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Quella notte dopo aver assicurato a Yoon che stavo bene me n'ero ritornato nella mia stanza.
Avevo spento il cellulare, non avevo nessuno voglia di sentire nessuno.
E tanto meno avrei voluto tornare a rileggere il messaggio di Jungkook in cui diceva di scendere, riportandomi poi a quelle sue parole "Volevo solo dirti che non sono tornato a seoul per te.. Non farti strane idee." Con quale logica pensava che io sarei tornato da lui? O anche solo pensare che sarei finito per pregare il mio ex di tornare con me? Quando mi aveva ferito prima di andarsene?
Idiota. Ecco cos'era Jungkook.. un idiota.
Scansai il piumone finendo per raggiugere il bagno e cambiare un altra volta il colore dei capelli, questa volta dal rosa, passai al nero.
Lavai via il colore in eccesso e li asciugai strofinandoci l'asciugamano.
Andato a letto, finalmente mi addormentai, e questa volta il mio cervello non mi fece pensare.

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- Jimin-Ah! Ancora? -
Solleva la testa dalla tazza dei miei cereali per incontrare gli occhi di Yoongi, che con uno sguardo tra il serio e il preoccupato mi stava fissando.
- Hyung.. Ho solo voluto cambiate colore di capelli. Lo sai che vado a giornate. -
Non era molto convinto mentre scuoteva la testa e si versava una tazza di caffè.
- Ti si rovineranno cosi.. -
Sorridi passando le dita tra i propri capelli, trovandoli morbidi e perfettamente sani. Sapevo che non potevo cambiare colore di capelli ogni giorno, sapevo quanto potevo aspettare e a me piaceva prendermi cura dei miei capelli.
Non li avrei mai portati a rovinarsi.
- Non morbidi e sani. Non li rovineró... Promesso! -
Yoongi scosse di nuovo la testa e bevve un sorso di caffè.
- Oggi ho un compito.. mi dai un incoraggiamento Hyung? - Yoon appoggió la tazza e sollevo le braccia tenendo le mani chiuse a pugno.
- Jimin-Ah.. Fighting! - disse ridendo e io finii per ridere insieme a lui.
- Fighting! - lo imitai, scostandomi prima di essere colpito al fianco dal suo gomito. Uscendo di casa e prendendo la propria bicicletta. Fortunatamente l'università non distanziava molto dalla casa di Yoon.
Accellerai la pedalata arrivando giusto in tempo al suono della campanella.
Non fu difficile quel compito di matematica, questa volta mi ero impegnato e avevo passato ore e ore con il naso sui libri. Dopo la rottura con Kook i miei voti erano finiti a terra. Gli insegnanti non sapevano più cosa fare con me, minacciandomi che mi avrebbero bocciato.
Furono le parole del Dott Yun in una seduta a fare la differenza "Jimin.. Ti ha già rovinato la vita.. Vuoi farti rovinare anche il futuro?" Da quel giorno tutto era cambiato, aveva ragione. Non potevo rovinarmi questa opportunitá di crescere e pensare al mio di futuro.
- Ottimo lavoro Jimin.. - disse l'insegnante, salutai ed uscii dalla classe, raggiungendo la mensa della scuola, afferrando un vassoio.
- Oh, guarda un pó.. Jiminie.. - le braccia di Joon il bullo che da anni mi prendeva di mira si avvolserso sulle mie spalle. Bloccandomi sul posto.
- Come mai oggi questo colore di capelli? Stavi cosi bene con quel Rosa.. come lo avevamo chiamato Hyon-Su? - l'altro ragazzo al fianco di Joon sorrise divertito. - Confetto - Joon rise al mio orecchio, facendomi stringere le dita sul vassoio che ancora tenevo tra le mani.
- Giusto.. confetto.. ! - rise più forte, prendendomi e spingendomi fuori dalla mensa. Sbattendomi contro il muro.
Socchiusi gli occhi, portando la mano al braccio per il dolore.
- Oh scusami, ti ho fatto male? - lo guardai dritto negli occhi. Non avevo paura di lui, non reagire a tutto questo non doveva significare essere un sottomesso, avevo già passato tutto questo e alla fine reagire a cosa aveva portato? Ad una espulsione.
- Perchè non mi lasciate stare? - dissi soltanto, continuando a tenere lo sguardo nel suo. Quel sorriso divertito lo infastidiva tanto.
- perchè dovremmo? È cosi bello prendersi gioco di te.. Dimmi Jiminie.. ti piacciono ancora i ragazzi? - rise subito dopo. Sapevo quanto Joon mi odiasse per il mio orientamento sessuale. Era stato sempre questa sua voglia di prendersi gioco di me.
- come mai lo chiedi? Che c'è? Vuoi provarci? Mi dispiace.. Non sei il mio tipo. -
Il suo sorriso si spense in un attimo, sollevó il braccio chiudendo la mano a pugno e colpì, riuscii a schivarlo, ma il suo amico riuscì a bloccarmi, tenendomi le braccia dietro la schiena.
- Fai schifo! - urló colpendomi ancora una volta - IO PROVARCI CON TE? FOTTITI PARK! - furono le ultime parole che sentii prima di svenire.

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