Capitolo 2

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"Mamma, stai bene?"
Mi fa cenno con la testa di sì, ma io so che non sta bene.
Ho gli occhi lucidi, le gambe che mi tremano e gli occhi di quel ragazzo nella testa.
Possibile che un ragazzo, un ladro per l'esattezza, continui a tornarmi in mente?
Eppure l'ho visto in così poco tempo, mah, magari non era nemmeno fatto in questo modo, me lo sarò immaginata io esteticamente.
"Giulia, andiamo sù"
Fortunatamente ho soldi, il regalo ad Angela lo abbiamo preso comunque, ma l'atmosfera non è più la stessa.
Torniamo a casa e raccontiamo tutto a mio padre, Thomas, che inizia a prendere la giacca per uscire e andarli a cercare. Tentativo del tutto inutile.
Mia madre è nata a Napoli, in Italia. Lei e mio padre si sono conosciuti quando per puro caso, un giorno, Angela come regalo in un giorno qualunque, decise di partire insieme a mia madre per New York e da allora non sono mai più tornate.
Angela lavora come direttrice in una famosissima azienda di moda e mia madre l'aiuta costantemente a creare eventi per sfilate d'alta classe.
Ceniamo a malapena, mia madre ha forti mal di testa e ognuno torna in camera sua.
"Ah, Giulia, domani torna Jack da Parigi, magari gli organizziamo una piccola festa di benvenuto" Mi avverte mio padre in un modo abbastanza frettoloso, come se qualcuno lo stesse seguendo.
Sono qui che osservo il soffitto, incredula, non ho ancora raccontato nulla a Kate, la mia migliore amica.
Glielo racconterò domani, magari.

03:20
Salto dal letto, tutta sudata e con le mani appoggiate sulle tempie. Ho fatto un incubo. Vorrei tanto andare da mia madre, ma so che lei attualmente magari ne starà facendo il doppio.
Mi calmo, bevo un po' d'acqua.
"Giulia, tranquilla, è passato, non è successo niente"
Mi ripeto tremila volte sempre la stessa cosa, ma poi, finalmente.. mi addormento.
Da quando ho terminato gli studi sono molto più tranquilla, ma stamattina è stato un incubo.

"Giuli, posso entrare?" Con un tono molto dolce dice mia madre
"Entra, mamma"
"Come stai?" Dice correndo verso di me

Non c'è bisogno di parlare stamattina, ci siamo soltanto abbracciate.
Prima che arrivi mio fratello, ho chiesto a Kate se potevamo vederci per un caffè e mi ha risposto di sì.

Ci incontriamo al solito posto verso le 16:00 mi abbraccia ed io inizio a piangere
"Kate, devo dirti una cosa che mi è successa ieri"
"Non c'è bisogno che tu me ne parla adesso, mi ha avvertito tuo padre" mi sussurra Kate asciugandomi le lacrime
In quel momento mi sono un po' arrabbiata, ma poi mi è passato, forse mio padre voleva semplicemente evitare che io stessi male il doppio ed ha preferito raccontarglielo lui.
"C'è una cosa che dovresti sapere, Giù" mi dice Kate prendendomi per mano..

Fino alla fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora