V.

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Stamattina, quando mi sono svegliata, Niall non era accanto a me. Sul comodino accanto al letto, c'era un vassoio con una tazza di cappuccino fumante e un cornetto. C'era un foglietto con scritto:

"Buon giorno bellissima. Scusa se non mi hai trovato al risveglio. Vengo a prenderti a scuola quindi non mancare.
Ci vediamo. Ciao. N.x"

Dopo aver fatto colazione, mi sono preparata, mi sono messa un chilo di correttore e poi sono andata a scuola. Appena arrivata, Harry e Zayn mi sono saltati addosso e abbiamo parlato un po' insieme. Al suono della campanella ci siamo divisi e siamo andati nelle classi in cui dovevamo andare.

Vicino al mio banco c'era un ragazzo. L'ho conosciuto meglio. Si chiama Luke Hemmings. È un tipo o.k. È un fan di band rock e heavy metal, alto, biondo, occhi azzurri e ha un piercing al labbro inferiore. È molto simpatico e abbiamo quasi tutte le lezioni insieme. Ci siamo scambiati il numero. Credo che lo farò conoscere anche agli altri.

Adesso, è l'ultima ora e io sono nell'aula di arte. La professoressa ci ha fatto disegnare quello che volevamo. Io ho fatto, su foglio, un graffito. C'è una parola incomprensibile e l'ho colorata di rosso e arancione. Gli ho fatto le ombre e i bordi spessi in nero. Come sfondo alla scritta, ho disegnato un muro a mattoni grigi. Non è male.

Suona la campanella. Scrivo il nome dietro al foglio, faccio cartella e, dopo aver dato alla professoressa il disegno, esco velocemente dalla classe. Mi avvio al cancellino all'ingresso. Vedo un ragazzo con i capelli biondi poggiato a una Jaguar nera.

Mi avvicino al ragazzo. Il biondo mi sorride e, quello, è un sorriso che riconoscerei tra mille sorrisi. È il sorriso che mi fa impazzire, che mi mette lo stomaco sotto sopra.

"Ehi Spence" mi dice.

"Ciao Niall" gli sorrido. "Tua la macchina?"

"Si. I miei me l'hanno comprata quando ho compiuto diciotto anni. Quando presi la patente ero troppo piccolo per manovrare una macchina così" mi spiega.

"Capisco"

Niall mi prende per mano e, come un vero gentiluomo, mi apre la portiera e mi fa salire nel posto dei passeggeri davanti. Lui si mette al volante. Poggio la cartella sulle mie gambe. Niall la prende e la mette nei posti dietro.

"Dove mi porti?" Chiedo curiosa.

"Non è proprio un posto che conosci" spiega. "È un posto dove mi piace andare spesso. Non ci ho mai portato nessuno. Sei la prima persona che ci porto"

Mi piace essere la prima a fare qualcosa. In questo caso, mi piace essere la prima che va a "visitare" il posto dove va Niall.
Mette il cd dei Maroon 5 e accende il motore. Partiamo.

-

È passata un'ora da quando siamo in macchina. Ci siamo fermati a mangiare in una pizzeria a taglio e poi siamo ripartiti. Ha preso l'autostrada e siamo usciti da Londra. Mi chiedo dove stia andando. Insomma, quando ha tempo passa un'ora in macchina per andare in questo posto? Poi ha anche detto che ci va spesso.

"Quanto manca?" Chiedo impaziente.

"Siamo quasi arrivati" mi dice.

Svolta a destra, in un'altra via. È praticamente vuota. Non ci passano nemmeno le persone. Niall dopo poco parcheggia la macchina e scende. Viene ad aprimi lo sportello e mi aiuta a scendere. Mi mette le mani sugli occhi. Ridacchio.

Dopo aver camminato per qualche metro, mi sussurra all'orecchio un:"Adesso puoi togliere le mani dagli occhi". Faccio quello che mi ha detto e tolgo le sue mani dal mio viso.

Quando apro gli occhi trovo davanti a me un paesaggio a dir poco bellissimo. Fino a dove sono io c'è un prato. Davanti a me c'è un pezzo di spiaggia e davanti c'è il mare. È calmo. Bellissimo. Il sole si riflette sopra. Inoltre, c'è anche una fila lunga di scogli bianchi e levigati. Sono a bocca aperta.

Black ❅ niall horanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora