17| The day after

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6 Maggio, giorno 65
⏯ There's no way, Lauv ft. Julia Michaels


Charles apre gli occhi con una fatica immensa. Si sente come dopo una pesante sbornia, la testa gli esplode e i muscoli gli fanno male.

Poi però d'improvviso ricorda tutto.

La notte più intensa della sua vita. Qualcosa che non saprebbe descrivere. E non perché non abbia mai passato la notte con una ragazza tra le braccia, ma perché quella ragazza era Eva e ha ricambiato ogni bacio, ogni tocco, mentre lui scopriva ogni angolo della sua pelle.
Sorride come un'idiota mentre fissa il soffitto e si passa le mani sul viso. Vorrebbe urlare di gioia mentre il suo stomaco si contorce. Si sente un ragazzino.

L'entusiasmo finisce in fretta, però, non appena ruota la testa di novanta gradi e al suo fianco non c'è nessuno. Si alza di scatto, mentre il silenzio gli piomba addosso. Si rigetta sul cuscino, soffocando un urlo frustrato. Non può credere che dopo la notte che hanno passato, lei non sia rimasta neanche per il risveglio.

«Spero tu abbia un'altra maglietta, perchè questa mi sta troppo bene per restituirtela.» Eva sbuca dalla porta del bagno, mentre si stringe intorno al polso una garza elastica.

Charles si sente dannatamente stupido ad aver pensato male e scoppia a ridere coprendosi la faccia con il cuscino sul quale ha dormito, per così dire, la ragazza. Eva si blocca a qualche centimetro dal letto, rimanendo a fissarlo mentre si chiede cosa abbia detto di così divertente.

«Guarda che questo non è divertente quanto me che scendo in reception, con la tua maglietta e questo vestito, a chiedere una garza. La receptionist si sarà sicuramente chiesta se ho fatto sesso con un karateka!» esclama la ragazza gettandosi su di lui, per togliergli il cuscino dalla faccia.

«E lei come sapeva quel che hai fatto stanotte?» chiede Charles ingenuamente.

Eva trattiene a stento una risata e inarca un sopracciglio con un'espressione abbastanza ovvia.

«Il mio abbigliamento gridava ehi ho fatto del sesso così pazzesco da scendere in reception a chiedere una garza, vestita in questo modo. Non era difficile da capire.» risponde lei, imbarazzandosi subito dopo e gettandosi con il viso sul petto di Charles.

Entrambi scoppiano a ridere e il monegasco non riesce proprio a lasciarla andare. Ancora non può credere che lei sia ancora lì, a scherzare con lui e a ripetere ad alta voce ciò che è successo la notte precedente.
La costringe ad alzare il viso per guardarlo e le accarezza una guancia, perdendosi a catturare nella sua mente ogni particolare di questo momento.

«Il polso ti fa male per la caduta?» le chiede prendendole l'arto incriminato.

Eva annuisce, senza però aggiungere altro. Sa perfettamente che quello che ha combinato ieri sera è una cosa da matti. Non ha neanche chiamato suo fratello per sapere come sta e Charles non ci pensa nemmeno a chiederle se lo ha fatto. Non vuole rovinare nulla adesso. Alle conseguenze penseranno in seguito.

«Fa' vedere» le dice mettendosi a sedere, armeggiando con il suo polso, mentre lei è ancora sopra di lui.

«Quindi per te è stato fantastico?» esordisce, senza però guardarla negli occhi.

Può solo immaginare lo sguardo compiaciuto di Eva e sa che se si azzardasse a guardarla, non risponderebbe delle sue azioni. Inoltre la posizione in cui si trovano non contribuisce a rendere la situazione più distesa.

«Diciamo che ho alle mie spalle abbastanza esperienza per dirti che sei stato... Bravino.» lo schernisce lei, avvicinandosi con le labbra alle sue, senza però farle toccare.

In mezzo alla polvere // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora