capitolo 2

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Eccomi qui, sono quasi arrivata a Roma, anzi siamo quasi arrivate. Si, con me c'è anche Juliet, lei studia storia dell'arte, è francese, vive da sempre a Parigi, ma i genitori sono originari di Firenze. Proviene da una famiglia molto benestante motivo per cui ha iniziato a vivere da sola appena iniziata l'università ed io, come potete immaginare, sono la sua coinquilina, divido la casa con lei, anzi occupo parte di casa sua, una tipica maison parigina a Montemarte, il nostro spazio. Juliet è più piccola di me, deve ancora specializzarsi, anche se in realtà è molto più matura di me, è stata la mia ancora di salvezza dopo un bruttissimo periodo (sisi, certo poi vi spiego prometto). Lei mi ha letteralmente e non alzata da terra. Ci siamo incontrate per la prima volta in uno dei tanti parchetti qui a Parigi, quelli dove le famiglie felici portano i bimbi la domenica a pranzare fuori, dove i giovani parigini si innamorano e si scambiano il primo bacio, inconsapevoli di quanto possa essere difficile l'amore. Quel pomeriggio di fine gennaio ero l'unica macchia scura in tutta quella felicità, mi sdraia sul prato e piansi, piansi molto, esasperata da tutta la situazione chiedendomi cosa stessi facendo della mia vita e soprattutto perché mi trovassi li e non a Roma, a Roma con lui. Fu in quel momento che una timida ragazzina con due occhi verdi, poco più che ventenne, mi diede la mano e mi chiese: "ce qui se produit? As-tu besoin d'aide?". (che succede? Hai bisogno di una mano?). In preda al panico risposi in italiano, non avevo ancora molta confidenza con il francese e le risposi in lacrime: "no, grazie è solo un momento". A quel punto lei felicissima mi disse: "ma che bello sei italiana, io parlo benissimo l'italiano. Sono Juliet e secondo me hai bisogno di aiuto". Quel pomeriggio Juliet si trovava al parco semplicemente per studiare godendo del sole di primo pomeriggio e, invece, divenne il mio angelo custode. Così iniziò la nostra amicizia. Quella piccolina (piccolina, poi, è alta quasi 1.80m) mi ha salvata, mi ha preso con se, mi ha portato nella sua vita e mi ha ridato la vita. Ed eccola accanto a me su questo volo, abbiamo preso una casetta in affitto a Roma, ha deciso di frequentare l'ultimo anno qui alla Sapienza dove si specializzerà, una sorta di scambio culturale. Juliet è la mia Silvia parigina. Ovviamente si sono conosciute, Silvia è venuta spesso a Parigi, all'inizio era gelosa di questa mia nuova amica ma con il tempo l'ha apprezzata e ha capito quanto sia stata fondamentale per me. In uno dei suoi ultimi weekend da noi in Francia, mentre eravamo a cena in un ristorante elegantissimo, Silvia le ha preso la mano e le ha detto: "ti voglio bene July e ti devo ringraziare per esserci stata quando io non potevo o semplicemente non c'ero". Quella volta al ristorante elegantissimo festeggiavamo il futuro matrimonio di Silvia. Si, ha ceduto. La versione femminile di CC si sposa, è caduta "nella tomba del matrimonio", si è innamorata di un affascinante PM, amico/ nemico di Claudio (non ho ancora ben capito il loro rapporto ma le mie amiche sanno che non devono raccontarmi troppo di CC); si chiama Sergio Einardi, divorziato con una figlia. So che si sono conosciuti proprio grazie a Claudio: CC chiese, ormai quasi due anni fa, l'aiuto dell'avvocato Barni per un caso in cui collaborava Sergio. Non vedo l'ora di conoscerlo, meno di conoscere il suo legame con Claudio. Molto spesso Silvia mi ha portato a Parigi la nonna, la mia amata nonnina. Vive, ovviamente, ancora nella villa di Sacrofano con Marco e (sorpresone) Lara. Si, assurdo. Si sono innamorati, fidanzati e hanno deciso di andare a convivere nel giro di due settimane. La loro relazione va avanti da quattro anni e anche loro, presto, si sposeranno. Che invidia. Inoltre, Lara, dopo la specializzazione, ha brillantemente superato il concorso e ora lavora in Istituto. È diventata il braccio destro di CC, collaborano e passano molto tempo insieme. L'anno scorso venne a Parigi con Marco solo per comunicarmelo, temeva una mia reazione contraria. "Ali senti, ormai siamo cognate, oltre che amiche...io devo dirtelo riguarda Claudio, non ti arrabbiare non dipende da me, giuro solennemente che non gli parlerò mai di te e non ti parlerò mai di lui... io e Claudio lavoreremo spesso insieme, sarò la sua assistente". Mi fece spaventare da morire, credevo mi avrebbe detto che si sarebbe sposato. (ne avrebbe tutto il diritto eh). Fui felicissima per lei, Claudio Conforti è, secondo me, il vero Supremo dell'istituto, è un medico legale eccezionale, d'altronde quello che sono ora, dal punto di vista lavorativo, in parte, lo devo a Claudio, l'unica persona che considero, ancora oggi, il mio mentore principale. Beh per quanto riguarda CC, mi scuserete ma non sono ancora pronta per parlarne, soprattutto oggi. Soprattutto perché stiamo per atterrare a Roma, dove so che lo rivedrò. 


Ciao a tutti. Sono contenta delle visualizzazioni.  sono nuova e non so come raggiungere più persone. comunque spero proprio vi piaccia... che dire? lo so, state aspettando anche voi Claudio Conforti. Arriverà presto :)

L'allieva connessi indissolubilmenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora