Capitolo 3

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Claudio POV

Giugno 2019.

-Lara, vieni un attimo

-Si, Claudio dimmi veloce, devo tenere a bada questo gruppo di specializzandi, sono ingestibili. Ma che cazzo noi mica eravamo così.

-eravate anche peggio, fidati. Senti, oggi l'autopsia alle 16 la affido a te. Malcomess mi ha convocato, dice d'urgenza. Che coglioni! quando va in pensione?

-che palle Claudio da sola con 5 ragazzini, dai ma non puoi posticipare?

- signorina per quanto siamo amici sono sempre stato il tuo superiore quindi ora vai e fatti rispettare e, ti prego, se vomitano cacciali eh. Poi oggi non so, voglio tornare a casa il più in fretta possibile ho una strana sensazione.

- vado vado tanto tocca sempre tutto a me. Oggi il signorino ha una strana sensazione

Si, ho proprio una strana sensazione. Credo dipenda dal fatto che io abbia sognato Alice. Stavo bevendo un bicchiere di whisky in soggiorno e mi sono addormentato. Circa un'ora dopo, credo, mi sono svegliato agitato e sudato ma soprattutto emozionato. Ho sognato Alice, prima capitava spesso, ora sempre più raramente. L'ho sognata bella, come sempre, con quei due occhioni cosi espressivi e dolci. È stato strano, diverso dalle altre volte. Ho sognato spesso lei a Parigi con Arthur, anche se so (megafono Lara) che con quel report del cazzo ci è stata poco, come immaginavo. Ho sognato spesso che litigavamo anche pesantemente. Il mio subconscio le rimprovera il fatto che fosse partita scegliendo lui. Madonna io Claudio Conforti che parlo di subconscio. Quanto sono cambiato, quanto mi ha cambiato. Ho sognato io e lei, in Toscana, in quell'hotel. La mattina dopo ho dovuto chiedere un permesso di 2 ore, avevo bisogno di correre e sfogare. Il sogno di questa notte è stato strano: lei, bella, sul mio divano come se fosse casa sua. Mi direte: e quindi? Che succede? Niente, non succede niente. È stato strano perché l'ho sentita vicinissima, come se, appunto, fosse davvero a casa mia sul mio divano.

-Claudio ci sei? Mi sembri A...

- Lara ferma ci sono ci sono.

Ecco stava per nominarmi Alice. Lavorare con Lara è difficile sotto questo punto di vista. È una delle sue migliori amiche ed è sua cognata.

- Io vado allora, poi voglio sapere di Malcomess. Magari questa sensazione è perché ora ti annuncerà il pensionamento e ti proporrà di diventare Supremo. Stronzo ma mica mi abbandoni poi? Oh basta ma mi ascolti? Ho capito, vado a preparare l'autopsia. Speriamo sti scapestrati non combinino guai. Guarda Francesca, è così impacciata, non ti ricorda Alice?

- NO ASSOLUTAMENTE NO. Alice è...

- si va bene Alice è Alice che pesante.

Beh si Alice è Alice ma in realtà volevo dire che Alice era cento volte peggio di Francesca, che guai che combinava, però era geniale, astuta, intelligente. Anche se per poco tempo, posso sicuramente dire che è stata la migliore allieva che potessi avere e io sono fiero dei risultati che so abbia raggiunto. Alice... chissà che combini. Assurdo, se potessi riassumere questa mattinata in un nome direi: Alice. Dopo il sogno di stanotte mi è tornata in mente mille volte, ogni cosa mi ha ricordato lei: dal bar fuori l'istituto dove era solita fermarsi (eppure questo bar fa parte delle mie giornate però stamattina ci ho visto lei dentro) a Lara che ne parla. Certo, come già ho detto, sotto questo punto di vista è difficile lavorare con Lara anche se, oltre qualche piccola battutina ogni tanto, non me ne parla mai. Abbiamo un accordo: tu lavori con me ma non voglio sapere nulla della tua amica. Credo abbia questo accordo anche dall'altra parte. Tornando a noi, non credo il Supremo voglia annunciarmi il pensionamento, ormai non ci spero più, lavoro sempre con costanza e passione ma non voglio più illudermi, quando arriverà il momento, se sarà, ci sarò. Se non sarà amen, ho smesso di basare la mia vita esclusivamente sul lavoro anche se , ad oggi, solo il lavoro ho. Salgo così le scale che mi portano da Paul, busso alla porta ed entro.

L'allieva connessi indissolubilmenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora