capitolo 12

1.3K 45 9
                                    


Alice POV

-Amore di nonna ma cos'hai oggi? Oggi sei proprio assente.

-Oggi? Nonna, Alice è perennemente assente motivo per cui lavora con i cadaveri.

-Eh? Ma che state dicendo?

-Ali? Pronto? Terra chiama Alice, siamo a Sacrofano, questa è Lara che ti parla. L A R A, ti ricordi di me?

-Ma sei scema? Sono attentissima.

Mento. È vero, oggi sono assente totalmente.

- Grand-mère (nonna) Alice ha dormito poco stanotte.

Risponde Juliet, anche lei ormai presenza fissa durante i nostri pranzi a Sacrofano.

-Ah si? E che hai fatto? Cosa nascondi a tua cognata?

-Niente, assolutamente niente. Avevo mal di testa ecco e non ho dormito, tutto qui. Ma perché non parliamo un po' di voi eh?

-Sorellina in realtà stavamo parlando proprio del matrimonio di Silvia e Sergio e del fatto che a breve arriverà Silvia perché se ben ricordi si sposa tra pochi giorni e ha bisogno del vostro aiuto...

È vero oggi sono in una bolla ma sono felice, ho quasi paura di dirlo. Stamattina, quando mi sono svegliata, per una frazione di secondi non capivo dove fossi, poi ho abbassato gli occhi e l'ho visto. Sembrava un bambino, così forte e così fragile. Aveva le guanciotte rosse proprio come quelle dei bambini quando dormono. Mi teneva stretta con la faccia sul mio petto, probabilmente è rimasto così per tutta la notte. Mi sono sentita finalmente nel posto giusto al momento giusto. Per anni quando chiudevo gli occhi e mi immaginavo in un posto a caso del mondo, mi sono sempre vista lì: a casa nel lettone con Claudio, probabilmente in una casa più colorata.

Quando mi sono svegliata erano le nove e ho preferito andarmene sia perché dovevo dare spiegazioni della mia scomparsa alla mia amica per poi recuperarla e andare insieme a Sacrofano per il pranzo in famiglia sia perché ero un po' imbarazzata al pensiero di svegliarmi con Claudio. Ho pensato che magari non avrebbe ricordato nulla e ancora ora, a distanza di ore, continuo a temerlo. Ho preferito, così, lasciargli un post-it e approfittarne per dargli una risposta alla sua domanda anche se magari non la ricorderà. "Sacrofano...mica torni a Parigi?". A modo mio, anzi a modo nostro, gli ho risposto di no. No, Claudio non voglio andare più da nessuna parte senza te, anche se la strada è lunga, anche se probabilmente siamo cambiati, siamo cresciuti, anche se probabilmente questi cinque anni ci hanno segnato, io non voglio più andare da nessuna parte se non ci sei tu. Probabilmente tu non mi vorrai più, probabilmente secondo te noi non "funzioniamo" più, forse dovrò guardarti da lontano, ma io resto qua o, insomma, dove sarai tu.

Questo è quello che penso mentre a pranzo gli altri parlano della qualunque: le amiche di nonna Amalia, il disordine di Marco, le macchine fotografiche ovunque che danno fastidio a Lara, la necessità di Lara di voler prendere casa a Roma, l'arrivo imminente di Silvia e gli ultimi preparativi per il matrimonio. Loro parlano ma davanti ai miei occhi c'è solo la testa di Claudio appoggiata sul mio petto.

Dopo poco è arrivata Silvia più nervosa che mai. Il matrimonio è a brevissimo e le sembra di essere in alto maro, in realtà è tutto pronto. L'unica che non è pronta sono io perché devo ancora organizzare una sorta di addio al nubilato e, soprattutto, un discorso. Si, voglio scrivere una bella cosa, essendo la testimone ed essendo lei la mia amica storica, praticamente mia sorella, voglio dirle qualcosa di bello anche se so la metterò in imbarazzo. Nel frattempo, Silvia ha risucchiato me, Lara più insofferente che mai e Juliet che invece è molto elettrizzata da questi preparativi, in un vortice di confusione.

L'allieva connessi indissolubilmenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora