pelle marrone chiaro, << Non seguo un criterio preciso, se una mattina mi vanno le uova mi mangio le uova, la mattina per me è sacra.. >> rispose Satto, concentrato sulla sua padella, puntando la spatola grigia verso Walter, sottolineando ciò che aveva detto, << Allora, goditi le tue uova, ci vediamo più tardi.. >> disse Walter, dopo essersi acceso un'altra sigaretta, tra le labbra, << Sempre se sarò ancora vivo.. >> sospirò Gabriel, senza nessun tono sarcastico. << Stai facendo le uova..? >> sussurrò una delle ragazze che aveva appena aperto gli occhi nel divano, stiracchiandosi, << Sto facendo sto cazzo.. >> sospirò Satto.

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