Capitolo 13

1.2K 44 7
                                    


Alice POV

Trovarmi qui con Claudio in sala settoria a svolgere un'autopsia è come tornare a cinque anni fa quando io era un'allieva, la sua allieva, e lui era un professore, il mio professore. Con la differenza che nel frattempo ci siamo innamorati, ho distrutto il suo cuore e il mio, ho vissuto in Francia e sono diventata un medico legale a tutti gli effetti. È anche in questa sala settoria che ho perso la testa per Claudio Conforti, il principe della sala settoria. È in questo posto che mi sono sentita una nullità, almeno all'inizio del mio percorso, ed è in questo posto che ho ricevuto le mie prime soddisfazioni. È qui che sono cresciuta. Questo, sicuramente, grazie al mio impegno e alla mia dedizione ma anche grazie al mio CC. Con il tempo ho capito che anche i suoi modi un po' troppo acidi che allora mi sembravano cattivi e spropositati fossero un modo per spronarmi perché lui, prima di me, aveva capito le mie capacità e quanto amore avessi e abbia per questo lavoro. Credo che in questo momento anche lui stia pensando a quei momenti.

-Allora, dottoressa Allevi prego. È tutto suo (riferendosi al corpo)

-ehm, cadavere tuo autopsia tua. Non ci provi dottor Conforti, io aiuto solo.

-Non credo proprio, le regole le ho sempre fatte io. Poi sono curioso: tutti parlano della dottoressa Alice Allevi, mi faccia vedere quanto siano più bravi i colleghi francesi.

-Attenzione, le regole le facevi tu...ora le facciamo insieme, collega. Ma inizio io, ti faccio vedere e magari la prossima volta prima di darmi della 'minus habens' o del 'pesciolino ross'o penserai 'questa ragazza arriverà in alto'.

Ci guardiamo e sorridiamo entrambi, gli ho appena ricordato i nostri primi momenti quando io era una ragazzina spaesata e lui il cinico Claudio Conforti.

-Su pesciolino rosso, procediamo.

Lavoriamo insieme per ben due ore, io analizzo lui conferma, lui procede io acconsento, ci spalleggiamo a vicenda e ci diamo forza. Ed è in questo momento che siamo di nuovo noi, non più la specializzanda e il superiore, non più l'allieva e il maestro ma semplicemente Alice e Claudio, il dottor Conforti e la dottoressa Allevi e si, modestamente, in questo momento funzioniamo.

-Sei diventata brava, sai?

Mi dice mentre ci prepariamo ad uscire stanchi morte e puzzolenti di cadavere.

Gli sorrido.

-Dico, sei davvero un bravo medico legale. Sono stati bravi gli insegnanti francesi.

Diventa più serio e inizia ad uscire.

-Sei sempre stato tu.

Si volta sull'uscio della porta e mi guarda interdetto.

-Sei sempre stato tu anche a Parigi.

-Cosa?

-Il mio maestro, ci sei sempre stato tu.

-Sei stata la mia allieva solo per un anno.

-Lo so -inizio ad avvicinarmi sempre di più- ti sembrerà ridicolo ma

Mi blocco perché ora siamo davvero troppo vicini e lui non sta più guardando i miei occhi ma la mia bocca. Siamo pericolosamente vicini e sappiamo entrambi cosa desideriamo ma forse la nostra parte razionale ci sta suggerendo che ci sono ancora troppe cose in sospeso tra di noi. Mi allontano e ripeto

-Quindi, ecco, ci sei sempre stato tu

L'atmosfera magica e piena di tensione che si era creata si spezza...

-Beh Sacrofano, vorrei ben vedere io sono il migliore.

Ridiamo perché siamo consapevoli del momento magico appena trascorso e del fatto che siamo e saremo sempre noi, Alice e Claudio, AA e CC, e che questo non cambierà mai.



E con questo capitolo brevissimo vi auguro la buona notte :)

L'allieva connessi indissolubilmenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora