Prologo

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LUOGO: Castello del Regno di Iisnest
(Nido di ghiaccio)

"Distruggete tutto!" Disse una voce possente provenire da una stanza lontana.
Crystal cercava di trattenere il respiro nascondendosi dietro un semplice mantello di colore blu scuro con un cappuccio ornato da una morbida pelliccia chiara. Si trovava dietro ad una porta spessa di legno, decorata con degli intagli che rappresentava uno scudo a forma esagonale, appoggiato sopra a due spade e al centro un fiocco di neve stilizzato. Esso era lo stemma della famiglia reale. La stanza in cui si trovava in trappola, in una sporca e puzzolente cabina armadio, era l'ambiente dei suoi genitori. Vuota, con le pareti bruciate e scure insieme alle lenzuola di lino del letto. Accanto ad esso c'era un manichino di color pelle, addobbata da un'armatura d'argento ormai opaca.

C'era tanto fumo e fuoco intorno a Crystal.
Lei cercava di soffocare le fiamme entrate per sbaglio nella cabina sbattendo il piede a terra più e più volte. Ma ogni movimento che faceva per sopravvivere, rischiava di essere trovata e uccisa.
Crystal pensava alle sagge parole della madre dette con le lacrime agli occhi prima che la mettessero lì: <Rifletti prima di agire>.
La piccola bambina soffocata dalla nube pesante, si era rannicchiata a terra, senza forze, in silenzio, avvolta dal mantello del padre aspettando che qualche servitore passasse da quelle parti per salvarla e portarla lontano da lì.
Dopo qualche minuto una voce era entrata nella stanza con una torcia accesa che emanava una fiamma alta e possente.
"Signore devo bruciare anche questa ala del castello?"
"Si, non deve rimanere niente. NIENTE!"
Ribatteva la voce possente che diede l'ordine di attaccare. Queste furono le ultime parole che Crystal sentì prima che calò il buio totale intorno a lei.

LA MATTINA SEGUENTE

Un raggio di sole era penetrato da un buco dell'anta formatosi durante l'incendio. Esso aveva svegliato Crystal, che tossendo si era alzata indolenzita.
Si sentivano gli uccellini cantare anche se non sembrava una melodia gioiosa, ma al contrario, un richiamo, un urlo di dolore. L'armadio era ricoperto da una brina di ghiaccio che l'ha protetta dal fuoco. Crystal aveva aperto lentamente la porta uscendo da lì prima che cadesse tutto in mille pezzi alzando una nube che fece tossire nuovamente la bambina.
<Per fortuna che l'armadio è piccolo per una principessa come me, di sette anni...>
Pensa pulendosi la fronte lasciando una striscia nera di carbone, controlla il mantello sbattendolo a destra e a sinistra, sperando che non si sia bruciato. Con le sue piccole gambe si dirige verso il manichino ormai nero vicino a sé.
"Scoprirò chi è stato a bruciare il mio Regno e rivendicherò il nome della mia famiglia, a qualunque costo".
Concluse stringendo il pugno sinistro sfregando un pezzo dell'armatura riflettendo uno sguardo da guerriera sul pettorale lucido.

Aveva estratto l'armatura e la mise nel mantello portandosela sulle spalle. Il peso era così esageratamente grande che toccava terra strisciando sul pavimento. La bambina sconsolata, prese dalla tasca del suo vestito blu con degli sbuffi sulle maniche, un disegno bruciacchiato della sua famiglia fatto da lei. Sul foglio c'erano quattro persone, tutte etichettate. Lei si trovava alla fine della catena con una ciocca di capelli colorata di un celeste pastello e con una mano che emanava fiocchi di neve. Riguardando il disegno si mise a piangere perché le mancano i genitori e la sorella più grande di 16 mesi.
Crystal , dopo lo sfogo, riusciva stranamente ad orientarsi tra le macerie del castello e del suo amato villaggio.

Avevano distrutto tutto. Abitazioni, piantagioni, bestiami, persone innocenti ma soprattutto la sua famiglia compreso il castello. Distrutti davanti ai suoi occhi senza pietà e lei non poteva fare niente per fermare questo orrore.
Crystal si era diretta verso, quel che restava, della biblioteca del palazzo ma la stanza e i libri erano tutti bruciati.
Successivamente esce dalle rovine scavalcando qualche roccia e si addentra tra i corpi senza vita e la piazza di carbone del villaggio.
Si era posizionata davanti alla biblioteca del popolo e, tra il fumo, si intravedeva l'insegna che diceva 'Biblioteca di Jimmy'. Pulendo con la mano la vetrina si potevano vedere ancora alcuni libri intatti. Entrata, fece attenzione a non bruciare o sporcare il mantello con dentro l'armatura e si mise a cercare una mappa geografica. Finalmente dopo ore e fatica era riuscita a trovarne una un po' bruciacchiata ai bordi. Poggiata con delicatezza su un banco, decise di sedersi per leggere la pergamena. Posiziona il peso che portava sulle spalle a terra e aprì il libro dove usciva questo foglio giallastro. Fece per aprirla completamente ma si sgretolò tra le sue mani in mille pezzettini neri che si attaccarono alle dita.

Alzando la testa, piangendo e pregando decise di uscire da quel ambiente ambiguo e tossico stringendo i pugni e i denti.
"Prima o poi riuscirò, riuscirò a trovarti e porterò vendetta al mio popolo e alla mia famiglia. Promesso!"

Angolo autore:

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Angolo autore:

Eccomi con un'altra storia! È passato molto tempo...Spero vi piaccia. I personaggi sono tutti inventati da me se volete vedere qualcos'altro, oltre la storia, andate sui miei vari social come:

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Accetto suggerimenti per migliorare la mia scrittura (NON HO LA LAUREA IN LETTERATURA ITALIANA QUINDI SE LA MIA GRAMMATICA È SBAGLIATA IL PROBLEMA EVIDENTEMENTE SONO IO.)

VI CHIEDO GENTILMENTE DI NON POSTARE SU ALTRI SOCIAL NETWORK I DISEGNI!
GRAZIE.

Ci vediamo al prossimo capitolo.
Ciao e un bacio 💙💙💙💙

THE GUARDIAN OF ICE - Il richiamo del dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora