PERICOLI E TRACCE

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Il giorno seguente le lezioni ripresero e tutti e quattro i ragazzi le seguirono con molto interesse.
Albus e Rose andarono a Pozioni con il professor Sprinters, Scorpius a Trasfigurazione con la McGranitt e Agatha a difese contro le arti oscure con il professor Finnegan.
Tornati dalle lezioni i quattro andarono a trovare Hagrid ed Aryah che fece un piccolo volo di gioia non appena li vide.
Dopodiché andarono a cena e dopo si ritrovarono in biblioteca.
"Bene, ho chiesto a Cedric di venire, magari lui ci può aiutare." disse Agatha, e infatti, dopo due minuti, Cedric era lì, con loro, in attesa che qualcuno gli spiegasse cosa sapevano.
"Allora Cedric, ieri noi abbiamo consultato questo libro, e abbiamo scoperto delle cose molto importanti, ma l'informazione più rilevante è stata quella che chiunque abbia le bacchette è l'erede di Voldemort.
Abbiamo solo questa certezza: l'erede è tornato, è qui ad Hogwarts e ha con sé le bacchette.
È un grande pericolo...quanto vorrei riuscire a scoprire chi le possiede..." spiegò Albus.
"Beh, ma certo che possiamo!" esclamò Rose "Certo e come, chiedendo gentilmente a tutti quelli di Hogwarts se per favore ci dicono se hanno la bacchetta di Voldemort?!" le rispose sarcastico Scorpius, con un sorrisetto malvagio.
"Dai, Scorpius... l'idea di Rose non era fattibile ma era comunque un:idea!" disse Cedric rimproverando il ragazzo.
I ragazzi stavano parlando e la biblioteca si fece buia a tal punto che l'unica cosa che vedevano erano i loro occhi.
Durante la discussione Agatha tirò un urlo e Albus gridò subito:"Lumos!" e dalla sua bacchetta uscì un grande getto luminoso.
Agatha si era alzata e in un nano secondo aveva puntato la bacchetta al collo di qualcuno.
"Ma dico, ma ti sei bevuto il cervello!" esclamò e tutti videro che quello a cui Agatha teneva ancora la bacchetta puntata al collo era James, il fratello di Albus.
"Calmati, stavi passeggiando e ho sentito delle voci, ho riconosciuto quella di Albus e sono venuto a vedere cosa stava succedendo...calmati ti ho solo toccato il braccio!
Non era il caso di farmi capitombolare a terra e poi puntarmi la bacchetta al collo!" disse.
"James, non sono affari tuoi vai via!" disse Albus irritato.
"Io non me ne vado finché non scopro cosa state tramando voi quattro e...Cedric?!" rispose James.
"Sì, sono io..." disse il fantasma alquanto arrabbiato.
"Ok, dai abbiamo fatto il nostro teatrino, abbiamo scoperto che James fa lo stupido e va per il castello di notte, adesso già che ci siamo diciamogli delle bacchette no?! Magari lui ci può aiutare nella nostra ricerca." concluse Scorpius.
E i ragazzi iniziarono a leggere e a spiegare a James quello che avevano scoperto.
"Wow, non ero a conoscenza di queste cose, in realtà quando il Ministro è venuto a metterci in guardia io non che ci avessi pensato molto...vi posso aiutare, dai, va bene, però non ditelo a nessuno, passerei per uno sfigato...sapete non è bello per uno come me girare con suo fratello è il gruppetto di primini dietro!" disse alla fine James.
"Ma come..." disse Agatha ma
si bloccò subito perché Albus le cacciò un'occhiata che intendeva:"Lascialo perdere".
A questo punto i ragazzi si separarono e tornarono silenziosamente ai dormitori dove dormirono tutti sonni tranquilli.
La mattina dopo, a colazione, arrivò uno stormo di gufi che portarono lettere praticamente a tutti.
Albus ne ricevette una da parte dei suoi genitori che gli auguravano un buon anno scolastico e si congratulavano con lui per essere un Grifondoro.
Anche a James ne arrivò una di augurio dai genitori.
Steph, il barbagianni di Rose, le portò degli articoli nuovissimi dal negozio di suo zio George, 'Tiri vispi Weasley', dove lavorava anche suo padre Ron.
Sunny, il minuscolo gufo di Scorpius, gli portò una lettera da parte di suo padre che, felicissimo che fosse un Serpeverde, gli aveva mandato un pacchetto con sei Cioccorane.
E infine anche Agatha ricevette una lettera, e, non appena l'ebbe letta, si alzò e si precipitò verso l'uscita dal castello.
Tutti la guardarono, ma lei non ci fece caso e gettò solo un'occhiata alla McGranitt che, tranquilla, le fece cenno di uscire.
Nessuno la rivide fino alla settimana seguente.
Era tornata durante la colazione, visibilmente provata e stanca, e subito Albus le corse incontro abbracciandola.
"Ma, dove eri?! È tutta settimana che non ti vediamo! Ci siamo preoccuparti molto!" le disse sconvolto.
"Scusa, era urgente, ho cavalcato Aryah per la prima volta...non cavalcate mai un drago senza sella...vi trovate le gambe scottate dal continuo movimento delle squame." disse lei con tono di giustifica.
Tutta la settimana procedette per il meglio, finché, il sabato sera, a cena, tutto il castello sentì un urlo.
Nessuno capiva da dove provenisse, e, un attimo dopo, il professor Lockhart, il figlio del famoso Gilderoy, baldanzoso e odioso come il padre, entrò in sala grande spaventatissimo.
"Ho, ho, vi-visto, è-è tornato...un-un basil, un basil, un Basilisco!"
Tutti cacciarono un urlo di terrore.
Chiunque sapeva che l'unico Basilisco presente ad Hogwarts si trovava nella Camera dei Segreti, ed era stato ucciso da Harry Potter.
"Impossibile Andrew! Assolutamente impossibile!" disse risoluta la McGranitt.
"Scusi professoressa McGranitt- ad alzare la mano era stata Josie Clean, una ragazza del quinto anno di Corvonero, nonché Battitore a Quidditch- ma se io professor Lockhart dice il vero, allora la Camera dei Segreti è stata riaperta perciò vuol dire che oltre ad esserci il possessore delle bacchette gemelle, c'è anche l'erede di Serpeverde!"
Tutti gridarono.
"E come avrebbe fatto scusi professor Lockhart a vederlo senza rimanere pietrificato?" chiese una ragazza Serpeverde, Janice Yule.
"Io ho visto la coda del Basilisco...sono andato a trovare la signorina Mirtilla, che oggi continuava a piangere e, quando sono arrivato ho visto in un lavandino una coda verde e gigantesca essere risucchiata dentro, inoltre Mirtilla aveva sentito strisciare e si era nascosta...vada a chiederglielo se non ci crede, signorina Yule." concluse Lockhart evidentemente offeso.
Dai rispettivi tavoli i quattro ragazzi si guardarono: gli altri non sapevano nulla della faccenda con Voldemort, quindi non sapevano che il possessore delle bacchette e l'erede Serpeverde, nonché erede di Voldemort, erano la stessa persona.
A questo punto la McGranitt dichiarò conclusa la cena anche se mancava ancora il secondo, e tutti dovettero andare di sopra nei dormitori.
Albus era sul letto a riposare da meno di cinque minuti quando ,Steph il barbagianni di Rose, iniziò a battere il becco sulla finestra.
Lui gli aprì e quello gli consegnò un biglietto, scritto evidentemente di fretta, e dopodiché uscì e sparì.
Albus aprì il biglietto e lesse:"Albus, vieni subito, non c'è tempo, ho mandato lo stesso messaggio agli altri, James ti aspetta di sotto con il mantello dell'invisibilità, mettetevelo e andate da Scorpius, dopo venite in infermeria... è urgente...".
Quando Rose finiva una frase con un "è urgente" voleva dire che era un'emergenza vera e propria.
Corse giù in sala comune e, poco prima di finire le scale, un braccio lo tirò in un angolo del muretto nascosto dal resto.
James era lì, impanicato, cosa che per Albus era strana, e quasi senza dire nulla gli fece cenno di avvicinarsi così da coprirsi entrambi col mantello.
Albus condusse il fratello fino all'ingresso della sala comune dove Scorpius li attendeva che, una volta toltisi il mantello, li vide e si mise sotto anche lui, senza dire una parola.
I tre ragazzi corsero fino in infermeria, e per poco non andarono incontro a Gazza, la sua malefica gatta Mrs Purr e una bella punizione.
Entrarono, si levarono il mantello e Rose corse loro incontro, gli occhi pieni di lacrime e il viso rosso, visibilmente triste, come nessuno l'aveva mai vista prima d'ora.
Lei fece cenno loro di seguirla, e Albus non immaginava che la cosa che avrebbe visto cinque secondi dopo gli sarebbe rimasto impresso nella mente per anni.
Agatha giaceva di un letto dell'infermeria priva di sensi, la bacchetta accanto, il braccio sinistro insanguinato, un livido fenomenale sulla fronte e il corpo irrigidito.
Il ragazzo si premette una mano sulla bocca per evitare di urlare e cercò di cacciare indietro le lacrime.
Alzò lo sguardo e vide Scorpius imitarlo e James scioccato.
Accanto ad Agatha c'era Cedric che piangeva disperato, farfugliando cose insensate, evidentemente sopraffatto dalla tristezza.
Entrò Madame Longbottom che venne tempestata da un'arrabbiatissima Rose che le puntò un dito contro dicendole che doveva dare qualcosa che facesse risvegliare Agatha.
"Scusa Rose, ma cosa è successo?" chiese Albus mentre una lacrima gli rigò il viso.
"È-è tutta colpa mia! Lo sapevo non la dovevo lasciare da sola!" esordì Cedric con il muco che gli colava dal naso.
"Non è vero non è stata colpa tua..." gli disse Rose in tono confortante.
Boom! La porto si spalancò e una preoccupatissima professoressa McGranitt varcò la soglia dell'infermeria.
"Diggory, Weasley, Potter e Malfoy! Mi volete spiegare cosa è successo?!" chiese decisa mentre si avvicinava ad Agatha.
"Vede professoressa, tornata nel dormitorio Agatha è uscita ed è andata in biblioteca, dove mi ha incrociato e io le ho ordinato di tornare al suo dormitorio.
Lei preso un libro se ne andata e mentre stavo andando a controllare che non gironzolasse nel castello, l'ho trovata distesa, a terra, priva di sensi e sono andato a chiamare Rose che l'ha portata qui.
Vede professoressa, io so che magia hanno usato contro di lei, perché è chiaro che un'alunna del primo anno non è in grado di fare un incantesimo del genere.
Le devono aver lanciato un incantesimo Correctus, perché quel rivolo di sangue lo riconoscerei ovunque.
Un mio vecchio amico l'aveva usato una volta per cancellare una ferita a sua madre e ricordo che un rivolo di sangue gli è uscito dal ginocchio, appunto il punto dolente.
Un rivolo perfetto, una goccia impeccabile e non vedo perché
Agatha avrebbe dovuto usare questo tipo di incantesimo." detto questo scoppiò in lacrime di nuovo.
"Capisco Diggory, ma crede che sia...insomma..." disse la McGranitt guardando Cedric "Ma è ovvio professoressa, è la prova eclatante di ciò che il Ministero ha detto" rispose lui senza smettere di piangere.
Ora stava stringendo la mano della ragazza, anche se sapeva benissimo che non la stava toccando veramente.
"Beh ragazzi, io direi che è meglio se andate a dormire, non voglio nemmeno sapere come avete fatto ad entrare senza farvi vedere.
Vedrete che la vostra amica già domani starà meglio, Melanie è un'infermiera capace" disse la McGranitt pacata.
Albus, incapace di lasciare Agatha, si sedette sul letto e la accarezzò mentre gli altri andavano via.
"Potter, anche tu!" disse questa volta più decisa la McGranitt ed Albus se ne andò.
Nel cuore della notte però, andò fino al dormitorio di James e gli rubò il mantello, dopodiché partì e corse in infermeria.
Lì trovò ancora Cedric che piangeva.
Stavolta però sembrava diverso, quasi vivo.
Sentì la McGranitt avvicinarsi e si spostò appena in tempo perché la professoressa non sbatté contro di lui per un soffio.
"Su Diggory, la mia magnanimità ha un limite, alzati, così posso farti tornare come prima.
Certo che non sei cambiato."
"Per forza, ho ancora diciassette anni io! E poi la prego mi faccia stare così ancora un po'! Almeno me la faccia accarezzare ancora una volta! Non sappiamo se in realtà supererà stanotte!" le rispose Cedric di nuovo col muco che gli colava.
Ad Albus si strinse il cuore: Agatha poteva non superare la notte, una delle sue migliori amiche era lì a morire e lui non poteva nemmeno starle vicino.
Un momento di pazzia lo colse all'improvviso e decise di aspettare che tutti se ne andassero.
Quando finalmente, dopo più di un'ora Cedric, di nuovo fantasma, e la McGranitt uscirono dalla stanza, Albus, sempre munito di mantello si sedette su una sedia proprio accanto al viso di Agatha.
Iniziò a piangere e i suoi gemiti fecero correre nella stanza Alice, la figlia del professor Longbottom e sua moglie, una bambina cicciottella di all'incirca sei anni.
Albus si rese conto solo qualche minuto dopo della sua presenza e, appena la vide, smise subito di piangere.
Siccome la bambina non era molto sveglia dopo qualche secondo sparì e Albus decise che aveva corso fin troppi rischi per quella notte .

Albus Severus Potter e le bacchette gemelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora