XIII.

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È pomeriggio. Sono le cinque, credo. Niall sta dormendo come un barbone sul divano. Rido guardandolo. Ho deciso di andare a cercare qualcosa per lui. Oggi è la Vigilia di Natale e devo ancora fargli un regalo. Lui ha detto che me l'ha già fatto ma non me lo farà vedere prima di domani.

Scrivo un biglietto veloce che poi posiziono sul tavolo della cucina ed esco.

L'aria fresca invade il mio volto e sorrido. Quest'aria è meno inquinata e più buona, tipo, rispetto a Londra. La respiro a pieno. Cambiare aria dicono che faccia bene, e io do retta a quelle persone che l'hanno detto.

Cammino tranquillamente per le stradine. M'intrufolo in qualche negozio di articoli sportivi o negozi con abbigliamento per ragazzi ma non riesco a trovare niente che mi entusiasmi veramente.

Alla fine, decido di andare in una via a me molto nota. Ripercorro la via guardando la strada, toccando i mattoni delle case. Mi vengono in mente tutti i ricordi possibili e immaginabili di questa strada.

《La macchina sfrecciava sull'asfalto veloce. Una vena sul mio collo pulsava. Ero nervosa. Forse per l'alcool o forse perché avevo un bambino che continuava a piagnucolarmi nelle orecchie.
"Zitto" sbottai al bambino accanto a me.
Ma lui continuava, continuava a piangere. Aumentai la velocità. Per un istante guidai a occhi chiusi. Poi quando li riaprii era già troppo tardi. Andammo a sbattere contro il muro di una casa. Le urla, i pianti dopo. Io mi ritrovai all'ospedale, non capivo niente. Poi mi girai verso il letto dove stava il mio fratello e capii che lo avevo, in poche parole, fatto morire. I miei cercarono di convincermi sul fatto che io non ero stata ma non ti riuscirono.》

Queste parole passano lente nella mia mente e le mie guance iniziano a bagnarsi. È colpa mia, solo colpa mia se è morto.

Decido di tornare a casa prima che crei un fiume di lacrime qua davanti e prima che mi venga la stupida idea di farmi investire da qualcuno.

Cammino piano a testa bassa. Il paesino è ancora deserto. Magari sono dai parenti a cenare, visto che sono le otto di sera.

-

Arrivo a casa. Infilo le chiavi nella serratura e apro. La casa è illuminata solamente da una scia di candele rosse. Le tapparelle sono chiuse.

Avanzo lentamente. Parte una canzone sottofondo molto soft e romantica. Vado in cucina dove Niall sta preparando da mangiare a petto nudo. Mi siedo.

"Mi spieghi cosa ti sei messo a fare?" ridacchio.

Lui apparecchia e serve quello che ha preparato. È poco ma mi accontento lo stesso. Sono felice che abbia preparato la cena lui.

Appena finiamo, lui mi prende per mano e mi porta fino in camera da letto tenendomi gli occhi chiusi.

Quando toglie la mano, apro gli occhi e la stanza è illuminata da una lampada a luce bassa che rende l'atmosfera molto romantica. Il letto è cosparso di petali di rosa rossa e le lenzuola sono rosse.

Mi volto verso di lui e sorrido. Poggio le mie labbra sulle sue. Mi bacia con foga e io ricambio. Le nostre lingue danzano felici.

Mi fa indietreggiare finché non tocco con la schiena il letto morbido. Si stacca lentamente dalle mie braccia.

"Vorrei tanto farti mia" sussurra ansimando al mio orecchio.

"Fammi tua" dico mordendomi il labbro.

"Come?" Dice facendo finta di non aver capito.

"Fammi tua" ripeto sorridendo.

Ricambia il sorriso. Le sue labbra finiscono sul mio collo e lasciano una scia di baci umidi. Mi toglie la maglia che presto raggiunge il pavimento.

Mi palpa il seno mentre continua a baciare ogni singola parte del mio corpo. Ansimo e inarco la schiena.

Mi toglie i pantaloni che raggiungono la maglietta. Lascia un bacio sulle mie mutande e la mia bocca lascia uscire un gemito.

Gli abbasso velocemente i pantaloni. Lui slaccia con facilitá il mio reggiseno. Bacia i miei capezzoli. Non smetto di ansimare, sono super eccitata.

Poggia le sue labbra sulle mie e ci baciamo mentre lui abbassa le mie mutande. Si stacca e mi guarda. Mi sorride.

"Sei bellissima. Sembri una Dea. La mia Dea"

Arrossisco leggermente. Fa entrare due dita all'interno della mia intimitá e le ruota. Inarco la schiena e gemo ogni volta che da una piccola spinta.

Quando toglie le dita, apro gli occhi e gli abbasso i boxer. Lui si sistema sopra di me. Prende dal cassetto del comodino un preservativo e se lo mette. Metto le mie gambe intorno al suo bacino.

Fa entrare la sua erezione nella mia intimitá lentamente. Gemiamo e ansimiamo. Inizia a spingere più forte. Graffio la sua schiena per il dolore e lui rallenta un po'.

"Scusami" sussurra.

"Non fa niente. Continua, ti prego"

Lui ricomincia a spingere più forte. Caccio un urlo. Poggio le mie labbra sul suo collo e gli faccio un succhiotto mentre continua a spingere.

A un certo punto sento il piacere e un senso di leggerezza che invade tutto il mio corpo.

"Stai venendo" ridacchia.

"Gne" gli faccio la linguaccia.

Morde la mia lingua e continua a spingere forte. È bella questa sensazione. Sento come se fossimo un solo corpo.

Dopo aver dato le ultime spinte, esce e si toglie il preservativo. Si sdraia su un lato del letto. Mi metto sopra di lui. Scendo piano finché non arrivo alla sua erezione.

La metto in bocca e, accompagnata dalla mia mano, inizio a pompare. Guardo la sua faccia e noto il fatto che ci sta godendo. Sorrido e continuo.

A un certo punto, sento schizzi di un liquido salato nella mia bocca. Sta venendo. È la prima volta che un ragazzo viene con me.

Sento Niall gemere. Dopo poco smetto e mi sdraio sopra di lui. Prende un altro preservativo e ricominciamo tutto da capo.

-

È Natale. Io e Niall abbiamo fatto l'amore tutta la notte. Ne avevamo bisogno. Eravamo così uniti. Un solo corpo.

Ammiro il volto soave di Niall che mi sorride. Abbiamo entrambi un'espressione stanca sul volto.

"Buon Natale, amore mio" mi sorride.

"Buon Natale" gli sorrido.

Sposta le lenzuola, scoprendomi. Mi guarda dalla testa ai piedi e viceversa. Nota alcuni segni rossi che mi ha lasciato sulla pelle.

"Mi piacciono" dico notando la sua espressione un po' preoccupata.

"A me piace il succhiotto che mi hai fatto. Dimostra che sono tuo" mi sorride.

"Perché tu sei solo mio"

Mi lascia un bacio a stampo e mi accarezza con una mano il seno e con l'altra i fianchi.

"Oggi siamo dai tuoi genitori" dice.

♡Spazio Autrice♡
Ehi raga. Scusate se non ci sono stata ma sono successe molte cose e non ho avuto tempo di aggiornare. Non smetto di piangere per Zayn da ieri. Se volete, io ci sono per voi. Potete anche messaggiare con me se volete sfogarmi. Scusate per errori o se è corto. Spero vi sia piaciuto.
Grazie per le 1,17K di visualizzazioni e 147 voti! Ve se ama♡
Appena posso metto la storia con Zayn.
Fate sogni d'oro e buona notte.
Baci.Ciao.xx

PS LEGGETE LA STORIA DELLA PERSONA CHE LASCERÁ PIÙ COMMENTI, OVVERO LA MIA MARITA MARTINA. GRAZIE DI TUTTO BITCHA PINGUINA♥

Black ❅ niall horanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora