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Arrivato a casa lasciai la bici a terra ed entrai in casa, ritrovando uno Yoon steso sul divano a guardare un telefilm alla tv.
- Jimin-ah.. com è andata? - mi avvicinai al maggiore, lasciandomi cadere contro la poltrona emettendo un sonoro sospiro.
Lo fece decisamente preoccupare.
- È successo qualcosa? Min-ho ti ha trattato male? Lo chiamo subito! -
Riuscii ad alzarmi per afferrare il suo cellulare e bloccando cosi il suo tentativo di chiamare il suo amico per sgridarlo.
I suoi occhi peró non lasciarono quella vena di preoccupazione.
- Hyung.. Promettimi che non andrai fuori di testa appena te lo dico! -
Lui sollevó un sopracciglio, aveva quello sguardo da "che hai combinato?" Più di una volta lo aveva usato con lui, ogni volta che Riuscivo a rompere qualcosa anche solo sfiorandola.
- Lo prometto! -
Presi un lungo respiro prima di dirglielo.
- Nella caffetteria di Min-ho ho incontrato Jungkook.. è tornato a seoul.. lavora li. -
Per un momento pensai che non avrebbe dato di matto, ma poi i miei occhi caddero sulle nocche delle sue mani, diventare quasi bianche per quanto le stesse stringendo.
- Lui parte... Tu sparisci... Ti faccio tornare a Seoul.. E lui.. Torna? IO LO UCCIDO! -
Si alzó di scatto dal divano, ma lo bloccai. Portando le braccia a cingere il suo busto.
Tenendolo cosi fermo.
- Hyung.. l'hai promesso! Hai promesso che non saresti uscito di testa -
Il maggiore lasció sfuggire uno sbuffo, portando le braccia incrociate al petto.
Lo osservo attentamente sperando che si fosse almeno calmato un pó.
Allento la presa al suo busto, sedendomi insieme a lui sul divano.
- Stai bene? - mi chiese scrutandomi attentamente - non pensavo che Jungkook lavorasse li. Non sapevo nemmeno che fosse tornato qui a seoul. -
Non potevo dire a Yoon quanto fosse stato difficile ritrovarsi Jungkook in quella caffetteria, perchè per quanto avessi voluto un anno fà poterlo incontrare, rivederlo oggi dopo tutto questo tempo mi aveva confuso.
Sfonderai il mio miglior sorriso per tranquillizzare il maggiore.
- Stó bene.. È passato cosi tanto tempo. ! -
Non sapeva sè credermi o no, ma da come annuì per ora mi credette.
Lascia yoongi in salotto mentre io avevo dannatamente bisogno di abbandonarmi sotto un getto di acqua calda dopo quasi otto ore di lavoro alla caffetteria.
E non solo per quello, perchè durante tutto il turno non mi erano sfuggiti gli occhi puntati addosso di Jungkook.
Perchè doveva fare cosi? Perchè era tornato a Seoul? Perchè con tutte le caffetterie a cui potevo chiedere lavoro doveva proprio essere quella in cui lavorava lui?
Strofinai l'asciugamano sui capelli, e raggiunsi camera mia.
Indossando velocemente gli indumenti e coricandomi sotto le coperte, avevo proprio bisogno di rilassarmi.
Di non pensare a nulla, e qui risultava molto difficile.
"Bip" voltai la testa verso il cellulare, afferrandolo subito.
"Un messaggio da Jungkook"
Parli del diavolo.. schiacciai il messaggio per leggerlo.
• Jimin-ah.. Sono sotto casa tua. Ho bisogno di parlarti.. •
Aggrottai la fronte, era sotto casa mia? Questo voleva dire che.. che sè Yoon lo avesse visto avrebbe perso la testa.
Mi affrettai ad uscire dalla stanza e correre giù dalle scale rischiando di inciampare nell'ultimo gradino.
- Jimin.. dove stai andando in pigiama? -
Afferrai il cappotto e lo indossai velocemente, incrociando le mani tra loro.
- Hyung, c'è Jungkook qua fuori. Non.. uscire. Lo mando via subito.. -
Yoongi strinse la mani a pugno prendendo un lungo respiro prima di parlare.
- sè non andrà via tra venti minuti, ci penseró io a farlo sloggiare.. copriti per bene. Hai pure i capelli umidi potresti ammalarti. -
Annuisco, indossando un berretto per coprire la testa e proteggerla dal freddo.
Esco di casa richiudendo subito la porta, trovando Jungkook appoggiato alla ringhiera.
- Non saresti dovuto venire qui.. e.. come sapevi esattamente dove trovarmi? -
Jungkook scrolló le spalle, portando le mani dentro le tasche dei jeans.
- l'hai scritto sul curriculum che hai dato a JeeJee. -
Ora si spiegava tutto, in qualche modo era riuscito a sbirciare e leggere l'indirizzo. Sapeva anche che questa casa non era sua, ma di Yoon?
- Só che vivi con Yoon.. Era il mio migliore amico. -
Vero, Jungkook e Yoongi si conoscevano da prima che io entrassi nelle loro vite.
Mi sono trasferito a seoul dopo aver abbandonato gli studi nella città in cui vivevo con mamma.
Le cose a casa non andavano bene, e io non ero riuscito a bloccare quelle emozioni negative, finendo per picchiare il bullo della scuola. Alla fine, ero stato espulso e mamma aveva deciso di mandarmi a seoul da solo, iscrivendomi a scuola qui. Dove ho conosciuto Jungkook e Yoongi.
- sai anche che.. è arrabbiato con te? -
Jungkook sollevó la testa per potermi guardare negli occhi, cercando di parlare con calma.
- per colpa tua, si, lo só. -
Quelle parole mi bruciarono parecchio, rimasi comunque impassibile.
Stringendo le mani a pugno all'interno delle tasche.
- colpa mia? Ora la colpa sarebbe mia?
Jungkook.. Hai idea di come mi sia sentito quella notte? Sono stato lasciato da te, sotto un diluvio.. senza alcuna spiegazione.
E la colpa del perchè Yoon ti odia, sono io? Dimmi.. Sei venuto qui per litigare? -
Scosse appena la testa, avvicinandosi a me, indietreggiai lentamente ma lui si avvicinó di più.
- Volevo solo dirti che non sono tornato a seoul per te.. Non farti strane idee. -
Tremai appena a quelle parole, si poteva morire due volte?
Morsi le mie labbra e spostai lo sguardo dal suo, troppo intenso e io non volevo piangere. Non ancora, non per lui.
- bastava un messaggio per dirmelo.. mmh.. ora rientro, non voglio prendermi il raffreddore, domani ho lezione -
Rientrai in casa sbattendo la porta e mi appoggiai, aggrappandomici completamente. Notai Yoon, seduto sugli scalini che mi fissava preoccupato.
- Jimin-ah.. -
- Stó bene.. Davvero Hyung.. -
Purtroppo, non era affatto cosi e probabilmente neppure lui ci credette.

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