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someone else (aka me)'s pov

Gwen non era convinta di ciò che stesse succedendo. Aveva una vita bellissima: stava per sposarsi con l'uomo che amava, tutto ero pronto. Avevano 9 portate, 99 invitati, anche se furono costretti ad escludere qualcuno, 9 bottoni sulla camicia di Trent. Una vita fantastica e tranquilla. Troppo tranquilla. Quindi decise di rovinarsela tormentandosi coi problemi degli altri. Stava studiando i movimenti di Nelson da qualche giorno ormai ma non le sembrava di aver visto nulla di sospetto. Non si era mai incontrato con "Arancino", non era mai andato in gay club. La sua vita era piuttosto monotona: andava in qualche bar e frequentava ragazzi poco amati da Courtney, quando incontrava il padre, lo evitava.

<Gwen, che ti serve?> domandò il ragazzo girandosi e guardando l'altra.
<Oh Duncan! Che fai da queste parti?> domandò la gotica prendendo un pacco di sigarette e offrendogliene una.
<Che serve? Problemi con Elvis?> domandò lui accettando una sigaretta.
<Non sono io ad avere problemi di cuore> disse lei facendo annuire Duncan.
<Cosa vuole Courtney?> domandò cominciando a camminare.
<Forse non mi sono spiegata. Quindi... Tu e Scott, eh? Da quanto va avanti questa storia?> domandò lei continuando a guardarlo.
Lui cercava di evitare il freddo sguardo dell'investigatrice.
<Arancino? Che ti sei fatta oggi?> domandò lui scuotendo il capo.
<Courtney inizia a sospettare ma non sa ancora nulla. State attenti. Penso le dobbiate dire tutto prima o poi. Non è giusto che venga tradita dal fidanzato e dall'amante. Prima che dica qualsiasi cosa, si capisce cosa c'è tra te e Court> disse Gwen lasciando Duncan incredulo, nonostante continuasse a fingere di non capire.
<Ci becchiamo, Nelson> disse lei dandogli una pacca sulla schiena.

Courtney stava sistemando le camicie di Scott nel suo armadio e il ragazzo si stava facendo una doccia.
<Per che ora esci?> domandò dal bagno.
<Un'oretta> disse lei continuando a fissare l'anello di fidanzamento che portava al dito.
Non era giusto averlo. Lo stava tradendo. Ma allo stesso tempo: cosa stavano facendo lui e Duncan? Anche lui la stava tradendo? E Duncan faceva il doppio gioco? Scott era diventato più freddo da quell'accaduto, quasi non sembrava lui.

Il ragazzo uscì dal bagno e si diresse verso l'armadio.
<Non ho nulla> disse sbattendo l'anta.
<Ma se ho stirato tutte le tue camicie> disse lei mostrandogliele sul letto.
<Ogni tanto fai qualcosa anche tu> disse lui senza guardarla in faccia.
<Non mi piace questo tuo atteggiamento> disse lei cercando di mantenere la calma.
<Fattelo piacere> disse lui facendo spallucce.
<Scott Montana non rivolgerti a me così, mai più> urlò lei ormai resa dall'ira.
<E smettila di urlare! Stai sempre con quella bocca aperta! Ha ragione Duncan, sei un'esaurita!> le disse urlando a sua volta.
<Ah quindi ora ha anche ragione? Quindi ti stava dicendo questo quando ti stava addosso?>
<Sai, mi pare che in tutta questa situazione t'interessi più di lui che di me> disse lui cercando di sottrarsi dall'argomento prima citato.
<Sì perché lui almeno mi mostra un po' d'affetto. Ci prova. Tu dovresti essere il mio ragazzo e a stento mi parli> urlò nuovamente lei.
<Bene. Notizia flash: il tuo Duncan me lo sono baciato> urlò lui senza pensare a cosa avesse appena detto.

La ragazza non replicò. Si sedette sul letto e Scott si maledisse per quello che aveva detto.
<Ma perché sono così deficiente?> si domandò grattandosi la testa.

Eppure, nonostante tutto, quasi pareva che quella notizia l'avesse turbata più per Duncan che per Scott. L'aveva usata, si era presa gioco di entrambi, lei era solo un oggetto, non la amava.

angolo autrice
e mo son mazzate

non so dove abbia trovato la forza di scrivere, a caso, sto capitolo

angolo autrice eliminato per ansia

al prossimo aggiornamento

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