Un elfo oscuro chiamato Oblivius [2° parte]

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-CORRETTO IL 21/04/2015-

[...] "Se vuoi reclutarti presso il principe Valor incontra il capitano Romata, qui alla reggia di Bellev...", finite queste parole accadde una cosa che mai mi sarei aspettato, una ventina elfi oscuri stavano prendendo d'assedio Bellevue uccidendo più persone possibili, compreso il cittadino con cui stavo parlando.

I venti elfi oscuri avevano in mano una lama Du' Blade che è la lama elfica per eccellenza: ha un solo manico con due lame seghettate molto ricurve (come quella nell'immagine), alcune volte era avvelenata, altre era infuocata.

Le lame avvelenate arrecavano gravissimi danni fisici oltre all'avvelenamento, quelle infuocate davano fuoco alla persona o alle case, queste ultime erano molto utili negli assedi.

Nell'altra mano avevano una normale spada elfica (solo gli elfi oscuri hanno l'abilità di usare due armi contemporaneamente) avvelenata o infuocata anch'essa.

Uno degli elfi oscuri era uno sciamano e invece di combattere con le armi combatteva con gli incantesimi, facendo esplodere case o persone a destra e a manca...

Uno dei nemici fece una piroetta e mi arrivò davanti; notai molteplici cicatrici sul volto, un occhio era mancante, la sua pelle era bianca come tutti gli elfi oscuri e indossava un'armatura nera e lucida, probabilmente fatta di Verion, un metallo nero molto resistente.

Mi squadrò dalla testa ai piedi e poi il suo unico occhio si infiammò di rabbia, aveva capito che io ero un disertore, dopo dieci secondi aprì bocca :"Tu. Oblivius!" disse con una voce che rimbombò in tutto il villaggio, le mie gambe stavano tremando per la paura:" Maledetto disertore, ti facciamo fuori prima che tu riesci a capire cosa ti succeda", rispetto all'uso dei verbi capii che aveva dedicato la vita alla guerra e non allo studio.

Queste osservazioni non erano importanti ovviamente, l'importante era la salvezza.

Intanto alla reggia di Bellevue dodici soldati si stavano preparando alla battaglia, mentre altri cinquantadue stavano arrivando da Porto Vallum.

Il capitano Romata stava preparando l'esercito, i cinque soldati con l'arco si sarebbero piazzati sul tetto delle case e gli altri sette con la spada avrebbero attaccato in modo diretto.

I soldati raggiunsero il luogo della battaglia ma dopo pochi secondi erano già morti, gli elfi erano infatti molto agili e bravi nel combattimento corpo a corpo Romata riuscì a salvarsi grazie a una strana donna, probabilmente una vampiressa, lo capii perché aveva degli artigli, gli occhi rossi, portava un vestito rosso sangue e aveva i canini molto appuntiti.

Intanto io stavo cercando il modo di fuggire dal guerriero nemico che avevo davanti, lui fece la prima mossa e mi piantò una gomitata nello stomaco, io fui costretto ad accasciarmi a terra, lo vidi alzare la sua du'blade e poi il nulla, a parte una fortissima luce bianca.

Sacred: La leggenda dell'arma sacraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora