VI.

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Entro in casa e chiudo la porta. Appoggio la schiena sulla superficie liscia del muro. Mi tocco le labbra più volte. Cazzo, mi ha baciata. Mi ha baciata sul serio. Non ci posso credere. Perché l'ha fatto? Non siamo solo e semplicemente amici? Non ci capisco più nulla.

Mi trascino in camera e mi sdraio sul letto. Vorrei tanto scrivere un po' sul mio diario, ma le mie mani optano per starsene belle ferme sotto le coperte calde del letto. Semmai, scrivo qualcosa nei prossimi giorni. Tanto ho molto tempo a disposizione. Potrei riordinare anche un po' il mio diario. Ho ancora qualche lettera sparsa indirizzata a Lucas che deve essere messa a posto.

Sul letto c'è un maglione. È nero. È il maglione di Niall, ohw. Mi spoglio e indosso il maglione. M'infilo sotto le coperte. Prendo il cellulare e le cuffiette e mi metto ad ascoltare "Sky Full Of Stars" dei Coldplay. È magnifica questa canzone. Riesco ad addormentarmi in pochissimo tempo.

-

La pioggia picchietta sulla finestra. Odio quel rumore. Apro leggermente gli occhi. Continuo a rimanere sotto le coperte. Mi tolgo le cuffiette e metto in pausa la musica. Ieri mi sono dimenticata di togliere la musica e spegnere il cellulare. Mi alzo. Trascino il mio corpo fino al bagno. Mi lavo il viso e mi pettino. Oggi, lascio i capelli sciolti. Successivamente, mi vesto. Indosso un maglioncino corto color porpora, una gonna a vita alta e le Dr. Martens.

Non faccio colazione. Non ho molta fame.
Prendo la cartella e, con un ombrello, esco di casa. Apro l'ombrello e mi ci metto sotto. Inizio a camminare. Il cielo è coperto da nuvole e la pioggia scende lenta. Per piovere e per essere autunno, si sta bene. La temperatura non è né calda né fredda. Tiepida.

Da una parte amo la pioggia. Mi piace stare in casa sotto le coperte, al caldo, a leggere un libro e magari sorseggiare una cioccolata calda. Mi piace quando la pioggia è leggere e bagna di tante goccioline le finestre. Dall'altra parte la odio. La odio perché mostra il peggio di Londra. È sempre stata una città piovosa e, credo, non dia un'ottima impressione ai turisti. Quando il sole splende è molto più bella.

Eccomi, davanti al cancello della scuola. È chiuso. Eppure sono arrivata anche leggermente in ritardo. Di solito, lo lasciano sempre aperto. C'è un foglio. Leggo il cartello che c'è stato appeso:"Spiacenti, ma oggi la scuola rimarrà chiusa per mancanza di personale". Sciopero! Allora i miracoli esistono. Grazie Dio.

Curvo le labbra in un enorme sorriso e decido di infilarmi nel primo Starbucks che trovo. Entro in quello che si trova nell'angolo qualche metro dopo la scuola.
Quando entro, la pioggia cessa di cadere. Mi siedo a un tavolino e ordino un frappuccino con panna e caramello e una fetta di torta al cioccolato.

Mentre aspetto l'ordinazione, mi metto a leggere qualche messaggio che mi è arrivato. Ne trovo molti da parte di Zayn e Harry. Questi sono molto vecchi. Sono di quando avevo la "febbre". Altri sono di Luke. Uno è di ieri:

"Allora, ci vediamo oggi alle 15:30 davanti al cancello della scuola. Non vedo l'ora di passare il pomeriggio con te. Ho già programmato tutto. Baci. L.xx"

Cazzo, è vero. Oggi esco con Luke. Me n'ero scordata. Spero solamente che non ricominci piovere. Non voglio starmene a casa tutto il tempo con lui. Cioè, voglio passare un po' di tempo con lui ma non a casa. Ci annoieremmo troppo sennò.

Metto il cellulare in tasca e inizio a guardarmi intorno. Scorgo dei capelli biondi. Il ragazzo si alza. Indossa una t-shirt bianca, jeans neri strappati sulle ginocchia e delle Converse. Il biondo si volta ma non è colui che volevo che fosse. Non è Niall. È un ragazzo che ho visto molte volte a scuola.

La mia ordinazione arriva e, dopo aver mangiato la torta e pagato, esco con il frappuccino fra le mani e l'ombrello nell'altra. Non sta piovendo, per fortuna. Dio mi sta facendo tanti favori oggi. Sembra che sia molto più buono. Prima era, decisamente, assente nella mia vita.

Black ❅ niall horanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora